Capitolo 7

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Dodicesimo giorno

Harry stava portando alla bocca una manciata di cereali quando un Louis furioso venne trascinato al centro da Paul.

La mano di Paul stringeva il lato della giacca di Louis, e aveva uno sguardo omicida. Harry non capì perché gli desse fastidio, forse perché solo il giorno prima aveva poggiato la mano sullo stomaco di Louis, premendo forte su quel punto e sentendo i suoi muscoli contrarsi. Forse perché per lui toccare Louis era come un peccato. Dio, era un disastro.

Paul stava urlando contro Louis e la sua voce arrivò fino ai tavoli in cui stavano facendo colazione. Le persone lanciarono delle occhiate curiose al castano che sembrava piuttosto infelice.

"Devi mangiare qualcosa, ok? Ieri sera non hai cenato," Harry sospirò, serrando il pugno al pensiero che Louis si stava lasciando morire di fame, "E non ho intenzione di farti tornare da tua madre con le ossa sporgenti. Sono stato chiaro?''

Louis annuì, ma non sembrò per niente entusiasta quando si avvicinò al tavolo. Mentre riempiva la sua ciotola con dei cereali, aggrottò le sopracciglia per lo sgomento.

"Haz," gridò Niall.

"Sì?'' Harry guardò Niall, che sedeva tra Zayn e Liam.

La coppia, quella mattina, era rimasta in silenzio e gli occhi di Liam sembravano rossi per il pianto. Harry intuì che la loro conversazione non fosse andata così bene come aveva sperato Liam.

"Lo fisserai per tutto il giorno o hai intenzione di fare qualcosa al riguardo? Sai - prima che Nathan arrivi e cominci a provarci con te," disse Niall, la sua espressione in attesa.

Harry saltò subito in piedi, la parte inferiore del suo trench scuro che sbatté leggermente quando lanciò un'occhiata a Louis, seduto nell'angolo destro del centro, più lontano possibile da lui.

"Proprio quello che pensavo," disse Niall con la bocca piena.

Harry oltrepassò la stanza con determinazione nella direzione di Louis, che era così concentrato sulla sua colazione da non rendersi conto che Harry stava venendo verso di lui finché non si sedette al suo fianco.

"Dovresti davvero mangiarne un po'," gli suggerì.

Louis sollevò la testa di scatto, e quando vide Harry, i suoi occhi si gelarono e affondò il cucchiaio nella ciotola con più forza, ficcandosi il contenuto in bocca e masticando brutalmente.

"Vacci piano," Harry cercò di smorzare la tensione, "cosa ti hanno fatto quei poveri corn-flakes?''

Louis lasciò il cucchiaio a mezz'aria e poi offrì ad Harry uno sguardo indifferente.

"Ok, niente umorismo. Giusto, Piano B," disse Harry ad alta voce, passandosi i palmi sudati sui jeans neri.

"Louis Tomlinson, io, Harry Styles, mi scuso per aver cercato di forzarti a parlare con me prima che fossi pronto.''

Quella giornata i capelli di Louis sembravano così morbidi ed era così dannatamente sexy con quella maglia scollata che lasciava intravedere una scia di pelle abbronzata e setosa. Louis non rispose, al contrario tenne gli occhi fissi sui cereali che ormai avevano quasi assorbito tutto il latte.

Harry tastò con la mano la tasca sul petto di Louis, percependo al tocco i post-it che portava sempre con sé. Louis sussultò e si spostò più avanti sulla panca.

"Stavo solo controllando che li avessi con te," spiegò Harry, " -il che significa che potresti parlarmi, se volessi.''

Louis scosse la testa, ostinandosi a non incrociare lo sguardo interrogatorio di Harry.

I'm gonna burn for you, you're gonna melt for me [L. S. || Italian Translation]Where stories live. Discover now