Un nuovo arrivo

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Nei pochi momenti di silenzio si sentirono dei rumori provenire dalla porta d'ingresso. Era come se la porta vibrasse o tremasse, si muovesse  a scatti, come se ci fosse un animale.

Andrè e Oscar si guardarono qualche momento e poi si avviarono lentamente verso il rumore.

Andrè fece segno ad Oscar di aspettare un po più distante mentre lui tirava la porta verso di se.

Oscar si era messa in modo da vedere subito chi o cosa ci fosse sul loro uscio.

C'era adrenalina in quella situazione, i piedi di Oscar pizzicavano per il pavimento gelido, ma a lei non importava, era solo curiosa di sapere cosa li aspettava, la sua mente iniziò a ricordare; pensò a quando usava la spada contro chi attentava alla vita della regina, ricordò  quanto fosse bello inseguire i criminali, e proprio durante queste sue fantasie, il gelo proveniente dall'esterno la risvegliò. Guardò in avanti, ma non c'era nulla, poi abbassò lo sguardo e vide qualcuno steso proprio davanti alla porta, tremante, il suo tremare era così forte da muovere la porta. Era un bambino.

Andrè aprì la porta completamente, a quel punto il vento freddo gli spostò i capelli. 

Per aprire la porta il bambino, che vi era delicatamente poggiato, si svegliò di colpo.

Aprì gli occhi pieni di terrore, e con quegli stessi occhi guardò Oscar che si stupì subito, era un bambino bellissimo, gli occhi erano grandi e verde scuro, i capelli sporchi ma chiaramente biondi, indossava qualche vecchio straccio e si copriva con quello che era un sacco per la frutta.

Si alzò di scatto e iniziò a scusarsi in modo molto educato, ma nel mentre di queste scuse, dalla testa piegata, si vedevano cadere delle lacrime. Non cercava di impietosire, quelle lacrime non scendevano per sua volontà, al contrario, cercava di trattenerle.

-Scusatemi infinitamente s-se vi ho sv-svegliato, farò qualsiasi cosa  deciderete per punirmi.

Oscar guardò Andrè che, con un solo sguardo, capì cosa lei stava per fare e quindi le fece un piccolo cenno con la testa unendoci un dolce sorriso come per approvare il suo pensiero.

Oscar si accovacciò davanti al bambino, era lo stesso che avevano visto la mattina. Sorrise, gli prese le mani, erano gelide, lui alzò lo sguardo e quando vide quel sorriso riuscì a smettere di piangere.

-Come ti chiami?

-Louis

-Va bene Louis, hai detto che ti dobbiamo punire?

Lui annuì lievemente, era spaventato, preoccupato e malato, ma nonostante questo era forte.

-Perché mai? Non hai fatto nulla di male, vieni dentro che ti do' del té.

Lui si tranquillizza, ma subito dopo il lieve sorriso, ritornò l'espressione preoccupata.

-Non posso, sono sporco, potrei macchiare qualcosa.

-E allora la puliremo, vieni, da questa parte.

Lui le strinse la mano e la seguì in casa. Lì faceva più caldo e c'era un profumo delicato.

-E' una casa bellissima

Andrè sorrise e poi si avviò verso la cucina. Mentre preparava il té sentiva Oscar e il piccolo parlare, era veramente sveglio e aveva chiaramente una cultura base.

Dopo un'ora scese Nanny correndo.

-Ho sentito dei rumori! 

Quando vide quel bambino per poco non svenne, andò da Andrè e iniziò ad urlare.

-André! Cosa hai fatto! E se avesse una grave malattia contagiosa! E se fosse un ricercato!? Un ladro magari!

André la guardò per un istante e un senso di protezione gli riempì il cuore. La fulminò con lo sguardo, delusa da quelle affermazioni così poco educate.

-E se magari avesse un cuore! Ti sente, è dietro di te. Ha la febbre e per ripararsi un minimo dal freddo dormiva sotto la nostra porta d'ingresso.

Nanny guardò i suoi nipoti, capì subito che già gli volevano bene e lei ne voleva a loro tanto da capirli.

Si girò verso Louis e iniziò a parlare.

-Hai la febbre! Che ci fai in piedi! Ora facciamo un bagno caldo e poi subito sotto le coperte! Guarda un po cosa hai combinato, muoversi subito in bagno!

Salirono entrambi con la nonna che non la smetteva di parlare e il bambino che non riusciva a non ridere, fu una bella scena, sia per Oscar che per André.

Continua...

Buonasera! Ho finalmente postato, spero vi piaccia. Vi ricordo di cliccare sulla stella per votare la mia storia e di giudicarla con un commento, così che io possa capire se vi sta piacendo. 

Ciao Syrax

Così doveva andare...- Lady OscarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora