Parole soffocanti!

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<< Non mi hai ancora detto che cosa facevi nella mia scuola>> li ho fatto questa domanda per evitare di sentirmi parte di un altro mondo e non di questo.

<< Ho finito da poco il College e sto facendo lo stage per diventare professore di letteratura. Starò per diversi mesi nella tua scuola poi comincerò una professione vera e propria>>.

<<Ah che bello. Allora ti chiedo se puoi leggere i miei racconti.  A me piace scrivere>>.

<<Li leggerò volentieri quando tu vuoi. Poi più che piacere posso dire  con certezza che tu adori scrivere perché ti si illuminano gli occhi appena pronunci quelle parole>>.

Non ho aggiunto altro mi sono limitata a sorridere e a continuare a ballare. Mentre guardavo  Dylan negli occhi, ho notato che li si sono del tutto schiariti quasi diventati bianchi. In quel momento mi sono spaventata e mi sono allontanata da Dylan in un modo piuttosto evidente.

Tutti si sono girati e tra di loro commentavano la mia azione. Li per li Dylan non ha detto nulla poi mi ha chiesto cosa mi prendeva.

Non ho risposto ma ho camminato verso il bagno chiudendomi dentro una volta arrivata.

Mi sentivo preoccupata e provavo un senso di paura. Quello sguardo non mi era piaciuto per niente.  Non sapevo cosa fare,  se tornare di la o rimanere ancora per un po.

Mentre stavo per uscire mi ritrovo l'ombra davanti.  Il mio sangue è sceso velocemente fino a toccare le punte delle dita.  Ho provato ad aprire la porta ma si era bloccata. <<Non capisco come sia possibile che ogni volta che questo spirito appare davanti a me le porte quasi sempre si bloccano.>> Mi sentivo agitata e l'unico mio obiettivo era quello di allontanarmi e non rimanere sola.  I suoi occhi erano rossi e non si vedeva nessun espressione nel suo volto, perché non esisteva.  Era la, senza muoversi sembrava che non avesse intenzione di farmi del male ma la mia testa diceva il contrario. Ero ancora tentata ad aprire la porta. Mentre la stavo per aprire lo spirito si è mosso toccandomi la mano. Ho sentito come se la mano mi si fosse ghiacciata, non riuscivo più a sentirla. In quel momento non mi sono mossa, mi sono bloccata senza un motivo.

Ho sentito la voce di Dylan che era entrato in bagno per cercarmi: <<Emily come ti senti?>>

Volevo rispondere ma mi sono fermata per un secondo a pensare cosa li avrei detto.

<<Dylan si è bloccata la porta del bagno e non riesco a uscire>> da una parte era meglio perché non volevo per nulla al mondo che qualcuno vedesse quello che stavo vedendo io, ma dall'altra desideravo che qualcuno mi salvasse da tutto questo.

<<Aspetta ora provo ad aprirla>> disse Dylan.

Il senso di silenzio dentro di me è passato e l'agitazione si stava facendo sentire. Lo spirito ormai non mi stava più toccando la mano e il di freddo è scomparso.  Era pur sempre la davanti a me fisso senza muoversi,  sembrava la mia ombra riflessa sul muro.

<<Dylan per favore sbrigati ad aprire la porta>>

<<Sei per caso claustrofobica? Mi sembra che sei tanto spaventata>> mi ha fatto questa domanda Dylan appestandosi una risposta.

Stavo per rispondere quando lo spirito si è avvicinato a me e ha allungato le sue mani sul mio collo. In quel momento mi si è ghiacciato tutto il corpo e il mio respiro è svanito in un colpo secco. Con le mie mani cercavo di togliere quel essenza di fumo nero ma era inutile.

<<Emily stai bene? Rispondimi>> Dylan tirava in modo sempre più forte la porta.

Mentre cercavo di respirare in modo esasperato ho cominciato a vedere uno spazio nero e vuoto dove ogni mia tentazione di respiro rimbombava e  sentivo il suo eco. In tutta quella oscurità si è illuminata una bambina. Ero io seduta per terra, piena di sangue.  La bambina ha girato la testa verso di me alzandosi in piedi. Ha cominciato dopo pochi secondi a camminare verso di me.

Il suo passo era lento e deciso,  più si avvicinava più notavo i suoi occhi pieni di odio e le sue giacine ricoperto di sangue. Piangeva ma al posto delle lacrime usciva il sangue.

Quella scena mi ha traumatizzata. Vedere me quando avevo 10 anni in quello stato mi causava un dolore troppo grande. La bambina si è fermata di fronte a me, mi fissava senza dire nulla come faceva lo spirito poco fa. All'improvviso mi ha toccata la guancia. Ho sentito come se la guancia si stesse bagnando. Ho mosso la mia mano appoggiandola sulla mia guancia e quando riguardo la mano vedo che era sporca di sangue. Non riuscivo a respirare ma io ero convinta di si.

<<Aiutami ti prego aiutami>> volevo pronunciare queste parole ma non ci riuscivo.

<<Aiutarti dici? Perché dovrei? Tu mi hai abbandonata quando io ti ho pregato di aiutarmi>> la bambina ha pronunciato queste parole disprezzandomi, sentiva quello che io pensavo.

Ero io, com'è possibile che io non aiuto me stessa.  Non stavo immaginando e non sono neanche svenuta, era tutto reale. <<Non sto impazzendo, tu esisti veramente>> dissi fra me e me.

<<Emily non fare la vittima, io ho sofferto più di te>> queste parole mi straziavano il cuore come se veramente qualcuno me lo stesse strappando.

Non sapevo cosa fare, l'ombra era la davanti a me che cercava di soffocarmi e la bambina mi condannava a una sofferenza che io mi ero dimenticata...



Si Avvicina....                                        &quot;&quot;La Prescelta&quot;&quot;Where stories live. Discover now