Capitolo 2

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Io adoro Ros, ma non la sopporto quando dice quelle cose. "Mio o tuo?" non stiamo di certo giocando a pallavolo!
Comunque veramente non mi interessa quel ragazzo, forse amici ma nulla di più.

Siamo in 5ª ora e adesso dovremmo avere l'interrogazione di letteratura.
Arriva il professore e dopo 20 minuti viene chiamato per sbrigare dei lavori a scuola, e quindi non ci interroga, che fortuna!
I miei compagni annoiandosi hanno proposto di giocare ad "obbligo o verità" , che di solito a me non piace, ma oggi ne ho stranamente voglia.
Ok perfetto, tocca subito a me.. «Verità»
Ho paura di quello che potrebbero chiedere, odio i miei compagni e non sopporto i loro pensieri pervertiti.
«Hai mai amato un ragazzo?» chiede Rob
«Non ancora» rispondo.
Tutti ridono e non capisco perchè, che c'è di male? Abbiamo soltanto 13 anni, ma qui ci sono tantissime persone vissute, ovviamente.
«È lesbica sicuro!» grida Eleonora, l'unica mia compagna femmina che non sopporto, diciamo che è una brava ragazza. Vorrei tanto starmi zitta, ma non ce la faccio! Non sono lesbica, e anche se lo fossi, che problema c'è?
«Bene allora sì, ho amato qualcuno, vi basta?» mento, mento e si vede.
«Stai mentendo! Dai confessalo!» dice Rob
«No! Non sono lesbica! Smettetela! E anche se lo fossi che c'è di male? Basta io non gioco più a questo gioco per bambini» torno nel mio banco incazzata nera.
Dal mio banco si vede il corridoio e passa, mentre io sbatto la mano sul banco per scaricare un po' la rabbia, il ragazzo del pulmino. Corro e vado da lui, non so che cosa mi stia prendendo, ma gli dico
«Hey, ma qual è il tuo nome?»
«Alessio, ma chiamami Ale»
Perfetto, lo chiamerò Alex! Perchè Ali e Ale si confonderebbero troppo, ed Alex è più figo.

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