42. È andata peggio

Start from the beginning
                                    

Di ritorno al nostro posto al tavolo vidi George fare un cenno verso di me e tutti i ragazzi smisero di parlare all'istante.
«Parlavate male di me?» scherzai tornando a sedermi accanto a Lance che sembrava improvvisamente di pessimo umore.
Di qualunque cosa avessero parlato, non era piaciuto al mio ragazzo.
«Niente.» disse lui avvicinandomi a lui per poi sorridermi.
Lanciai un'occhiata agli altri ragazzi che tutto d'un tratto erano particolarmente interessati ad altro.
«Il prossimo giro lo offro io!» esclamò Brad per smorzare la tensione.

Avevo bisogno di andare in bagno di nuovo. E poi i ragazzi stavano parlando di vecchi aneddoti che non mi interessavano minimamente.
Mi scusai con Lance e mi alzai da sola per dirigermi nuovamente verso il bagno.
Colleen era troppo presa a sussurrarsi parole dolci a Trent per accompagnarmi.
Il bagno era molto più vuoto rispetto a prima e controllando il telefono mi resi conto che era veramente tardi.
Dopo aver espulso i liquidi in eccesso, mi diedi una sistemata al trucco e ridacchiai divertita davanti alle mie guance arrossate.
Ero ancora abbastanza lucida però.
Appena uscii mi imbattei in Brad. Lo salutai con voce troppo acuta.
Mi diressi nuovamente verso il tavolo ma Brad mi fermò per il polso.
«Stiamo andando via. Lance e gli altri ci aspettano fuori.» mi disse.
In quel momento non ci trovai nulla di strano.
Lance mi stava aspettando per tornare a casa.
«Vado a prendere la mia roba.» gli dissi.
«L'ha già presa lui, sciocchina.» ridacchiò Brad.
Annuii e lasciai che mi condusse fuori perché non ricordavo da dov'eravamo entrati.
Quando aprì la porta per me venni gelata da una folata di vento.
«Uh, ma questa non è l'uscita.» dissi confusa osservando la stradina acciottolata deserta. Eravamo sbucati sul retro affacciato a delle abitazioni popolari. C'era pure la puzza di immondizia.
«Passando per di qua si arriva prima al parcheggio. Siccome è tardi vi accompagnamo a casa noi.» mi spiegò Brad.
Venni scossa da un brivido di freddo. Si gelava e io ero senza giacca. Dov'era finito Lance con le mie cose?
«Hai freddo?» chiese Brad.
«Già.» dissi stringendomi nelle braccia e strofinandomi per riscaldarmi.
Brad si tolse la sua giacca e me la mise sulle spalle.
«Oh, non ce n'è bisogno.» protestai imbarazzata.
Ma prima che capissi le sue intenzioni mi ritrovai nel semicerchio formato dal suo corpo e le braccia, con il muro alle mie spalle che mi sbarrava la via di fuga.
Ero confusa ma il mio cuore sapeva di aver paura.
«Che stai facendo? Sono la ragazza del tuo amico!» esclamai.
«Ma quale ragazza? Sappiamo tutti che sei solo il suo passatempo nel tentativo di dimenticare Iris. Ma Lance non lo farà, non riuscirà a dimenticarla.» disse Brad con voce bassa e roca, completamente diversa da quella con la quale mi aveva salutata prima.
«Bugiardo.» sibilai con tono tremante e cercando di appiattirmi contro il muro.
Provai a gridare ma lui mi mise una mano sulla bocca.
«Non ci provare, Azura. E non darmi del bugiardo. È la verità. Sai perché ha scelto te? Perché sei una facile. L'ho capito dal primo momento in cui ti ho vista.» disse senza pietà.
Le lacrime ormai gli stavano già macchiando la mano, ma non sapevo nemmeno perché piangessi: per paura, per delusione, per senso di inferiorità, per tutto...
«E dato che sei un'avventura senza pensieri per lui, sii un'avventura anche per il suo amico con cui condivide tutto.»
Ma prima che le sue mani si infilassero dove non dovrebbero, gli morsi la mano facendolo indietreggiare imprecando ad alta voce.
Al momento giusto gli tirai un calcio nei gioielli di famiglia facendolo piegare in due dal dolore.
«Brutto bastardo. Avventura sto cazzo che non hai!» esclamai prima di correre di nuovo all'interno.
Andai a finire addosso a qualcuno che mi prese al volo. Iniziai a strillare e a colpire alla cieca, ribellandomi strillando.
«Ahi, ahi, mi fai male!» esclamò Lance cercando di fermarmi.
Capendo che era lui, lo abbracciai e iniziai a piangere tra mille singhiozzi.
«Che ti è successo? Sei sconvolta.» esclamò preoccupato prendendomi il volto tra le mani.
«Il tuo amico Brad è un verme.» dissi.
Gli occhi di Lance si spalancarono stupiti.
«Verme? Ti ha fatto qualcosa?» chiese preoccupato.
«Perché giuro che...»
«andiamo a casa.» lo interruppi.

Insicura (COMPLETA)Where stories live. Discover now