Capitolo 1

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1.

Anche quel giorno la commedia di Sam Balls era finita. Non aveva mai pensato che fosse divertente sorvolare i cieli di New Bracken City, chiuso in un dirigibile, e intrattenere i cittadini fino al tramonto parlando attraverso un altoparlante udito ovunque. Che fosse pagato bene non c'erano dubbi ma di sicuro non era divertente. In quel periodo, poi, con le elezioni vicine, si trovava a dover ripetere quasi sempre le stesse cose. Ormai era diventata una cantilena noiosa e ripetitiva, tanto da portarlo, certe volte, a dire delle autentiche fesserie, che lui chiamava "flusso di coscienza della stupidità". Sam detestava la campagna elettorale. La detestava soprattutto per un motivo: a lui capitava l'arduo compito di dover ospitare i candidati nel suo show e dissimulare in maniera perfetta il profondo ribrezzo che provava per ciascuno di loro. Detestava tanto loro quanto tutto ciò che avevano costruito in quegli anni, ammesso che di costruzione si potesse parlare. Ricostruzione. Parola grossa. Ma la verità era un'altra. La verità era che New Bracken City dominava l'Imperial Frontier State tanto quanto il deserto dominava il territorio del continente stesso. La città era solo un diamante, un minuscolo diamante in un deserto gigante impenetrabile, scosso da violenti tempeste di sabbia. Queste erano le tante contraddizioni di un'epoca, si diceva stropicciandosi il viso e ripensando alle baggianate che aveva detto al microfono – le tante contraddizioni di un'epoca in cui l'incertezza era l'unica cosa di cui quei due politici da strapazzo non si erano mai preoccupati, anche se paradossalmente era l'unica cosa certa. Non si erano mai preoccupati dei collegamenti tra una città e l'altra. Le avevano ricostruite, ingigantite e migliorate per quanto riguardava la tecnologia. Ma i collegamenti erano un'altra cosa. Le autostrade erano svanite e le città erano delle immense città-stato, dominate dalle proprie leggi e vittime di se stesse e di regole assurde. Ciò nonostante si viveva bene. Non esisteva l'idea di ribellione o di contestazione. Era tutto tranquillo, e perfino gli istituti di massimo ordine, perfino la polizia era scomparsa. Perfino l'FBI. «Sam, indovina chi ti cerca.» Un tipo stempiato si era affacciato alla porta. «No, non dirmelo, Tom... non dirmi che è il sindaco, ti prego...Va bene, va bene. Passamelo sulla linea 3. Grazie.» Sam guardò il soffitto fingendo di mordersi la mano. Poi, ricompostosi, alzò il ricevitore. La veduta dall'alto della città scomparve e sullo schermo si profilò un uomo basso e tozzo. Dalla sua camicia bianca, aperta in maniera generosa sul petto, emergeva un folto cespuglio di peli grigi e neri, sopra cui dondolava una catenella dorata con una croce. «Come va, Sam? Dalla tua espressione si direbbe che non hai molta voglia di fare quattro chiacchiere con il tuo vecchio amico, eh?» «So già cosa stai per chiedermi, Winston», rispose Sam, cercando di mantenersi calmo. «Non serve nemmeno che ti risponda.» «Avanti, vecchio mio! Coraggio! Fai parte anche tu della squadra, sì o no?» «Non nel modo in cui lo intendi tu. Vorrei che una volta tanto tu riuscissi a capire in quale posizione delicata mi trovo quando ci sono le elezioni e che cosa mi chiedi di fare tutte le volte. Non voglio rovinare la mia immagine, non per favorire i tuoi interessi.» «I miei interessi, dici? Ne sei sicuro? Bene, se allora – come tu dici – questi sarebbero solo i miei interessi, allora che ne diresti se trovassi qualcun altro? – che poi tu non voli neanche e te ne stai tutto il giorno nel tuo studio a guardarti un bello spettacolo! Uno spettacolo che solo grazie a me puoi vedere, ricordalo – solo grazie a me!» «Intanto non credo che il merito sia solamente tuo. Dimentichi che è stato Ramon a trasformare la città. Fosse stato per te si sarebbe riempita di puttane.» «Sei un povero sciocco se credi che non ce ne siano.» «Ti sbagli: lo so che ci sono – quelle ci sono dappertutto. È che non ce ne sono tante quante avresti voluto tu.» «Va bene, Sam, ma ora non divaghiamo, per favore. Voglio farti un'offerta.» «Dammi un buon motivo per accettarla.» «Ma se nemmeno ho parlato!» «Ti conosco fin troppo bene e leggo nel tuo sguardo tutto ciò che pensi. Vuoi aiutare Ramon Farmer a prendere qualche voto in più, e sai di poterlo fare se vi presenterete tutti e due al "Ping Balls Show".» «Vedo che hai un ottimo intuito! Ti dovrei prendere tra i miei consiglieri, lo sai?» «Sto bene dove sto, Winston.» «Senti la mia proposta, Sam: sentila soltanto e poi ti autorizzerò a dirmi di no.» «Non sei tu a dovermi dare alcuna autorizzazione.» «Oh, finiscila! Per cortesia! Ascoltami bene: ti bastano duecentomila Rylid e venti chili di roba?» «Venti chili? Ma tu... tu sei impazzito, Winston... dico, ma dove pensi che possa nasconderli venti chili di roba? In una discarica?» «Ma sta' tranquillo! Tranquillo!» «Tranquillo un corno! A me è la stampa che fa paura! La stampa, Winston, la stampa! Perché se quei giornalisti di merda scoprono che nascondo sotto il culo venti chili di roba, il culo, anziché bianco, me lo faranno nero! Lo sai questo, vero?» «Rilassati, Sam! Pensa invece a come pagheresti tutti i tuoi debiti di gioco, piuttosto. Lo so che ti sei messo a giocare con gente potente. Lo so che ti piacevano il gioco d'azzardo e le birre – tante birre – e le puttane – tante puttane – e che soprattutto ti sei lasciato coinvolgere da quella succhiacazzi di Lila Roach!» «N-non... non tirarla in ballo! Non ti permettere di nominarla nemmeno!» «Invece è proprio lei che ti nomino, Sam», disse Hale. «E sai perché? Perché quella puttana mi ha fatto una confessione. Mi ha detto: "Sindaco, hanno rubato il mio video porno con Sam Balls e vogliono diffonderlo in rete e nelle tv. Ma se lo fanno sarò rovinata e non potrò più succhiare i cazzi a nessuno..."» «Piantala! Dubito che ti abbia detto proprio così!» «Fammi finire... "E allora", ha detto, "allora mi hanno ricattato e mi hanno minacciata se non gli do subito almeno ventimila Rylid per far sparire tutte le copie del video dalla rete". E sai che cosa succede, Sam, se il video di quella puttana finisce in rete? Succede che ci finisci anche tu nella merda, proprio come lei. Perché così come lei non potrà più succhiare i cazzi a nessuno tu non potrai più fare il tuo bel giretto panoramico nel tuo pallone virtuale o invitare quelle troie rifatte al "Ping Balls Show". E mi dici poi che cosa ne sarà di te e dei tuoi debiti? Allora facciamo così, Sam: te ne do cinquantamila – cinquantamila, ho detto. Così alcuni potrai darli a Lila per pagare quegli stronzi che vogliono incularti e gli altri te li potrai tenere tu e farci quello che vuoi. Se la roba non la vuoi non te la do, tanto ho altre richieste.» Sam tacque per qualche istante, arreso di fronte alle parole di Hale. «Parlerò oggi stesso con Ramon», disse. «Che altro vuoi?» «Niente Goodman.» rispose secco il sindaco. «Cosa? Stai scherzando, vero?» «Ti pare che abbia voglia di scherzare, Sam? Quel bel faccino pulito non lo voglio vedere nella tua trasmissione, capito? Altrimenti il nostro accordo salta, e sai che cosa succede? Succede che sarò io stesso a pagare quegli stronzi per diffondere il tuo video con la Roach. E allora vedrai che lo faranno – oh, lo faranno molto presto, vedrai, vedrai...» «Così danneggeresti solo Ramon. C'è bisogno di qualcuno che controbatta a ciò che dice, e Goodman è l'unico che possa farlo. La trasmissione non deve essere schierata con nessuno, perlomeno non pubblicamente.» «Me ne sbatto le palle di queste stronzate, Sam, okay? Me ne sbatto ampiamente le palle. Questa volta non voglio nessun Goodman in trasmissione, okay? E non voglio nemmeno pensare a cosa accadrebbe se Michael Goodman vincesse le elezioni!» «Finiresti nella merda, ecco che cosa accadrebbe. Il primo a saltare saresti tu. Figuriamoci se Goodman terrebbe un fedelissimo di Ramon Farmer a capo di una città come New Bracken City.» «Già, ci hai proprio azzeccato, Sam. Ma lasciamo perdere. Avrai il tuo assegno entro domattina.»

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⏰ Last updated: Dec 25, 2017 ⏰

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