Capitolo 12 (Seconda Parte)- Preparativi

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Il killer di Crystal Lake aveva iniziato a prestare più attenzione alle parole di quella canzone non appena la ragazza aveva iniziato a cantare. Le sue orecchie non erano più integre come una volta, e uno non lo era neanche mai stato del tutto, ma ci sentiva davvero molto bene. Abbastanza da riconoscere che lei aveva una bella voce, che riusciva a rendere più piacevole anche quelle insopportabili canzoni che stavano andando tanto di moda. Si rese conto di essere d'accordo con quello che stava dicendo lei, anche se alcune parti non le aveva capite proprio bene.


L'impasto era pronto, così Jasmine fece preriscaldare il forno, imburrò gli stampi della teglia e iniziò a versarci dentro il composto. Aveva deciso di fare almeno una trentina di muffin. Non le rimaneva che infornare i primi e aspettare che si cuocessero.

Intanto la riproduzione casuale del suo telefono decise di far partire l'unica canzone di quell'album che riusciva a renderla davvero triste. Jasmine era da sempre stata una persona con un carattere forte, cosa che le aveva causato qualche problemino, ma un evento in particolare non era mai riuscita a superarlo del tutto. "Save our last goodbye" era la canzone che la riportava alla morte di sua nonna. Una cosa naturale che tutti ad un certo punto sperimentano nel corso della loro vita, ma che a lei aveva lasciato una ferita profonda, mai del tutto rimarginata.

Sua nonna, dal lato di padre, era la persona con la quale era più legata quando era piccola. Non perché la riempiva di regali o simili, ma perché l'aveva sostenuta e aiutata, prendendo sempre le sue difese. Era l'unica persona che non aveva mai pensato nulla di anche solo minimamente negativo nei suoi confronti, convinta che nella sua nipotina non ci fosse assolutamente nulla che non andasse. I suoi genitori invece qualche dubbio lo avevano avuto, ma Jasmine non gliene aveva mai fatto una colpa, avevano buoni motivi.

Le bastava un piccolo riferimento a lei per farle perdere il sorriso, era ancora molto doloroso pensarla. D'altra parte però ogni tanto voleva ricordarla, anche se la cosa la faceva soffrire e finiva sempre con il versare almeno qualche lacrima. Era per questo che non saltava mai quella canzone: la aiutava a prendersi qualche momento per lei, per pensare alla donna che era stata una parte così importante della sua vita.

La ragazza infornò i muffin e si fermò, concentrandosi completamente sulla canzone dai toni disperati. Quando sua nonna venne a mancare a causa di una malattia lei era ancora piuttosto piccola e i suoi genitori non vollero portarla con loro in ospedale quando seppero che il momento era arrivato. Jasmine non era riuscita a dirle addio, e continuava a non volerlo fare.

Gli occhi le diventarono umidi e le lacrime non tardarono a spuntare, per quanto lei cercasse di trattenerle.


Jason venne colto alla sprovvista da quell'improvviso cambio di atteggiamento della ragazza. Per un attimo le sembrò che avesse ricevuto una telefonata mentre una nuova canzone iniziava, poi aveva capito che anche quella faceva parte di essa. Si sorprese e si sentì strano quando una lacrima scese dal viso della ragazza, seguita poi da un'altra ancora. Inclinò la testa, osservandola ed ascoltandola con attenzione, le parole che sentiva stavano colpendo anche lui. Il suo pensiero corse subito a sua madre, a tutto quello che avevano passato insieme, alla rabbia e al dolore. Jason intuì subito che anche la ragazza aveva perso qualcuno di molto importante per lei e che questo la rendeva triste.

Guardare lei diventare triste ed esserlo a sua volta a causa di sua madre gli fece provare una certa empatia per quella che comunque considerava ancora come una vittima praticamente certa. Non voleva illudersi che lei fosse diversa a tal punto da non essere un disturbo o un problema per lui. Il solo fatto che lo stesse mandando un po' in confusione per lui era un motivo più che valido per eliminarla.

Welcome to Crystal Lake (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora