Capitolo 5: L'attacco (✅)

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Le sarte hanno già finito? Pensò quasi sbalordita, mentre Sebastian metteva i vestiti sopra il letto vicino a lei. Le mise una mano sulla guancia e la guardò per qualche secondo negli occhi. Katherine li abbassò e li indirizzò nei vestiti.

«Adam, il mio beta, ed Eloise, la sua compagna, sono andati a prenderti dei vestiti oggi, al nostro villaggio giù in città. Sono stati molto gentili, anche perché non gliel'avevo chiesto» sussurrò, mentre un sorriso dolce gli compariva sulle labbra e le carezzava la guancia. Katherine non disse niente e chiuse gli occhi.

Quella carezza era troppo, non poteva continuare a vivere così, senza dirgli la verità, senza farlo sentire un mostro, perché era quello che era. Gli prese la mano, staccandola dalla pelle del viso e tenendo sempre gli occhi chiusi. «Forse non ti ricordi o non vuoi ricordare» iniziò la giovane, mentre si mordeva il labbro inferiore e tentava di non lasciare che le lacrime la prendessero alla sprovvista.

«Ma tu hai ucciso tutto il mio branco, molti anni fa. E non cominciare a dire che non è vero o cose del genere» sibilò, aprendo gli occhi e guardandolo finalmente nei suoi. Sebastian si alzò di scatto dal letto, guardandola come se fosse impazzita. La ragazza lo osservò, aspettando che dicesse tutta la verità. «Mi ricorderei se avessi massacrato il tuo branco» affermò stringendo i pugni e passandosi entrambe le mani tra i capelli. Prese a respirare affannosamente, e nel frattempo la lupa si alzò lentamente, colpendogli il viso con uno schiaffo.

«Non osare prendermi in giro, non sono affatto stupida» ordinò, puntandogli il dito contro e aspettando una sua reazione. L'Alpha si toccò il punto colpito e strinse i denti. Ringhiò in modo spaventoso ma la giovane non si lasciò scoraggiare. «Credi davvero che avrei ucciso il tuo branco dopo aver sentito il tuo odore?! Credi davvero che dopo che avrei scoperto che in quel branco c'era la mia compagna lo avrei massacrato?! Eh?!» urlò, mentre la giovane deglutiva e sbarrava le palpebre.

Non ci aveva mai pensato; era sempre stata accecata dall'odio e dalla rabbia e non aveva mai pensato a questo. Lo guardò negli occhi rossi come il sangue e indietreggiò fino a sedersi sul materasso. Non sapeva cosa dire, si sentiva dannatamente stupida. «Se avessi incontrato il tuo branco, tu saresti con me da tempo» sibilò ancora una volta, ringhiando forte e stringendosi i capelli tra le dita. Katherine non disse niente per tutto il tempo. Guardò il pavimento e sentì le lacrime iniziare a bagnarle le guance. «Allora chi è stato?» domandò, mentre iniziava a singhiozzare.

Aveva odiato quell'uomo per tutti quegli anni per niente. Si colpì la fronte con una mano e tentò di calmarsi, anche se quella scoperta creò un vuoto dentro di lei che sarebbe stato molto difficile da risanare. Sebastian si inginocchiò davanti a lei, prendendole il viso tra le mani.

«Perché mi hai mentito sulla morte dei tuoi genitori? Sono il tuo compagno e, anche se pensavi che fossi stato io, potevo aiutarti. Non devi avere paura di confidarmi le cose» affermò, mentre lei si calmava e annuiva, asciugandosi subito le guance. «Prima o poi dovrai lasciarli andare, non puoi portarti un fardello così grande, non da così troppo tempo.» Le fece un piccolo sorriso e poi le diede un bacio sulla guancia. Si mise di nuovo in piedi e prese un lungo respiro, per poi dividere gli abiti da maglie e pantaloni.

Katherine guardava ogni suo movimento, abbastanza in colpa per avergli parlato in quel modo e per aver creduto che fosse stato lui, ma allora chi poteva essere? Aveva sempre saputo che Sebastian era stato l'unico a massacrare tanti branchi, quindi era l'unico a cui poteva attribuire la colpa. Abbassò la testa e poi, con disinvoltura, cominciò a guardare i vestiti poggiati sul letto. Non voleva mostrarsi debole ancora. Era stata forte per tanto tempo, e ora non poteva lasciarsi andare. Si era creata una sorta di muro e non poteva permettere che si crepasse.

The Alpha KingTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang