6. Michele?

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Ecco cosa sono una merda, un autolesionista del cazzo

Sono solo un autolesionista una delle tante.

Mi asciugo le lacrime ed esco dal bagno a testa bassa come se mi vergognarsi di me stessa, ed è cosi.

"Elise......Beh.....h-hai lasciato la porta aperta e......Sono entrato" ma che ca...... Chi c'è in casa mia

Alzo lo sguardo e chi poteva essere se non lui: alto come un palo, capelli alla cavolo di cane e occhi da sesso

Michele.

"Pensavo che potremmo essere amici beh se......Ma che cazzo" dice
vedo il suo sguardo che salta dai miei occhi al mio polso destro

Dopo vari secondi che sembrano anni mi affera per il braccio delicatamente e mi rimporta in bagno.

Continua a non dire nulla mi prende in braccio e mi appoggia al mobiletto del lavandino.

Mi guarda dritto negli occhi e intanto i suoi smeraldi sono sempre più lucidi

Accenna un "perché" quasi neutro che ammalapena ho sentito e dubito di essermelo immaginato, poi mi volta le spalle e inizia a cercare non so cosa tra i vari mobiletti con robe come assorbenti, profumi, deodoranti, sanitari..... insomma le cose che abitualmente sono in bagno

"Scusa" dico a bassa voce anche se non devo scusarmi, non con lui, non gli ho fatto niente

Lui continua a non rispondere e dopo un po' si gira con in mano un dischetto di cotone bagnato e credo sia acqua ossigenata

Si avvicina a me e inizia a tamponare sui tagli  prestando attenzione a non farmi troppo male e qualche volta si ferma per guardarmi nei occhi

Ma dopo un po' non resisto alzo lo sguardo e inizio a fissare il vuoto, i suoi occhi mi danno troppa pressione, il suo modo di guardarmi mi da troppa pressione

Mi mordo il labbro per il bruciore causato dall'acqua ossigenata, lo nota e nonostante stia già facendo piano con massima attenzione per non farmi male continua a tamponare ancora più delicatamente

Perché non se ne va come fanno tutti?

Perché cerca di aiutare un caso perso come me?

I miei pensieri vanno in fumo quando sento qualcosa di baganto sul mio polso, sono sicura che non sia disinfettante abbasso lo sguardo e vedo una lacrima  sul mio polso "scusa" sento pronunciare da Michele che subito dopo si pulisce le lacrime con la manica della felpa.

Lo vedo rigirarsi per cercare ancora non so che cosa

Non lo voglio fissare troppo perché l'ultima cosa che vorrei è un contatto visivo

Si gira e ha delle bende in mano.

Fascia tutto con cautela

"fatto" dice con un mezzo sorriso sicuramente falso

"Torno subito tu resta qui" annusico e subito dopo lui esce dalla stanza

Esco anch'io ma non lo seguo vado in camera e mi siedo al Pianoforte e mi metto a suonare note a caso non so per quale motivo mai rilassa suonare.

Shiver || Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora