"Fly Cher Ami!"

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Non capirò mai gli esseri umani.
Sono così diversi, complicati. Molto rumorosi.
A volte penso che sono al sicuro, in questa gabbia di metallo. Là fuori gli umani mostrano il lato peggiore della loro natura, uccidendo altri della loro specie. Si mutilano fra di loro, si odiano fra di loro per il volere di pochi. So che la mia testolina è più piccola ma sono meno stupida. Guardo i miei compagni di gabbia, tristi e silenziosi. Loro sono qui da più tempo e hanno già visto molti orrori che non meritavano di vedere.

La gabbia sussulta e sento uno dei miei due compagni urlare. Tutto l'accampamento improvvisato trema.

-"Siamo perduti, siamo perduti."

-"Moriremo qui senza aver  tramandato le nostre volontà."

-"Fate silenzio. Vedrete che torneremo liberi."

Li ammonisco, cercando poi di consolarli. Ma lo sappiamo fin troppo bene : finché i proiettili avrebbero continuato a uccidere non saremmo mai stati salvi. E illudersi era inutile.
Come potevi illuderti se girando lo sguardo vedevi solo terra, sangue e polvere? Nella depressione in cui ci trovavamo, su un lato della collina, si moriva inutilmente. Morivano senza aver rivisto il proprio nido, la propria donna, la terra in cui avevano mosso i primi passi. Eravamo partiti in cinquecento e di quei cinquecento ne eran rimasti pochi. Il Maggiore digrignava le sue zanne piccole e ingiallite dal fumo, disperandosi per le stime dei morti e dei feriti mentre scriveva qualcosa.

Reclino il capo sotto l'ala, vedendo passare l'ennesima barella. L'odore della morte copre perfino il rumore assordante di quelle armi strane e letali. Come avevano potuto creare cose simili? La Natura ci aveva donato solo becco e artigli per ciò che era necessario per vivere dignitosamente.

Ma il loro non era vivere.

Lo chiameremmo vivere lo stare accucciati in un pezzo di terra senza cibo e acqua? Si può vivere vedendo ogni giorno i propri simili morire in modi atroci? Quello era essere già morti prima ancor di morire.

Rimpiangevo i giorni tranquilli. Ero pur sempre in una gabbia ma immersa nel silenzio e nella pace. Colui che mi aveva tenuto con sé un giorno mi aveva affidata a questi uomini e io mi ero dispiaciuta al separarmi da lui.
-"Cher Ami, farai grande cose. Non deludermi e non deludere l'uomo che vedi dinanzi a te."
Quel mattino lontano il sole illuminava le vetrate. Avevo conosciuto il Maggiore. Sembrava un uomo fiducioso nel futuro e molto pensieroso. Era rigido e i suoi peli sulla testa era puliti e curati. Avrebbe immaginato allora un finale del genere per la sua vita? Ora imbracciava il fucile, spalancava gli occhi impauriti, il manto sulla testa era diventato bianco e non più curato come quello del mio vecchio proprietario. Eppure non si arrendeva. Forse anche lui aveva un istinto, una forte volontà.

Un' altra esplosione. Vedo un mucchio di umani saltare in aria. Altro fango, altre persone nella polvere. Esplodono come vecchie bambole rotte, strane cose che una volta avevo visto in città.

Se fossi nata con una bocca, avrei sospirato. Il mio vecchio proprietario lo faceva tantissime volte quando era pensieroso. Era stato bello vivere con lui. Mi aveva insegnato a volare veloce, più veloce del vento. E raramente mi teneva in una gabbia. Raccontava tantissime storie, molte delle quali che non riuscivo a capire ma che mi davano un senso di sollievo e di dolcezza. Pensare a lui mi faceva dimenticare le urla di dolore che mi circondavano. Ero sui campi da guerra da un pò ormai. E non ricordavo molto bene quando tutto era cominciato. Sembrava che la guerra qui durasse da secoli. Sentivo la terra urlare loro di fermarsi, tanto era stanca di bere il sangue degli innocenti.

Ad un tratto un esplosione più vicina e violenta irrompe e alcuni pezzi di detriti cadono sulle mie piume e su quelle dei miei compagni. Il mondo inizia a girare e la gabbia rotola a terra e noi con essa. Sentiamo delle grida di dolore dalla bocca del Maggiore. Due uomini lo aiutano subito a rialzarsi e dopodiché il Maggiore stesso raddrizza la nostra gabbia. Mi sento male.

"Fly, Cher Ami!"Where stories live. Discover now