Capitolo 1

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Lily Luna Potter correva a perdifiato lungo gli stretti passaggi dell'Espresso per Hogwarts, riuscendo ad evitare con un po' di talento – e altrettanta fortuna – di capitolare contro qualche malaugurato che aveva erroneamente pensato di potersi accomodare con tranquillità all'interno del treno.
Nonostante ciò, riuscì a conquistarsi qualche occhiataccia e giusto un paio di minacce di morte, sussurrate però sottovoce a causa della paura che un'eventuale scontro con la piccola Potter potesse causare.
Perché ovviamente ogni duello dove uno dei due contendenti si chiamava Potter, non poteva che sottintendere una fine disastrosa, con punti tolti ad entrambe le Case – anche prima di iniziare l'anno, James Sirius Potter ne aveva avuto la conferma – e qualche parte del corpo le cui sembianze erano state modificate.
"Zabini, te l'avevo detto di chiudere quel becco da gallina che ti ritrovi, non mi hai dato retta e allora..." aveva detto vincitrice Lily, solo l'anno prima, guardando la scandalizzata Alexia Zabini starnazzare in giro per l'Espresso.
«Lily! Per le sottane di Morgana fermati subito!» le urlò da qualche metro dietro di lei suo cugino e migliore amico, Hugo Weasley.
La ragazza per tutta risposta proruppe in una risata sguaiata, evitando di inciampare solo per un soffio nell'ennesimo baule lasciato imprudentemente lungo il corridoio.
«Se sei lento non è colpa mia Weasley! Avresti dovuto mangiare meno a colazione, non riesci nemmeno a vedere la punta dei miei capelli!» rispose Lily, aprendo la porta che la conduceva al vagone successivo e facendo sbraitare almeno altri tre Corvonero, cinque Grifondoro e addirittura un paio di Tassorosso.
«Merlino, Lils! Riusciresti a non distruggere il treno prima di arrivare, per cortesia?» le domandò schiettamente sua cugina Rose, appena sbucata fuori da uno scompartimento nel momento stesso in cui Lily e il suo fratello Hugo erano passati di corsa.
Suo fratello Hugo?
Rose acquisì di colpo un'area funerea, e chiamò con voce tetra lo sfortunato ragazzo.
«HUGO WEASLEY! Se non smetti immediatamente di correre, dovrò sottrarre almeno venti punti a Grifondoro, cosa che francamente eviterei dato che è anche la mia Casa, e ovviamente provvederò ad informare papà non appena saremo arrivati...» Rose si interruppe un secondo, sogghignando, mentre il fratello minore si fermava per guardarla e distrattamente notava come Lily si fosse allontanata sempre di più, continuando a ridere della sua vittoria schiacciante ormai vicina.
«Rosie...tu non... non puoi...» la supplicò Hugo, cercando di riprendere fiato.
Hugo era un ragazzo di quindici anni, come Lily, e aveva ereditato gli occhi azzurri del padre e i capelli rossi stampo Weasley, che condivideva con la sorella maggiore – e un'altra quindicina di persone nella sua famiglia, a dir la verità.
Sebbene Hugo fosse leggermente più basso della media, tanto che raggiungeva di un soffio l'altezza invece superiore alle altre ragazze del quinto anno della cugina preferita, e avesse il viso completamente spruzzato di efelidi, egli riscuoteva un discreto successo tra il gentil sesso del suo anno, e di quelli più piccoli, sosteneva Albus.
Hugo era simpatico, divertente e spigliato, anche se un po' imbranato, come il padre, ma aveva acquisito quella sensibilità fuori dal comune e la generosità innata della madre.
Certo, come non mancava mai di ricordare Rose, egli possedeva anche la pazienza di un Ungaro Spinato, come aveva detto una volta Harry Potter – e di certo non parlava per sentito dire -, e la testardaggine di un Ippogrifo, come lo rimbeccava sempre Hermione Granger.
«Lentiggine, lo posso fare come e quando voglio, sono Caposcuola, se te lo fossi dimenticato...» gli sorrise sorniona Rose, usando il nomignolo che lui odiava, per poi aggiungere «...ma hai ragione. Perché scrivere a papà? Potrei scrivere alla mamma invece...»
Il solo pensiero di ricevere una lettera minatoria da parte della madre fece completamente sbiancare il povero Hugo Weasley. Se Rose avesse aggiunto un'altra minaccia, probabilmente i capelli rossi del fratello minore si sarebbero talmente schiariti per lo shock dal permettergli di confondersi tra i Malfoy.
Il ragazzo mise su un'espressione che faceva trapelare tutto il suo risentimento nei confronti della sorella, le sorrise fintamente e si voltò senza dire una parola, camminando talmente lentamente che probabilmente perfino una lumaca si sarebbe lamentata.
Rose allargò il sorriso vittorioso e gli urlò dietro «Lo faccio solo per il tuo bene Hugo! Quest'anno hai anche i G.U.F.O., lo sai!» e per tutta risposta ricevette un dito medio, ma decise di non commentare, richiudendo le porte del suo scompartimento e tornando a chiacchierare con le sue compagne di Casa.
Fratelli. Bisogna sempre starci dietro, dovrei ricevere una paga mensile, altroché!


Lily nel frattempo aveva raggiunto la sua meta: il suo scompartimento privato.
In realtà, l'unica cosa che lo rendeva effettivamente riservato era il ricordo delle baruffe sorte ogni qual volta qualcuno glielo avesse rubato.
Si sedette, sfinita dalla corsa, e raccolse i capelli in una coda alta, sbuffando di impazienza: i capelli rosso rubino le erano cresciuti durante l'estate, ma erano rimasti indomabili e arruffati, a prescindere da quanti colpi di spazzola, maledizioni senza perdono o a quanti tentativi disperati di Ginny Weasley fossero stati sottoposti.
Solo nel farsi la coda, Lily era certa di aver sentito chiaramente almeno dieci nodi nuovi da quando si era svegliata, quel mattino.
Si voltò a guardare la porta dello scompartimento, e sbuffò ancora maledicendo Rose Weasley: doveva aver di nuovo minacciato Hugo, rovinando la loro gara annuale per il raggiungimento dello scompartimento.
Non fraintendete, Lily amava Rose come amava tutti i suoi strambi cugini, ma a volte malediceva la sua somiglianza quasi inquietante alla zia Hermione, che la induceva a mettere la stessa quantità di passione nell'applicare le regole di quella che metteva suo fratello James nel rimirarsi allo specchio.
Ed era tutto dire.
Hugo e Lily erano inseparabili sin da quando la ragazza riusciva a ricordare: il cugino assomigliava molto più ad un terzo fratello per lei, per quanto effettivamente le bastassero quei due idioti megalomani che già aveva come fratelli.
Albus Severus Potter era uno dei migliori Cercatori di Grifondoro, da quando Harry Potter aveva finito Hogwarts, e da quell'anno sarebbe stato anche Capitano, succedendo al fratello maggiore.
James Sirius Potter invece era uno dei migliori combina-guai di Grifondoro, da quando Harry Potter aveva finito Hogwarts, eguagliando la fama dei due malandrini di cui portava il nome
Suo padre spesso e volentieri aveva commentato come perfino James Potter e Sirius Black si sarebbero spaventati, di fronte all'innaturale, o meglio al fin troppo naturale, talento di James Sirius nell'escogitare rocamboleschi piani per distruggere Hogwarts.
O la Tana, o casa sua.
O perfino la culla, aveva aggiunto Ginny, ripensando a quando l'aveva trovata completamente bruciata dalla magia accidentale del piccolo James.
Quando aveva due anni.
Ma James si era rivelato anche uno studente discretamente bravo, tanto dall'essere ammesso al corso per diventare Auror, e un Cacciatore spietato sul campo da Quidditch.
E Lily, vi chiederete voi?
Beh, Lily se la cava a scuola, non aveva questo enorme cerchio di amicizie, tanto che passava la maggior parte del suo tempo con Hugo o Sophie, la sua migliore amica Corvonero, e sapeva destreggiarsi sul Campo da Quidditch, anche se non aveva mai avuto intenzione di fare il provino per entrare nella squadra.
In effetti, Lily Potter era una ragazza abbastanza comune.
L'unico, piccolo spazio dentro se stessa dove poteva distinguersi dalla caotica banda che era la sua famiglia era la scrittura.
Lily amava scrivere, scrivere di qualunque cosa.
Passava dal narrare storie fantastiche mai accadute, incentrati su eroi di altri tempi o di futuri lontani, all'appassionarsi alle vicende raccontatele dal padre sulla sua vita; fino ad annotare gli eventi, straordinari e non, che capitavano nella sua vita.
E tutte queste cose risiedevano nel piccolo block-notes rosso scuro che Lily aveva appena estratto dalla cartella, insieme ad una penna BIC blu.
Viziata infatti dalla vicinanza con la zia Hermione e nonno Arthur, Lily era sempre stata incuriosita dagli strani oggetti babbani e in particolare le penne l'avevano sempre attratta.
«Zia, scrivono senza inchiostro! Allora sono magiche anche loro!» aveva squittito meravigliata a sei anni, mentre la zia si era messa a ridere insieme ad Harry, Ginny, Ron e Arthur.
Da quel momento la Grifondoro aveva preso l'abitudine di portarsene sempre qualcuna dietro, e anche se non poteva usarle per scrivere i lunghissimi temi di Erbologia – maledetto professor Paciock, era perfino così maledettamente tenero dall'impedirle di odiarlo davvero -, Lily ne riservava l'uso per annotare le sue riflessioni e le notizie sul suo piccolo block-notes.
Era giusto arrivata a descrivere la partenza di quel giorno, il solito bisticcio con Albus che a volte sapeva essere più geloso di Harry e James messi assieme – "Sono sicuro che Jordan Northon ti vada dietro. Tu stagli lontano, sono stato chiaro?" – e il piccolo scontro tra Rose e Hugo, quando quest'ultimo aprì la porta dello scompartimento, il viso che esprimeva la stessa gioia di qualcuno che ha appena visto Voldemort in persona.
Per tutta risposta, la Potter gli sorrise sorniona ed esclamò: «Ho vinto io lumaca! Mi devi quindici galeoni, o un pacchetto di Api Frizzole, scegli tu.»
Hugo si lasciò cadere melodrammatico sul sedile di fronte a Lily, sospirando maligno «Saprei io dove ficcare le Api Frizzole a Rose, porco Salazar.»
Lily era abituata al turpiloquio del cugino, tratto chiaramente ereditato dalla vena più ribelle di Ron Weasley, e continuò a sorridergli, lanciandogli addosso il cuscino con lo stemma dei Grifondoro che si era portata da casa per il viaggio.
«Dai, non te la prendere. Pensa che io ne ho due così a casa. Due, Hugo.»
L'altro ci pensò su e sembrò convincersi dell'effettiva sfortuna di Lily, perdendo il muso lungo e rilassando l'espressione del volto.
«Allora, che stai scrivendo? Qualche nuova idea per la Gazz-» iniziò Weasley, venendo però bruscamente interrotto da Lily, che gli tappò fisicamente la bocca con le mani.
«Shh! Sei impazzito? Ti ho detto che è un segreto! S-e-g-r-e-t-o Hugo. Non so se lo farò davvero, e comunque non voglio che la gente inizi a farsi strane idee.» sussurrò Lily, guardandosi attorno con aria guardinga.
Una volta che la cugina gli ebbe liberato la bocca, il Grifondoro alzò le spalle e sospirò: «Merlino, voi donne vi fate troppe paranoie. Te l'ho detto, secondo me è un'idea geniale. Perché non dovresti realizzarla scusa? Io non so scrivere bene quanto te, ma credo che sicuramente Lucy e Sophie ti darebbero una mano. E altra gente non vedrebbe l'ora di prenderne parte, ci scommetto.»
Lily accennò un sorriso poco convinto, riprendendo in mano il block-notes e mordicchiando la penna.
«Non lo so, Hugo. Anche fosse, ad Hogwarts non succede mai niente di-» ma la Grifondoro sobbalzò senza finire la frase, ascoltando insieme ad un altrettanto confuso Hugo la confusione che proveniva dal corridoio.
Qualcuno stava urlando epiteti poco carini, e lo stomaco di Lily fece un salto quando riconobbe la voce di suo fratello Albus.
Quando però, pochi secondi dopo, uscì dallo scompartimento dopo aver riconosciuto anche la seconda voce, il suo stomaco si esibì in un salto carpiato all'indietro.
"Maledizione, non di nuovo." pensò tra sé e sé, abbandonando però ogni più recondita speranza nel momento stesso in cui lo vide.
Dopotutto, quei capelli biondi potevano appartenere solo a lui.

«Beh Lils, volevi una notizia? Eccola qua, scoop sensazionale. Duplice omicidio sull'Hogwarts Express, le vittime sono Albus Severus Potter e...»
«...Scorpius Malfoy.» completò Lily, sollevando gli occhi al cielo.

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