«Michael, da quanto tempo!! Come stai?» mi si rivolse eurofica Lily, la sposa. Tenendo con una mano il lembo del vestito bianco tempestato di pizzo e brillantini.

«Bene, sei splendida a proposito.»
esclamai sincero, guardandola da capo a piede.

«Oh dai, non dire sciochezze!! Annie potrebbe ingelosirsi.» rise.

«Nah, puoi stare tranquilla di te non lo sarà mai puoi starne certa.» risposi ridendo anch'io.

Poi si avvicinò Jamie.

«Allora? Come ti è sembrata la cantante?» chiese, strofinandosi le mani.

«Be'..» non ebbi tempo di rispondere che una voce squillante arrivò dritta alle mie orecchie, le quali interessate, drizzarono come due antenne. Quel timbro costrinse contemporaneamente il mio amico a voltarsi.

«Dai su J non fare il noioso e balla con me!!» piagnucolò una ragazza... quella ragazza, che tirava il mio amico per la manica della giacca.

«Aspetta, non tirarmi!! Ora arrivo.» sbuffò seccato Jamie rivolgendosi a lei in tono basso.

«Michael, ti ricordi di Mia?» il volto della ragazza sbucò dietro la figura del mio migliore amico, così potei osservarla meglio da vicino: i suoi occhi erano di un verde smeraldo pazzesco e la sua carnaggione chiara il tutto veniva accompagnato da una maestosa chioma di capelli ramati in perfetto contrasto.

Sul viso di lei nacque un espressione perplessa e confusa, così come sul mio.

«A dire.. il vero no.» sorrisi imbarazzato, massaggiandomi la nuca.

«Michael, mi deludi, la tenevi sempre in braccio.» poi, d'un tratto tutto fu più chiaro.

«Noo.. lei è Mia?? Tua sorella?» ero sbalordito, così come anche la ragazza al suo fianco.

«Si! Visto com'è cresciuta? Quando la prendevi in braccio aveva solo due anni.» ridacchiò lui.

«Non mettermi in imbarazzo Jamie!» lo rimproverò la ragazza, cioè Mia.

«Non ti metto in imbarazzo, è un amico di famiglia.» continuò a ridere divertito.

«E' un piacere Mia.» esordì cordialmente porgendole la mano.

«Un piacere anche per me Michael.» fece cennò con la testa per poi ricambiare la stretta.

Una stretta decisa, forte, poi secondi dopo trascinò suo fratello in pista.
"Aspetta Mia cosi mi fai male" udì in lontananza, ridacchiai all'immagine di Jamie alle prese con sua sorella e con il ballo, per di più su di una musica per lui troppo giovanile.

Dopo qualche ora, la serata era quasi giunta al termine così decisi di andare a prendere il mio cappotto. Quando raggiunsi l'ingresso del guardaroba sorvegliato da una donna sulla quarantina,  una ragazza infuriata appena uscita mi urtò la spalla facendo cadere quella che era la sua borsetta a tracolla. Mi abbassi per raccoglierla.

«Cavolo scusami!» subito mi resi conto che quella voce non mi era affatto sconosciuta.

«Tranquilla..» le sorrisi rassicurandola, poi le porsi la borsa.

«Complimenti per come hai.. cantato.» aggiunsi d'improvviso, mentre lei raccoglieva la borsa dalla mia mano.

«Grazie, sei molto gentile.» ricambiò sorridendomi, ma il cellulare suonò ed io frettolosamente mi accinsi a rispondere.

«Scusami un secondo..» le mimai con le labbra serrate, prima di allontanarmi gradualmente e premere verde sul display.

«Annie?» sussurrai, cercando di mascherare la voce le diedi completamente le spalle.

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