Andai alla mia scrivania e salutai la mia vicina di "banco" Liz.

«Ehi bionda, come sono andate le vacanze?» esordì lei abbracciandomi.

«Molto bene, e a te?».

«Bene. Ho mangiato tanto. Mi sa che ora dovrò mettermi a dieta» fece scoppiando a ridere.

«Non parlarmi del cibo. Mia madre e mia zia hanno cucinato per un reggimento di soldati».

«Allora, com'era la tua Manfield?».

«Bella. Tranquilla come sempre».

«E hai... incontrato qualche vecchia fiamma?» fece prendendomi in giro.

«Sì, un mio ex. Ma ero con Dean!».

«Dean?».

«Sì! E prima che tu me lo chieda, non è venuto lì per me. È una storia lunga ma... non era a Manfield per me».

«Oh! E cos'altro devi dirmi?» disse notando il mio sguardo felice.

«Che ci siamo messi insieme».

«Wow, Jules è meraviglioso! Congratulazioni! Sarai la donna più invidiata di tutto il Wayford, lo sai vero?».

«Può darsi. Ad ogni modo sono felice, Liz. Davvero, davvero felice».

«E si vede».

«Ehi voi due basta chiacchierare, mettetevi al lavoro!» la voce del nostro capo ci fece sobbalzare.

«Subito dottor Foster» rispondemmo in coro e tornammo alle nostre rispettive postazioni.

Presi le bozze che avevo lasciato sulla mia scrivania prima delle vacanze per continuare a correggerle. Sarebbe stata una lunga giornata ma il mio premio quella sera era Dean, il che mi dava una carica pazzesca! "Forza, Jules al lavoro", dissi tra me e me, e iniziai a darmi da fare.

Alle 18.00, il mio lavoro era finito e io corsi a casa a prepararmi per la mia serata con Dean.

Trovai Rachel intenta a cucinare così mi feci una bella doccia, crogiolandomi anche più del dovuto, lavai i capelli con cura e li stirai con la piastra per renderli più setosi.

Quando fu il turno del "cosa mi metto?" chiamai Rachel per un consiglio. Dopo aver buttato via qualche vecchio abito malandato, optammo per un abito di velluto verde petrolio.

Mi truccai accuratamente prima di indossarlo e scelsi degli orecchini semplici ma che risaltavano tra la mia chioma bionda.

Quando fui pronta, Rachel esclamò un sonoro "Wow" e io mi guardai attentamente allo specchio. Sì, mi sentivo bellissima.

Rimanemmo sedute in attesa che Dean passasse a prendermi e Rachel si raccomandò con me sul comportarmi bene e non fare la fidanzata gelosa.

Le promisi che stavolta avrei fatto la brava.

Quando Dean suonò al citofono salutai Rachel e mi chiusi in ascensore. Arrivata al piano terra, prima di varcare la soglia del portone, trassi un profondo respiro. Ero un po' nervosa.

Poi aprii la porta e mi ritrovai davanti Dean, elegantissimo e bello come il sole.

«Ehi» disse baciandomi.

«Ehi».

«Allora, sei pronta?» fece Dean accarezzandomi il viso.

«Pronta!».

«Bene, andiamo» disse, e mi prese per mano conducendomi alla sua auto.

Il viaggio fu breve. Arrivammo al centro di Manhattan e Dean lasciò l'auto a un parcheggiatore vestito di tutto punto. Cavolo, ma quanto era costoso il posto dove stavamo andando?

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