Peccati di gioventù

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Federico lo guardò stupito:

"Davvero?". 

"Sì, dico sul serio. E' una delle prime lamentele che ha tirato fuori, mesi fa, quando non volevate che ci frequentassimo. Quindi come vedi non siete infallibili come genitori e anche voi, in parte, avete incastrato vostra figlia in un mondo che non le appartiene, magari siete stati più attenti su altre cose. Per esempio, non si è mai lamentata del vostro affetto, o del fatto che le mancasse qualcosa, di sicuro si sente amata e protetta da voi, a differenza dei miei...loro...beh lasciamo stare, è meglio". Marzio parcheggiò a lato della sua villa.

"Ah beh...non pensavo che...comunque ti ringrazio per avermelo detto. Andiamo a casa tua?", domandò Federico incredulo. 

"Credo che sia un posto giusto per parlare", rispose aprendo la portiera. 

"Vuoi uccidermi così eh", rispose Federico scendendo, a sua volta, dalla macchina. 

"Ucciderti? E perchè?", Marzio replicò. 

"Ah beh, non venirmi a dire che qui dentro tu e mia figlia vi raccontate le barzellette eh". Lo disse entrando in casa. 

"Assolutamente no, non sono tipo da barzellette. A dirla tutta quel letto, questo divano, il pavimento e, negli ultimi tempi, anche il tavolino, ne hanno viste parecchie e, seguendo la tua logica, ti ho già ucciso, visto che proprio ieri sera, poco prima che la riportassi a casa, ci siamo fatti una sveltina in macchina e, ironia della sorte, stavamo proprio sul sedile dove stavi seduto poco fa". Marzio sfoderò tutta la sua dissacrante onestà. 

Federico si impossessò del volto di Hannibal Lecter, serrando i pugni con forza, digrignando tra i denti:

"Stai zitto prima che la campagna adiacente al tuo giardino scopra la sgradevole sensazione di avere un cadavere che vi alberga sopra". 

"Io non vi capisco proprio", replicò Marzio. 

"Credimi che un'enigma più grande di te, giuro che non esiste...non ho ancora capito se la tua sete di sincerità sia solo sfacciataggine, o rientri tra la schiera dei pregi o dei difetti, so solo che aumenta, di parecchio anche, la voglia che ho di ucciderti, ogniqualvolta che apri bocca parlando di mia figlia". Replicò secco e senza tanti preamboli Federico. 

"Per carità, non sia mai...vi rimane proprio difficile pensare che vostra figlia è una donna ormai? E che lì, in mezzo alle gambe, è donna come tutte le altre? Non è che l'essere tua figlia l'abbia fornita di una fica speciale eh, ce l'ha come tutte le altre e indovina? Ce l'ha per usarla come tutte le altre, non è che le serve solo per fare pipì". Intonò sarcastico Marzio. 

"Possiedi dei coltelli in cucina? Donna è un parolone a vent'anni...e poi, se proprio devo dirla tutta anch'io, il sesso non è indispensabile per vivere una storia. E' un optional ok? Un optional di cui si potrebbe fare a meno, se regnasse davvero l'amore e tu, se davvero ci tieni a lei, dovresti capire che il rispettarla è fondamentale!". Federico alzò un pochino la voce. 

"Ma io la rispetto, infatti", rispose Marzio. 

"No, tu non la rispetti, tu te la scopi e questo non è rispetto!". Federico sbottò. 

"No, aspetta. Chi devo rispettare veramente? Lei o la tua visione moralista della cosa? Perchè se devo rispettare la mia ragazza, allora io la rispetto, non è colpa mia se sei lontano anni luce dall'idea che a tua figlia piace scopare con il sottoscritto e lo fa più che volentieri, anzi a volte è lei ad attaccare bottone portandomi in cima al sesso; se devo rispettare, invece, la tua visione moralista del cazzo, allora è un altro conto...ma anche qui, Federico, non hai ragione. E' la tua visione e non la mia, tanto meno quella di tua figlia. A sentire te sembra che io la leghi a letto e la violenti ogni volta e non è così, oppure che la costringa a fare sesso con me e sei ben lontano dalla realtà, mi dispiace". 

Questione di pelleWhere stories live. Discover now