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«Bleah, che posto squallido!»

Vera viene gettata a terra.

Kristal chiude la porta d'ingresso con un calcio secco.

L'appartamento è stretto, due stanze e un minuscolo bagno; anche in questo caso tutto è grigio, privo di colore, monotono.

«Arredamento minimalista...?» azzarda Vera accarezzandosi con una smorfia di dolore la gamba ferita.

«Taci. Rispondi solo alle mie domande.» Tono freddo, impersonale come l'appartamento. Kris fa alzare da terra la prigioniera e la scaraventa sull'unica poltrona. Grigia e nera.

«Devo medicarti, gli androidi vogliono ribelli in perfetta salute...»

«...perchè solo loro possono torturarli. Sì, lo so. Articolo 22, comma 6.» Vera sorride ironicamente, mentre Kirwan reagisce lanciandole uno sguardo fulminante.

«Non prendertela, non voglio rubarti il lavoro, ma sai com'è... uno si tiene sempre informato su ciò che lo riguarda.»

Ribelle... lo ha ammesso. Agisce da sola o fa parte di un'organizzazione? Potrei sfruttarla per ottenere informazioni, non mi sembra restia a parlare... «Che altro sai?»

«Tu cosa vuoi sapere?» sfavillio di furbizia negli occhi odiosamente blu elettrico.

«Per cominciare... chi sei tu?»

«Vera Darling, cantante di cabaret. Ex-ragazza del capitano Farrel.»

«L'hai ucciso tu?»

«Sì, vendetta personale. Non mi amava più... e io non potevo sopportare un'umiliazione simile...» voce rotta dai singhiozzi.

«Non ti prendere gioco di me!» Kristal è infuriata, prende Vera per le spalle e la scuote violentemente «Smettila, o io...»

«O tu?» la sfida la prigioniera con una vena di sarcasmo.

«Ti sbatto in cella e ti consegno subito agli androidi.»

«E io racconterò loro del fatto che una loro miliziana ha una raccolta di dischetti proibiti.»

«Sono quelli che ho sequestrato ai ribelli.»

«Naaa... sono quelli che prendi al mercato nero e guardi la sera in quell'enorme schermo. È illegale. Vedi immagini proibite... una terra verde, rigogliosa, piena di vita e di animali. Sequenze colme di colori e gioia.» Vera ride «Per gli androidi sei fuorilegge tanto quanto lo sono io!»

Uno schiaffo fortissimo.

Vera si porta la mano alla guancia e guarda Kristal con rabbia «Credi di essere nel giusto? Credi che il tuo lavoro contribuisca davvero al benessere generale? Credi che quelle immagini siano solo invenzioni? Apri gli occhi, ragazza, e osserva in che mondo vivi. È spazzatura. Altissimi grattacieli tutti uguali, tristi. Cemento ed acciaio. Sei mai riuscita a vedere il sole?... tu non sai nemmeno cosa sia il sole. Tu non sai nulla! Per te la terra è solo l'Accademia delle Armi e questo schifo di città. Grigio e nero. Non so cosa vi dicano in quell'Accademia per farvi credere che questo sia il massimo della felicità. Proprio non lo so. E non so nemmeno perché ci sia così tanta gente convinta che sia così. Ma non è così! NON È COSÌ!» Vera fissa Kirwan negli occhi, lo sguardo blu elettrico lucido. Voce grave, seria, quasi sussurrata «Puoi farmi rinchiudere, torturare, giustiziare per quello che ho detto. Ma ti chiedo un favore, solo uno. Il mio ultimo desiderio prima di morire prigioniera degli androidi: pensaci.»

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Notte sulla città, anche se è difficile distinguerla dal giorno, essendo sempre tutto tetro e la luce disponibile poca e artificiale.

A&KWhere stories live. Discover now