Capitolo 15: La corsa (✅)

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Le loro carni bruciavano quando entravano in contatto, ma questo non gli provocava dolore, anzi, scaldava entrambi e gli faceva comprendere quanto forte era il loro legame. Quei momenti di intensa unione sarebbero stati impressi per sempre nelle loro menti e quel filo che li collegava sarebbe diventato sempre più forte e difficile da spezzare. «Dovremmo vestirci» disse Sebastian, dopo essersi uniti più e più volte nell'arco di quell'ora. La giovane sbuffò; non aveva affatto voglia di scendere dalla sue braccia e uscire fuori dalla Villa, ma voleva anche a tutti i costi mettersi quel vestito che adorava.

Alla fine annuì, mentre l'Alpha la metteva a terra. Entrambi si diedero una lavata e poi uscirono dalla stanza. La bionda di infilò velocemente il vestito, trovando, ai piedi del letto, anche dei tacchi non molto alti dello stesso colore del vestito. Non li aveva mai messi e sperava davvero di non cadere davanti a tutti.

Prese un lungo respiro e decise di concentrarsi prima sulla zip del vestito che fu chiusa da Sebastian che la stava guardando come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita; ed era così. Gli occhi di lui tracciarono tutta la figura della compagna, catturando ogni particolare della pelle e soffermandosi sul colorito tenue che aveva preso alla sprovvista le guance della giovane Alpha.

Poi decise di non sostenere più il suo sguardo, così si sedette sul letto e indossò le décolleté, mettendosi in piedi e cominciando a camminare. Non era poi così difficile, doveva solo abituarsi a camminare in punta di piedi. «Visto che è la prima volta che le metto, tienimi, perché è probabile che potrei cadere e non mi va» sussurrò ridacchiando, mentre incontrava ancora una volta gli occhi di Sebastian che la stavano ancora guardando. Lui sembrava essere pronto, ma non aveva nessuna maglia, solo dei pantaloni lunghi neri.

La giovane lo guardò con un sopracciglio inarcato. «Anche io potrei cadere visto che è la prima volta che vedo così tanta bellezza concentrata in una sola persona» soffiò l'uomo, forse senza neanche pensare a quello che diceva. Sembrava in trans visto che non sbatteva nemmeno le palpebre. Katherine sbatté più volte le sue, sedendosi sul letto visto che stava per perdere l'equilibrio. «Allora ci sosterremo a vicenda, ma giuro che se mi fai cadere sarà l'ultima volta che...» si interruppe visto che non sapeva cosa dire.

Le aveva dato tutto, quindi era lui quello che poteva minacciarla. Si mise un dito sotto al mento per cercare di farsi venire in mente qualcosa, anche se fu inutile. Sbuffò e guardò un'altra volta l'Alpha che aveva un sorriso da ebete sul volto. «Non ti lascio cadere, piccola Alpha» disse semplicemente, poi, senza neanche essersi messo le scarpe e una maglia, prese la mano della giovane e uscirono dalla stanza. «Perché non ti vesti?» chiese ingenuamente la compagna, mentre gli guardava il petto che sembrava essere ancora più duro dell'ultima volta che l'aveva toccato.

Sebastian rise forte, tanto che alcune porte lì vicino si aprirono. Alcuni lupi non credevano alle proprie orecchie, insomma, non avevano mai sentito ridere il loro capo, non così forte e con così tanta naturalezza. Katherine lo guardò male, dandogli una leggera gomitata che sicuramente non aveva sentito. «Perché i vestiti stasera non mi servono» comunicò facendole l'occhiolino e poi continuando a camminare.

«Visto che non servono a te non servono nemmeno a me.»

Ricambiò l'occhiolino e scoppiò a ridere vista l'espressione che aveva assunto il suo volto. Aveva scoperto che adorava punzecchiarlo, era un qualcosa che ogni volta la faceva rinascere. «Mi scusi tanto mio Alpha, non dirò mai più una cosa del genere, non vorrei che lei cadesse davvero qui davanti a tutti» lo punzecchiò ancora, mentre si tratteneva dal non ridere visto che erano arrivati fuori. La lupa sbatté le palpebre quando vide tantissimi tavoli di legno con quattro candele accese sopra.

The Alpha KingWhere stories live. Discover now