Creò una piccola onda d'acqua, la solidificò trasformandola in ghiaccio e lasciò che scivolasse su dei piccoli getti d'acqua che fuoriuscivano dal pavimento e trasportasse quel pesante bagaglio fino all'auto.

Una volta in viaggio guardò Napoli scorrere velocemente fuori dal finestrino. Vedeva le piazze principali svanire una ad una sotto ai suoi occhi. Vedeva le strade dileguarsi al loro passaggio. Vedeva gli Umani correre da una parte all'altra per adempiere ai loro doveri quotidiani. E poi c'era lei, in fibrillazione per quello che sarebbe accaduto di lì a poco.

Una volta arrivati in Piazza Plebiscito, sua madre prese a muovere le mani in una strana maniera, come faceva sempre prima di aprire un portale.

Un varco verde smeraldo si aprì nel bel mezzo della piazza: era grande e luminoso. Non si riusciva a vedere nulla dell'altro lato, soltanto una grande poltiglia di colore, completamente invisibile agli occhi degli Umani.

«Sofia, adesso devi mettere la paura da parte e pensare a qualcosa di bello, altrimenti non riuscirai a oltrepassare il portale» la avvertì.

Sofia annuì e posò gli occhi su quell'enorme sfera verde. Non aveva mai attraversato un portale prima, non si era mai diretta a Incantium perché non ne aveva mai avuto bisogno, ma ora stava cambiando tutto.

Tenne a freno la paura, cercando di inondare la mente di pensieri felici.

Doveva farcela. Poteva farcela.

Pensò a quanto fosse felice di veder finalmente il suo sogno realizzato, a quanto desiderasse entrare in quella scuola di magia e al fatto che finalmente ci fosse riuscita.

E poi si incamminò verso la meta e, quando la luce sprigionata da quel portale divenne troppo forte a causa della sua vicinanza, chiuse gli occhi e saltò.

Nel momento in cui li riaprì, era dall'altra parte.

Era nel suo mondo, nel mondo dove gli Elementi convivevano con creature magiche inimmaginabili, fantastiche, eroiche. Vampiri, licantropi, streghe, fantasmi, Fae erano solo alcune delle miriadi di specie che si potessero incontrare.

Guardava uomini e donne attraversare le strade, distingueva gli Elementi grazie al Marchio sul proprio braccio che indicava la Famiglia di appartenenza. Lei ancora non lo aveva.

Si guardò intorno, la piazza napoletana era stata sostituita da uno slargo conosciuto soltanto agli Speculari, un piazzale importante; il principale, dalle loro parti.

Da Fireplatz, infatti, si potevano raggiungere anche le stradine più impervie e nascoste della città; era il centro del loro mondo, il centro di Incantium; così si chiamava il loro regno, uno dei tanti appartenenti al mondo magico.

Ed era proprio lì, al centro di quello spiazzo, che centinaia di carrozze aspettavano di partire per Incantia, la Scuola Speculare più famosa nel territorio italiano.

Aveva lo stomaco in subbuglio, ma per la prima volta da molto tempo era felice.

Non si voltò indietro, ma percepiva i suoi genitori camminare alle sue spalle, così proseguì. Si avvicinò alle carrozze e si sofferò ad ammirarle. Erano completamente in legno, ognuna di colore diverso, adornate con tanti piccoli ghirigori che somigliavano a dei fiorellini. Erano bellissime. Quei cocchi erano il mio primo passo verso una nuova vita. La sua nuova vita.

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⏰ Last updated: Jul 03, 2020 ⏰

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Incantia - La rosa bluWhere stories live. Discover now