«Se si azzarda ancora a darti fastidio se la vedrà con me..» mi fece l'occhiolino, sollevai al cielo gli occhi per l'esagerazione di mio fratello, sentì poi un clacson e dedussi fosse quello dell'auto di Travis. Salutai Lil e J per poi uscire di casa.
Salì in auto, salutando cordiarmelente Travis.

«Buongiorno Travis!» lui annui sorridendomi dallo specchietto.

«Ehi, buongiorno..» mi rivolsi a Michael dandogli un bacio sulla guancia.

«Ciao, come stai?» le guance gli si erano dipinte di un rosso scarlatto, mi venne quasi da sorridere pensando allo strano effetto che riuscivo a fargli nonostante la sua adulta età e quindi abituato a effusioni simili.

«Sto..bene e tu?» risposi titubante.

«Non mi sembra.. lo sai che con me puoi parlare» in verità sì volevo parlargliene, e mi stupì anche con quanta rapidità riuscì a capire il mio vero stato d'animo senza che io spicciassi parola.

«In verità.. sono un po preoccupata di rincontrare Chris, seguiamo anche un corso insieme» abbassai lo sguardo torturandomi le unghie.

«Be' non seguire più questo corso» disse sicuro di se.

«La fai facile tu, che io voglia o no devo passare tutti gli esami se voglio che mio fratello mi permetta di fare un provino per la Juilliard» mi lasciai sfuggire.

«Vuoi davvero andare alla Julliard?» sibilò sorpreso

«Si.. credi che non possa farcela?»

«No, cioè scusa è che la cosa mi stupisce.. supererai il provino ad occhi chiusi» vidi che arrossì ed io risi sottecchi.

«Grazie, sei troppo gentile»

«Di nulla.. e ritorando al discorso di Chris qualsiasi cosa faccia non esitare a dirmelo okay?» annuii sorridendo, Michael mi trasmetteva fiducia, buonumore e soprattutto sentivo di potermi fidare ciecamente di lui.

Arrivai alla Madison University saltuando con un semplice gesto di mano sia Michael che Travis. Poi vidi Karen venirmi incontro allegramente saltellando sull'erba verde del prato dell'Università.

«È un ottima giornata non trovi? Tu come stai?» mi sorrise entusiasta.a

«Siamo di buonumore eh? Va come deve andare» risposi disinteressata. Mi guardai intorno per scorgere il viso di Chris ma per fortuna nessuna traccia.

«Mia, mi stai ascoltando?»

«Non proprio.. stavi dicendo?» le lanciai un espressione addolcita con la speranza di farmi perdonare per il mio disinteressamento.

«Cosa guardavi?» nel frattempo eravamo arrivate in aula per la prima lezione del giorno.

«Un po in giro, controllavo Chris ma per fortuna non l'ho ancora visto perciò..» recuperai dalla mia tracolla il libro di economia e lo posi sul banco assieme ad un penna e una matita.

«Ah meglio cosi, allora cosa mi racconti riguarda a..» mi fece l'occhiolino sositutendolo al suo nome per non farlo sentire in giro.

«Tutto bene, ieri sera poi mi ha dato la sua giacca.. a proposito non glielo ancora data»

Dovrei?

«La sua giacca? Ragazza sei fortunata ti invidio accidenti, ti vedi con uno di 20 anni più grande, famoso pieno di soldi ed è addirittura il migliore amico di tuo fratello, ma cosa ha fatto per avere tanta fortuna??» chiese rivolgendosi all'alto. Il che mi fece ridere, il professore però ci zittì e calammo il tono di voce.

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