• Il castello •

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Uscita da quella stanza mi ritrovo in un grandissimo corridoio con tantissime altre porte dalle quali passano alcuni ragazzi che hanno all'incirca la mia età.
Uno di loro è intento a far uscire dalle sue mani delle piccole rose fatte di ghiacchio;
Un altro, ridendo, tira su il pollice e in cima a esso nasce una piccola fiamma che scioglie la rosa dell'amico. Con loro ci sono due ragazze, una bionda alta con gli occhi azzurri che si tramuta in pochi secondi nel ragazzo che poco prima aveva manipolato il ghiaccio, lasciandomi esterrefatta e un'altra: occhi azzurri e capelli rossi. Non so quale sia il suo potere ancora, sembra comunque che tutti e quattro si stiano divertendo.
Charles è accanto a me. Sta parlando delle mutazioni e di come ci abbiamo portato da organismi monocellulari a quello che siamo oggi. Mi spiega che quella è una scuola per mutanti ma è anche un rifugio e mi mostra le aule e le stanze dove gli alunni possono accedere.
'...a sinistra la cucina e in fondo a destra il mio studio' cammina verso la fine del corridoio ed entra nel suo ufficio invitandomi ad entrare.
'Lei si aspetta che io resti qui?'
'A meno che tu non riesca a controllare i tuoi poteri senza svenire o credere di essere impazzita, si mi aspetto questo'
' io non riesco a stare con le persone, mi sento totalmente a disagio a parlare con la mia famiglia. Si figuri con un branco di ragazzini in una scuola come questa. Io non conosco nessuno'
'A questo possiamo sicuramente porre rimedio' si avvicina a me, accarezzandomi i capelli con fare fraterno. 'Posso aiutarti a farti degli amici, non sei da sola'
Lo guardo un po' perplessa ma decido di fidarmi anche perchè credo che non mi lascerà andar via fin quando non avrò pieno controllo dei miei bla bla poteri bla bla.
Lui sorride, devo abituarmi al fatto che è un telepate e sa sempre quello che penso ed è abbastanza forte da non permettermi di leggere la sua di mente.
Sono felice che tu abbia deciso di restare
'A patto che stia fuori dalla mia testa'
'Si puó fare. Non sono cosí vecchio quindi puoi chiamarmi Charl-' venne interrotto da due figure maschili che si approssimarono alla porta
'Sei dei nostri quindi?' Mi dice un ragazzo alto con il viso squadrato e gli occhi azzurri.
Non lo conosco quindi, al mio silenzio e sguardo contrariato, prosegue 'io sono Erik Lensheer, ho aiutato il professore a portarti qui, reclutiamo giovani bisognosi' a questo punto si volta verso Charles schernendolo.
'Ad ogni modo, ho accompagnato Scott qui perchè forse potrebbe dare una mano alla nuova arrivata, non credi?'
Lo sguardo di Charles passa da Erik a me e poi al ragazzo del quale conosco solo il nome 'certo, ottima idea. Scott lei è Sara, fa in modo che si senta a casa sua'
Scott sembra veramente molto tenero; è castano ma non so di che colore abbia gli occhi visto che li ha coperti da un paio di occhiali con le lenti di un colore rosso porpora. Mi tocca la spalla e dice rivolto verso il professore 'certo, faró del mio meglio' poi verso di me
'Io sono Scott'
'Sara, è un piacere'
'Piacere mio'
Iniziamo ad allontanarci dallo studio di Charles mentre Scott inizia a parlarmi di quando è arrivato lí e quale sia il suo potere.
Pare che porti gli occhiali perchè quando apre gli occhi esce un getto laser distruttivo capace addirittura di uccidere.
Deve essere parecchio brutto non poter vedere il mondo con i propri colori ma sempre attraverso delle lenti.
Non sei da sola
Aveva promesso di starmi alla larga dalla testa. In realtà mi piaceva il fatto che finalmente dopo 5 anni fossi finalmente riuscita a sentirmi normale ed accettata. Mi piaceva ció che sentivo nella testa perchè per la prima volta riusciva a darmi sicurezza e non angoscia.

SCOTT POV

Sono contento che il professore mi abbia chiesto di 'badare' alla nuova arrivata.
Sono l'ultimo arrivato. Il penultimo almeno, e sono l'unico in grado di spiegarle al meglio come funziona la nostra convivenza al castello.
'Qual è il tuo potere?' Le chiedo incuriosito
'Beh, riesco a sentire cosa pensano gli altri'
'Quindi sei una telepate come il professor Xavier ?'
'Non direi, non riesco nemmeno lontanamente a fare quello che fa lui. Non riesco nemmeno ad evitare che mi entri dentro la testa ed è estremamente fastidioso' mi risponde senza mai guardarmi negli occhi. È una ragazza molto timida, si capisce da come si comporta. Deve anche aver sofferto parecchio ma io le staró vicino, ha bisogno di un amico e saró più che felice di esserlo per lei.
'Riuscirai a controllare i tuoi poteri, con allenamento e volontà tutti ci riusciamo qui. Charles è davvero bravo in queste cose'
'Spero che tu abbia ragione, grazie comunque. Mi piace molto parlare con te, nonostante non mi piaccia parlare in generale'
Parlammo per tutto il pomeriggio e le presentai Jean e altri ragazzi.
'Adesso è meglio che torni in camera mia, sono ancora sfasata. Grazie di tutto Scott, a domani'
Sono felice di aver finalmente trovato qualcuno con cui parlare.

SARA POV

Entrai nella mia stanza dopo un pomeriggio passato con Scott. Devo ammettere che il primo giorno è andato meglio del previsto.
Il profess- Charles aveva ragione. Il castello era un posto dove potevi sentirti al sicuro, a casa.
Mi avvicino all'armadio, lo apro e con grande sorpresa scopro che tutti i miei vestiti sono la dentro. Deve sicuramente essere stato Charles a procurarli: riesce a controllare le menti dunque puó essere arrivato a casa mia senza che i miei si ricordassero di niente una volta tornato qui.
Prendo un vestitino blu a fiorellini bianchi e la biancheria pulita, adagio il tutto sul mio letto e vado a farmi una doccia.


Una volta vestita, mi sdraio sul mio letto e chiudo gli occhi.

Buio.

C'è un prato di fronte a me con mille fiori gialli e al di là del prato i miei genitori, comincio a correre ma piú corro piú si dissolvono nel nulla.
Inizio a gridare.
Svegliati. Torna da noi.
Continuo a correre e a gridare adesso inizio a sentire il mio corpo terreno nel letto che si dimena.
Apro gli occhi e mi rendo conto non solo di aver pianto durante tutta la durata del sogno ma anche di avere Charles seduto su una sedia di fianco al mio letto con due dita sulla tempia.
'Che- che cosa è succ'
'Hai avuto un incubo. Ora va tutto bene. So che ti avevo promesso che non sarei più entrato nella tua testa ma ho dovuto, non riuscivi a calmarti. Dovevo riportarti da noi'
Disse tutto d'un fiato tenendo gli occhi puntati su di me.
'Grazie, davvero' dissi sfiorandogli la mano senza farci caso.
Lui guardó per un momento le nostre mani e io allontanai la mia velocemente.
'sono nel mio studio se avessi bisogno di me. In caso contrario domani pomeriggio alle due inizia il tuo allenamento'
Si alzó dalla sedia e si diresse verso la porta.
'Buonanotte professore'
'Buonanotte Sara'

Buon pomeriggio a tutti! Ecco qua il secondo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e se vi va e lasciate una stellina, grazie dell'attenzione!! _Sara

Voices || X-men [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora