«Signor Hollington» disse il poliziotto «mi descriva ancora gli eventi».

Warren sbuffò perché non aveva alcuna voglia di ripetere la stessa storia per cento volte. Era ancora coperto da una mantellina termica e sudava freddo.

«Ero nel mio ufficio, quando la presa di corrente che collegava il pc alla presa di corrente si è incendiata da sola».

«Da sola?».

Warren annuì e alzò la voce. «So che lei non mi crede, ma la presa era staccata! Era scollegata! Era a terra, come un verme!».

«E lei sostiene abbia preso fuoco?».

«Ha preso fuoco!» esclamò Warren Hollington furioso. Nessuno gli credeva.

Alle sue spalle una voce gli andò in soccorso.

«Io ti credo».

Emily, suo padre e sua madre si voltarono e si ritrovarono di fronte Lewis Kopenski, il fratello di Nick.

«Questa è la sua vendetta per il male che gli avete fatto quand'era uno studente della vostra scuola».

Ydes lo vide presentarsi alla porta, mentre guardava la tv sull'unica poltroncina della stanza. Il vecchio lo fissò con aria sagace e curiosa, con occhi di un rosso scintillante che lo facevano risaltare come temibile. Dietro di lui il corridoio deserto dell'ora di pranzo. Medici, infermieri e parenti erano in zone differenti dell'ospedale e nessuno poteva capire cosa stesse accadendo. Ma Ydes sì.

Il vecchio trascinava il corpo di Jim per un piede. Il suo amico era stato trafitto da un pugnale allo stomaco, aveva il volto coperto di sangue e idem era la bocca del vecchio, che sembrava aver infierito a morsi su Jim.

Ydes si allontanò avvicinandosi alla finestra.

«No! No! Chi sei?».

«Sono quello che ti dà quello che ti meriti».

Stessa scena: le capacità mentali del vecchio sembrarono trasformarlo in un non precisato essere dotato di cattiveria pura. Occhi rossi, bava alla bocca, espressione dai nervi tesi, un profondo urlo muto. Il vecchio spalanco la bocca come se dovesse urlare, ma non fuoriuscì alcun suono. Ydes, però, accusò una fitta allo stomaco e i suoi piedi si sollevarono da terra, finché non iniziò a navigare nell'aria, come se fosse su un pianeta senza gravità.

«Mettimi giù!» urlò verso il vecchio, che sembrò accentuare lo sforzo. In quel momento Ydes si vide accontentato. Il suo corpo fu sbattuto contro la finestra della stanza con una violenza tale che il vetro si ruppe in mille frammenti diversi. Il giovane, sfondata la finestra, precipitò giù dall'edificio. Quando Mister Look decise di affacciarsi dalla finestra lo vide: il corpo del ragazzo era schiantato su un auto parcheggiata poco sotto, inerme, con una pozza di sangue sotto la testa e le gambe storte per l'impatto. Mister Look sentì alle sue spalle dei passi arrivare, voci dal basso e decise di sparire di nuovo, come faceva sempre.

Emily tormentava Lewis con mille domande diverse.

«Non mi hai ancora spiegato una cosa».

I due erano a bordo di un piccolo furgoncino. Lewis aveva detto ai genitori di Emily tutta la verità, ma loro non ci avevano creduto. La decisione della ragazza di seguire quell'uomo sconosciuto dai capelli biondi alla militare li aveva sorpresi e avevano protestato animatamente in direzione della loro figliola, che dal canto proprio li aveva ignorati. Non che non considerasse più i suoi genitori. Semplicemente il bozzolo si era rotto e lei era diventata una farfalla per forza di cose. Quella storia di Mister Look l'aveva gettata in un piccolo spazio isolato in cui nessuno poteva sentire nulla, in cui avrebbe urlato senza ritegno e nessuno l'avrebbe aiutata. Soffriva per quanto era accaduto a Leon e soffriva, seppur di meno per il semplice fatto di non aver avuto mai l'occasione di conoscerlo di persona quand'era un povero esiliato dalla società, per Nicholas Kopenski, alias Mister Look.

«Che cos'è che non ti ho spiegato?» Lewis svoltò a destra, in una stradina di campagna più scura che altro.

«Come ha fatto Nicholas ad avere questi poteri?».

«Quali...poteri?».

Emily lanciò un'occhiata in direzione del display del proprio cellulare.

«Su internet scrivono che Jim e Ydes sono stati uccisi in ospedale. Il primo in maniera brutale, con l'ausilio di un pugnale che, cito testualmente, ha prodotto lacerazioni dalla forza disumana, il secondo è stato buttato giù dal terzo piano dell'edificio. Il suo corpo ha sfondato la finestra della stanza e il vetro era infrangibile, in doppio strato di vetro».

Lewis sospirò, mantenendo lo sguardo fisso sulla strada oscura. «Immagino sia una sorta di compensazione divina per ciò che ha dovuto sopportare quand'era uno studente».

«Non ci sono spiegazioni scientifiche?» domandò Emily, gli occhi ramati che guizzavano da destra a sinistra e da sinistra a destra alla ricerca di un appiglio logico.

Lewis scosse la testa. «A volte le cose non possono essere spiegate, semplicemente esistono».

«Forse hai ragione».

«Mi...mi dispiace per ciò che è successo ai tuoi amici».

«Non erano miei amici» tuonò Emily. Ad occhi bassi aggiunse: «Loro...torturavano Leon...insieme a Rick e...».

Una notifica illuminò lo schermo del suo cellulare. Emily smise di parlare, Lewis se ne accorse, quindi distaccò solo per un attimo gli occhi dalla strada per lanciarle un'occhiata di rassicurazione.

«...Joy...» sussurrò Emily leggendo il messaggio.

«Joy?».

Emily annuì.

Lewis tossì un paio di volte per ricacciare una brutta sensazione in gola, poi chiese: «Joy non è quella tua amica che non sopporti?».

«La ragazza di Rick...» disse Emily con voce alienata.

«La ragazza di Rick, giusto. Cosa vuole?».

«Mi ha chiesto di raggiungerla».

«Scrivile che non possiamo» disse Lewis «siamo quasi arrivati alla casa in cui passavamo le vacanze da piccoli, forse Nicholas si nasconde lì e...».

«Mi ha chiesto di raggiungerla. Ha scritto che deve parlarmi di un vecchio dagli occhi rossi».

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Qualcuno Sta Per CadereWhere stories live. Discover now