Best Friends

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Zayn

Ero incazzato nero, avrei preso a pugni qualsiasi cosa in quel momento. Se solo avessi creduto a tutte le male lingue su di lei sarei stato meglio, di sicuro non in quello stato. Ero stato troppo cieco, troppo stupido per non accorgermi del tradimento che subivo tutti i giorni sotto agli occhi, per di più con un ragazzo del mio stesso corso di storia. Mi avevano sempre avvertito, la mia migliore amica Grace, il mio migliore amico Louis ma io li avevo sempre ignorati, troppo stupido. Scoprirla mentre se la faceva nel bagno delle ragazze con quell’idiota non aveva fatto altro che farmi ribollire il sangue. Le avevo urlato in faccia quanto fosse puttana e poi avevo preso la prima ragazza che mi moriva ai piedi e avevo limonato con lei, sotto ai suoi occhi, sotto agli occhi di tutti. Ero sempre stato un tipo parecchio riservato, avevo sempre odiato tutte quelle moine in pubblico, preferivo avere la mia intimità. Caroline era sempre stata una troppo attiva e impaziente e probabilmente tutte quelle volte che le avevo negato del sesso era corsa dall’imbecille.

Era da poco suonata l’ultima campana quando corsi all’uscita per non vedere ancora la faccia di cazzo di Caroline, ormai ex fidanzata, speravo per lei che lo avesse capito. Mi ritrovai numerosi sguardi addosso, sicuramente la notizia si era sparsa e adesso ero il cornuto della scuola. Ma quello che nessuno aveva capito era che me l’avrebbe pagata cara. Nessuno doveva prendersi gioco di Zayn Malik, nessuno. Le avevo dato tutto me stesso, lealtà, fiducia, fedeltà e lei era stata capace di ripagarmi in questo modo? Si vedeva che non mi conosceva davvero.

-Zayn!- sentii alle mie spalle, continuai a camminare. –Zayn, vuoi fermarti? Sei forse diventato sordo?- non appena riconobbi la voce della mia migliore amica gettai gli occhi al cielo e mi voltai. La trovai con le mani ai fianchi e un sopracciglio sollevato. Sapevo già che mi aspettava una bella paternale, una bella lavata di testa. Sapevo già che mi avrebbe sbattuto in faccia che aveva sempre avuto ragione lei.

-Sì, okay. So che hai ragione, risparmiami la morale.- dissi seccato. Sporsi le labbra in fuori per poi prendere una sigaretta e portarla alle labbra, ne avevo bisogno. Mi sedetti su un muretto vicino ad una casa, apparentemente, abbandonata e attesi le fantomatiche paroline della mia migliore amica.

-Volevo solo dirti che mi dispiace, sei sempre prevenuto.- sbuffò e si avvicinò per abbracciarmi. Mi lasciai andare ad un risolino, il suo viso offeso era un vero spettacolo, tutte le volte. Mi abbracciò stretto e in quell’istante non mi sarei mai staccato, era confortante. Per quanto potesse essere rompipalle quella piccola peste bionda, era la ragazza più dolce e disponibile del mondo, ero fortunato ad averla conosciuta. Mi era sempre stata d’aiuto.

-Scusami puffa.- le dissi. S’imbronciò, il più delle volte odiava quel soprannome. Ma lei era davvero una puffa, piccolina in tutti i sensi.

-Smettila, idiota. Ti va se mangiamo fuori?- mi chiese dopo un po’ riacquistando la sua solita aria da ragazzina permalosa e altezzosa. Annuii e la seguii, durante il tragitto scuola - fastfood aveva chiamato anche Louis, che ci avrebbe raggiunto immediatamente sul posto. Era il mio migliore amico da praticamente sempre, aveva solo due anni più di me ma ne dimostrava molto meno. Era una botta di allegria quel ragazzo, un vero uragano vivente. Riusciva a far sorridere chiunque, bastava guardarlo per farlo. Era stato preso in giro a scuola per il suo polsino da gay, finché non aveva dichiarato di esserlo davvero. Io non ne avevo mai saputo nulla, lo avevo sempre difeso da quelle cattive parole. La cosa peggiore era stata il suo silenzio, mi sarebbe piaciuto che me lo avesse detto. Mi aveva tenuto nascosto questo enorme segreto solo per paura di essere giudicato, quello che non sapeva era che non lo avrei mai fatto. Ma ero felice che mi avesse spiegato tutto, che mi avesse raccontato di come lo avesse scoperto. Un ragazzo con gli occhi azzurri, capelli biondicci e sorriso smagliante sarebbe stato un perfetto compagno di scopate, ma mi rassegnai in fretta alla sua natura. Non potevo far compagnia a lui e lui a me. Solo quando lo avevo scoperto, avevo capito il motivo per il quale rifiutava la gran parte delle ragazze, e non aveva nessuna storia da molto tempo. Una delle cose più brutte era che Grace gli moriva dietro da praticamente 4 anni, ma lui non se ne era mai reso conto. Non ne aveva mai parlato con nessuno, tantomeno con me. Ma io lo avevo capito, aveva sempre cercato un contatto fisico con lui, lo chiamava, gli mandava messaggi, lo cercava. Il modo in cui lo guardava, era completamente persa. Quando aveva saputo della sua omosessualità si era tenuta a distanza da noi, poiché pensava che anche io lo fossi e avessi avuto una sottospecie di relazione con lui. Col tempo si era riavvicinata e ci aveva chiesto scusa così tante volte che ci eravamo stancati di sentirla lagnarsi così tanto.

Recovery LessonsWhere stories live. Discover now