Dopodiché aspettavano di vedere il sole tramontare. Certo, forse molte persone potevano pensare che quelle fughe non fossero una cosa comune, ma per loro erano più che normali.

Ormai stavano insieme da quasi un anno e, anche se era una relazione molto fisica e carnale, erano innamorati l'uno dell'altra e riuscivano a capirsi senza dirlo. Solo guardandosi o con dei piccoli gesti.

22:30

Ritornarono a casa e, invece di fare sesso subito, come Carrie pensava, Ford voleva magiare cibo da straporto e vedersi la tv, per poi andare a letto per dormire. Lei apprezzò moltissimo la sua idea e si godevano ogni istante di quei momenti rari.

23:40

Harrison era addormento, ma si girò verso il lato di Carrie e si accorse che lei non c'era; aprì gli occhi con aria stanca e vide la luce dell'abat-jour della toletta.

Vide Carrie, appoggiata al ripiano della toletta con indosso il suo pigiama.

Ford rimase perplesso, si alzò e andò da lei, abbassandosi fino alla sua altezza per dirle: "Carrie, perché sei sveglia?".

"Niente" rispose lei, facendo spallucce e guardando l'attore dal riflesso dello specchio "Non riuscivo a dormire".

"E come mai?" chiese Harrison, guadando il riflesso di lei.

"Beh, non ti è mai capitato di avere tanti pensieri che ti lasciano sveglio per tutta la notte?".

"Sì. Quali sono i tuoi pensieri?".

"Domani compirò 25 anni e mia madre avrà organizzato una mega festa, non so se riuscirò a sopportala..." spiegò Carrie.

Harrison capì e ricordò che la stessa Carrie gli aveva vietato di presentarsi alla festa per evitare voci, e lui aveva accettato la cosa, così rispose con una battuta sarcastica: "Beh, se tu che non vuoi vedermi!".

Carrie rise, dicendo: "Lo devo fare, se vogliamo che questa storia rimanga segreta, dobbiamo fare le stesse cose che facevamo prima di metterci insieme, altrimenti qualcuno, prima o poi, capirà qualcosa".

"Nemmeno avessimo commesso un omicidio...".

"Credimi, se avessimo commesso un omicidio, ci avrebbero scoperto da tempo" disse Carrie e risero insieme.

Quando smisero, Ford sospirò, dicendo: "Ma sei sicuro di questa scelta? non posso farti nemmeno una sorpresa apparendo all'improvviso alla tua festa?".

L'attrice si girò verso di lui: "Per creare solo sospetti? No..." mise una mano sulla sua guancia: "Credimi, per ora è meglio così per entrambi. E poi, in un secondo momento, festeggeremo il mio compleanno insieme. No?".

Harrison non era convinto, sapeva che prima o poi qualcuno ci sarebbe arrivato, ma non voleva metterle pressione e convincerla a dirlo almeno alla sua famiglia.

Portò pazienza e rispose: "D'accordo." E si sorrisero.

Carrie ritornò a guardare il suo riflesso nello specchio, dicendo: "Lo sai? Una volta ho sentito una frase molto profonda riguardo allo specchio, ovvero: 'Gli specchi sono le porte attraverso le quali la morte viene e va. Guardatevi tutta la vita in uno specchio e vedrete la morte lavorare come api in un alveare di vetro'...".

"Orfeo" disse Ford, pensando a quelle parole "Ho visto quel film francese al College".

"E io a casa con dei miei amici. Quella frase dice la verità" disse Carrie "In fondo, nello specchio vediamo la nostra vita, dove invecchiamo e moriamo" appoggiò di nuovo la testa sulle braccia, guardando il suo riflesso.

Harrison guardò lo specchio, la luce le posa di Carrie con aria inespressiva e gli occhi chiusi.

Così gli viene una idea, andò fino alla cabina armadio, dove in uno scavale era riposta la macchina fotografica, poi tornò dietro di lei, cercò di posizionare al meglio la Canon e scattò.

Carrie, sentendo lo scatto, aprì lentamente gli occhi e chiese con tono calmo: "Che hai fatto?".

"Niente" rispose l'attore, tornando vicino a lei e posando la Canon sulla toletta

"Ho solo immortalato un momento che nemmeno lo specchio potrà mai cambiare" sorrise.

Lei lo guardò, rise e disse: "Sei uno stupido".

"Lo so".

Si guardarono e si baciarono. Quando si staccarono Ford disse: "Ti amo", e lo disse con uno sguardo che Carrie non gli aveva mai visto negli occhi.

Carrie alzò la testa con aria stupita, ma sorrise. Era la prima volta che Harrison diceva quelle due parole.

"Davvero?" domandò con un sorriso divertito "Mi ami? Con i miei problemi? Con i miei difetti? Anche stanotte che non ho tanta voglia di fare l'amore con te?".

"Sì".

"Allora, ti amo anche io" disse Carrie con tono sincero e con un sorriso luminoso, quindi si baciarono con dolcezza, finché non sentirono un piccolo suono che arrivava dalla sveglia digitale, e capirono che era mezzanotte.

"Buon compleanno, Carrie" disse Harry.

Carrie fece un sorriso dolce e i due si abbracciarono.

1983

Carrie era commossa da quella foto e soprattutto da quel gesto. In pratica, era la loro prima vera foto insieme come coppia. Ma quando guardò la foto, le viene in mente solo il primo, vero "ti amo".

Ad un cento punto, dietro alla cornice sentì qualcosa di strano, la girò e vide un foglio A4 attaccato.

La prima cosa che lesse era la data di due settimana prima, prese il foglio in mano e lo lesse:

"Buon compleanno, mia cara Carrie.

Spero che questo regalo ti piaccia.

Non so perché mi sono ricordato di questa foto dopo anni, ma pensavo che fosse un pensiero carino, almeno avrai una foto di noi due insieme.

Ti auguro di passare un buon compleanno e ti prometto che ti scriverò mentre sarò nello Sri Lanka.

Ti amo,

Harry."

Carrie sorrise, guardò la foto e decise di metterla in un posto adatto, ovvero sulla toletta in camera sua.

Non vedo l'ora di ricevere le sue lettere e fargli sapere la gioia per il suo regalo.

Non vedo l'ora di ricevere le sue lettere e fargli sapere la gioia per il suo regalo

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Note

Visto che oggi, Carrie Ficher avrebbe compituo

61, così ho deciso di scrivere una Carrison

ambientata del suo compleanno. 

E sì, il disegnio è la foto rappresentata la

foto scattata da Harrison, spero che vi piaccia.

Qundi, buon compleanno Carrie, ovunque tu sia.

Che la forza sia con te. 


Happy Birthday, my dear CarrieWhere stories live. Discover now