43. La forza di parlare

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❤️Lance❤️❤️❤️❤️❤️❤️:
Azura, rispondi per favore. Non voglio essere costretto a scusarmi per telefono.

Ne arrivò uno di seguito.

❤️Lance❤️❤️❤️❤️❤️❤️:
Azura ti prego.

E un altro.

❤️Lance❤️❤️❤️❤️❤️❤️:
Senti, lo so che ci sei rimasta male per la storia di Iris, ma ciò non significa che non tenga a te. Ma capisci che non posso non aiutarla?

❤️Lance❤️❤️❤️❤️❤️❤️:
E non è l'unica cosa di cui mi dovrei scusare. Ci ho pensato tanto... Per favore, mi richiami?

Dovevo ammettere di essere curiosa per ciò che aveva da dirmi, ma ero ancora troppo ferita. Si metteva pure a fare il misterioso.
Lanciai il telefono dall'altra parte del letto. Ma rimasi a fissarlo.
«Lo so che lo vuoi chiamare. Se vuoi esco dalla stanza.» disse Hebe. Tutta quella gentilezza e disponibilità da parte sua mi faceva capire che probabilmente ero veramente in uno stato pietoso.
«Non voglio chiamarlo.» dissi risoluta.
«Infatti, lo vuoi incontrare di persona. Ma siccome non correrai fin da lui dopo esser scappata, lo chiamerai.» replicò lei saccente.
«No, che non lo farò.» risposi offesa.
«Allora rispondi ai messaggi.» suggerì lei.
«No.» dissi cocciuta. Ma mezzo secondo dopo mi ritrovai col telefono in mano a rispondere.

Io:
Cosa vuoi.

Il punto fermo al posto di quello esclamativo. Non sarei potuta essere più esplicita.

❤️Lance❤️❤️❤️❤️❤️❤️:
Posso chiamarti?

Mi rispose immediatamente.

Io:
No.

❤️Lance❤️❤️❤️❤️❤️❤️:
Okay, forse è meglio se te lo invio per messaggio allora.

❤️Lance❤️❤️❤️❤️❤️❤️ sta scrivendo...

Hebe sporse il volto sullo schermo del telefono. Lasciai che leggesse la nostra conversazione.
In silenzio, attendemmo la risposta del ragazzo che sembrava non arrivare mai. Poi finalmente comparve la spunta bianca del suo messaggio.

❤️Lance❤️❤️❤️❤️❤️❤️:

Intanto, volevo scusarmi per non aver risposto al tuo "ti amo". Lo so che ci sei rimasta male, l'avevo capito subito non appena me l'avevi detto. Nonostante tu l'abbia fatto passare come qualcosa di non serio e dimenticabile, so che ci credevi veramente e io ho avuto paura, per questo ti ho assecondata. Lo ammetto sono rimasto spiazzato, non sapevo cosa pensare, è quasi inconcepibile che tu mi possa amare. Avrei voluto dirti che ti amo anche io Azura, ma c'è sempre questo passato che non riesco a lasciarmi andare, che mi trattiene. Sono confuso, mi sento sbagliato ad essere felice con te, lo sono troppo, non dovrei esserlo. Non riesco a credere di sentirmi così bene con te quando in passato dicevo di essere la persona più felice sulla faccia della terra senza te. Azura voglio dirti che mi hai fatto innamorare di te...
Sono uno sciocco e sono debole, Azura, lo ammetto, non riuscirei mai a dire le cose che sto per dire davanti a te e preferisco avere l'appoggio della distanza e di uno schermo per dirti quello che provo per te.

Rimasi senza fiato davanti a quel messaggio e lo rilessi più volte.
«Non posso credere che te lo abbia inviato per messaggio.» commentò Hebe che sembrava indignata al posto mio.
Ma per me non era così. Sorrisi con le lacrime ancora agli occhi. Poi iniziai a singhiozzare senza capire se stessi piangendo o ridendo, forse entrambe le cose.
«Vuoi un po' d'acqua?» chiese Hebe guardandomi ad occhi sgranati. Sicuramente non ero in uno bello stato. Riuscii ad annuire mentre la ragazza usciva dalla mia stanza.
Intanto, mentre cercavo di calmarmi, iniziai a pensare a cosa potessi rispondergli.
Una parte di me voleva continuare a fare l'offesa perché la ferita era comunque aperta.
Ma l'altra, l'aveva già perdonato del tutto e avrebbe voluto solo averlo accanto per baciarlo e coccolarlo.
Ma lui stava ancora scrivendo.

Insicura (COMPLETA)Where stories live. Discover now