il richiamo della magia

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Arrivai a casa dopo qualche ora ma credo di aver memorizzato la strada, dunque non dovrei avere più problemi.

Mamma ancora deve arrivare quindi vado a sdraiarmi 2 minuti sul letto, cerco di non addormentarmi o quando arriva si arrabbia.

Mi sdraiai sul letto e cominciai a pensare a quel signore che vidi nella stradina, a quel ragazzo strano, a quella ragazzina irascibile, in italia siamo tutti solari e amichevoli, sarà l'aria dell'inghilterra che li rende così.

Sentii dei rumori dalla soffitta indeciso se salire o meno ma comunque terrorizzato, per paura che ci fosse qualcuno non salii ma rimasi col dubbio.

Arrivò mamma e cominciò a preparare la cena, mia madre è davvero una roccia perché riesce ad affrontare tutto pur essendo da sola e la stimo tantissimo.

《Amore mio, com'è andato il primo giorno di scuola?》

《Bene mamma, parlano anche l'italiano in quella scuola ed io che avevo paura di non potermi esprimere.》

《Certo che lo parlano, se ti avrò scritto lì un motivo ci sarà, non credi?》

Mi disse mia madre sorridendo e avrei tanto voluto dirle di quel signore e di quella stradina ma non potevo anche se a mia madre non ho mai nascosto nulla.

Si fece notte e andai a letto mi addormentai tranquillamente come ogni notte fin quando..
《"Lo stiamo perdendo! Lo stiamo perdendo!!》

《Prendi il defibrillatore!!》

Aprii gli occhi ed ero in una sala operatoria indossavo un camice verde ed ero in piedi a fissare i dottori che stavano operando il mio corpo.

{Sono morto..} pensai subito tra me e me ma non ero preoccupato, nè avevo paura ero soltanto curioso di come potesse finire.

Ad un tratto un tizio spalanca le porte, un uomo alto con aria cupa e misteriosa, capelli lunghi e neri, indossava un mantello nero, ed era lo stesso che avevo sognato la sera prima.

Quel tizio si avvicina ai dottori e li sposta, una mano la poggia sul mio petto e con l'altra indica me, cioè la mia anima e comincia a pronunciare delle frasi che non avevo mai sentito.

Mi sentii catapultato su quel lettino e mi riunì al mio corpo, quel tizio mi fissava negli occhi profondamente.

《Non preoccuparti non farà tanto male!》

La mano brilla come se fosse di metallo e si prepara a trafiggermi il petto.

{Quell'essere è strano mi salva la vita per poi uccidermi}
pensai tra me e me senza dire alcuna parola e senza muovere un muscolo.

《Symon svegliati o farai tardi a scuola! Sbrigati!!》

Menomale era soltanto un sogno, non avevo paura di morire ma avevo paura che mi uccidesse quel signore, che sogni strani.

Vado a lavarmi, mi vesto e vado a fare colazione, sono in ritardo e devo sbrigarmi, non ho nemmeno il tempo di stiracchiarmi un pó sul letto.

Indossai la mia uniforme e andai in cucina per fare colazione con mamma.

《Buongiorno, hai dormito bene?》

《Sì mamma, perfettamente》 le dissi con il sorriso più falso che esista.

Lei capì che qualcosa non andava ma preferiva che le raccontassi tutto io di mia spontanea volontà, ma non volevo che si preoccupasse quindi continuai a tenere tutto nascosto.

Scesi da casa e cominciai a camminare per andare a scuola, vidi ancora quella stradina, da lì avrei impiegato meno tempo a raggiungere la scuola, quindi entrai e percorrendo quella strada notai ancora quel signore a cui volevo chiedere informazioni il giorno prima, feci finta di non notarlo e continuai a camminare.

《Perfetto, sono arrivato.》

Gli sentì dire e poi un (click) schiocco di dita e quel tizio scomparve, cominciai a darmi dei pizzicotti ma non era un sogno, era reale, ma mi chiedevo come fosse possibile una cosa del genere.

Uscì dal vicolo e entrai a scuola mi recai verso la mia classe, appena entrai suonò la campana e andai a sedermi accanto a quello strano ragazzo che continuava a fissare fuori dalla finestra, sembra che non si sia mosso da li, sembra una statua, nessuno gli dice nulla è nella stessa posizione del giorno prima, immobile a fissare la strada, che ci sarà di così interessante da non distogliere lo sguardo?

maledictus pythonissamWhere stories live. Discover now