Chap 2

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Mi alzai e mi vestii. Feci colazione e mi lavai i denti. Mi guardai bene allo specchio. Ero solito mettere una mano per coprire metà della mia faccia alla volta, in modo da sembrare due persone diverse. Tornai in camera. Guardai la maschera appoggiata sul tavolino e pensai se fosse davvero un freno ai rapporti umani. Non importava. Girava così il mondo quindi non avevo altra scelta. Almeno avrebbe coperto il mio volto fatto a metà. Sembrava quasi che si fossero tagliate due persone ed incollate insieme. Buffa come immagine. Mi avviai a scuola con la maschera in faccia, prendendo il treno.

Aizawa stava spiegando storia. Io seguivo abbastanza la lezione, anche se scribacchiare il libro non era affatto una cattiva idea.
Ah dimenticavo. La mia era una scuola abbastanza alta, quindi c'erano corsi strani, come autodifesa o galateo. Suonò la campanella del cambio dell'ora e dopo cinque minuti di baraonda entrò la signorina Midnight, istruttrice di quest'ultimo. Ci recammo in una specie di salone dove erano disposte sedie ai muri ed il resto era vuoto. La signorina ci spiegò che questa sarebbe stata una lezione di ballo e che ne avremmo avuta una ogni mese, per via del ballo di beneficenza di fine anno, di cui ignoravo l'esistenza. Ci raggiunse anche un'altra sezione, in modo che ci fossero abbastanza coppie miste. Mi affiancarono a una ragazza con una maschera su cui era disegnata una rosa con tutte le sue spine. Disse di chiamarsi Shiozaki Ibara.

La musica era partita e tutti danzavano, chi più motivato e chi controvoglia. La maschera verde, Midorya, era in coppia con Uraraka della nostra classe, quella con la maschera rosa stellata.
Io sono nato in una famiglia benestante e anche da piccolo avevo partecipato a balli. In sostanza sapevo abbastanza bene come comportarsi o come muoversi. La ragazza che mi era stata affiancata era abbastanza brava, anche se aveva detto che era la prima volta. Io la aiutavo un po' direzionandola o dandogli consigli.
Nel mentre la signorina Midnight vagava insieme all'altro professore nella sala, raddrizzando schiene e contando passi.
Mi notai a buttare qualche occhiata al ragazzo nuovo. Mi interessa abbastanza devo ammetterlo. Sembrava valer la pena di conoscerlo meglio, al contrario degli altri.
A ballare era un po' imbranato. Un po' tanto.

La lezione era finita ed era ora di pranzo. Anche oggi restai in classe e restó anche Midorya.
"Todoroki-kun ho sbirciato un po' e ho notato che sei un bravissimo ballerino! Hai esperienze?" non sapevo se sorridesse o meno, ma la sua voce era felice e gentile come al solito.  "Ho partecipato a manifestazioni del genere sin da piccolo, per via della mia famiglia" risposi io.  "Beh, si capiva! Invece io sono un totale disastro ahaha. Mi servirebbe proprio esercitarmi" si grattò il capo. Effettivamente non aveva tutti i torti. Forse avrei potrei aiutarlo. Mi alzai istintivamente e gli porsi una mano. La sua faccia coperta probabilmente doveva avere un aria confusa "Mh?"  "Avanti vieni. Ti insegno" dissi solo. Lui si alzò un po' titubante, prendendo la mia mano. Era calda e leggermente sudata, mentre la mia era fredda. Gli misi la sua mano sulla mia spalla e gliene poggiai una intorno alla vita. "Non cambia molto se prendi le parti di una ragazza o un ragazzo, dato che quel che ti manca è coordinazione. Avanti, seguimi" iniziai a muovermi.
Sentivo la sua vita tra le mie mani, un po' muscolosa ma fine e graziosa. Particolare per un ragazzo. Era più basso di me. La sua maschera gli copriva il viso ma non gli occhi verde smeraldo, vispi e grandi. "Non guardare il terreno o i tuoi piedi, lasciati trasportare e guarda me".

Non realizzai subito che quello che stavamo facendo poteva sembrare un film romantico. Si, saremmo stati anche entrambi ragazzi, ma eravamo stretti, a guardarci negli occhi, ballando lentamente in una classe vuota. Lo capii solamente quando i suoi passi si fecero più sicuri e naturali. I nostri corpi si muovevano assieme, lentamente, trasportati da una melodia che non sentivamo. I suoi capelli mossi e morbidi volteggiavano in aria e la sua stretta tesa sulla mia spalla si addolcì. Dentro di me avevo una sensazione che non capivo. Sentivo i nostri respiri. La maschera aveva delle lentiggini disegnate. Ce le aveva anche sul volto? Aveva delle labbra sottili o carnose? Morbide o screpolate? Il suo sorriso come era?  Erano tutte domande che non mi ero mai porso su uno sconosciuto. Volevo sapere di più su di lui. Era la prima volta che avrei voluto togliere le maschere che ci coprivano.

Sentimmo delle voci arrivare e ci staccammo all'ultimo, troppo presi da quel ballo privato. Ci sedemmo ed entrarono Tsuyu e Jirou, una con la sua maschera da rana e l'altra con la sua tutta bianca con delle note a giro.
Restammo in silenzio finché non andarono via, dopo aver preso una borsa. "Grazie, ora ho capito cosa sbagliavo" disse lui con le orecchie un po' rosse. Non mi guardava negli occhi, ma osservava il davanzale. "Meglio per te" mi limitai a dire io, sentendo un po' di caldo al volto. Stavo arrossendo? Perché? E cosa era ancora quella strana sensazione?

Le lezioni ripresero poco dopo, ma io non avevo ancora capito perchè con lui era diverso che con gli altri.
Volevo vedere sotto la maschera.

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~I wanna slow dance with you~
Avevo proprio voglia di immaginarli ballare in una classe vuota, lentamente, come per prendersi cura uno dell'altro.
È una delle scene che poi preferisco tra tutte quelle che ho scritto.

Mask offDove le storie prendono vita. Scoprilo ora