Grollows

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Note

Questa storia è stata scritta per la XVIII challenge del Circolo di scrittura creativa Raynor's Hall blog, gruppo e pagina Facebook, con il tema " VIAGGI".

Ottobre, dieci del mattino.

La giornata non era iniziata nei migliori dei modi. Il cielo grigio non prospettava nessuna possibilità di schiarita, l'umidità opprimente rendeva difficile correre con lo zaino in spalla, tutto faceva crescere la probabilità di perdere il treno.

Cassandra fece un profondo respiro prima di inforcare le lunga scalinata che portava in stazione, lanciò una rapida occhiata a monitor: il treno delle 10.14 stava arrivando, annunciato dai classici pallini arancioni intermittenti, cercò di farsi coraggio.Divorò a due a due gli scalini del sottopasso, poi quelli del binario Sono sempre stati così tanti? e salì sul treno con un balzo, incredibilmente, ce l'aveva fatta.

Cercando di riprendere fiato si sedette nel primo sedile disponibile, tolse la sciarpa, maledicendosi mentalmente per averla indossata, si fece una coda veloce, tanto per permettere al collo di prendere un po' d'aria, ed iniziò a guardarsi attorno, il vagone era deserto.

Che strano

Prese il telefono dallo zaino e scrisse a Regina, come faceva tutte le mattine, per avvertirla della partenza."Sono riuscita a prendere il treno delle 10.14, per che ora arrivi?", tamburellò con le unghie sul finestrino mentre aspettava la risposta, "Anche io ho preso il treno! Ci vediamo alle 10.30 in stazione!", sorrise, qualcosa stava andando per il verso giusto.

Il viaggio sarebbe dovuto durare solo pochi minuti, sette per la precisione ma sembrava interminabile. Provò a distrarsi, osservando il susseguirsi di tetti e binari tronchi, grandi condomini e sterpaglie ma alla fine si appoggiò sconsolata al finestrino: forse, sperare che la giornata fosse migliorata tutto d'un tratto, era stato un errore.

Ricontrollò l'ora, 10.26. Com'è possibile? Mi sembra che siano passate ore!

Qualcosa attirò la sua attenzione, si sporse verso il vetro per vedere meglio, là verso il fondo del binario parallelo al suo qualcosa stava brillando. La luce, dapprima sottile, divenne sempre più forte, fino a costringerla a riparare gli occhi con la mano, anche se la tentazione di vedere era troppo forte. Aprì lentamente le dita, quel tanto di permetterle di intravedere cosa stava accadendo e, proprio in quel momento, il treno si fermò.

"Termine corsa. I passeggeri sono pregati di scendere", Cassandra si guardò intorno sbalordita, forse la carenza di sonno delle ultime settimane l'aveva colpita più del previsto, si sporse per controllare all'esterno, era davvero arrivata.Scesa dal treno, corse nel sottopassaggio classificando, com'era solita fare con le cose inusuali che le accadevano, come "allucinazione da privazione di sonno" e si avviò verso l'uscita sorridendo.

Prese il telefono,

"Non sai che mi è accaduto oggi! Il mio treno è andato dritto verso un flash giallo e ", cancellò il messaggio, conosceva Regina da un anno, non poteva certo renderla partecipe delle sue scemenze. "Sono arrivata in stazione, ti aspetto al solito posto", controllò l'ora erano le 10.25, c'era qualcosa di strano.

Si guardò attorno, era effettivamente in stazione ma c'era qualcosa di diverso, improvvisamente l'edificio le sembrò più grande e più luminoso, così tanto luminoso da sembrare esser fatto d'oro. Si diede un pizzicotto per cercare di capire se quello che aveva davanti agli occhi fosse reale, sentì male ma non accadde nient'altro, prese il telefono per darsi coraggio, per avere un conforto virtuale, provò a sbloccare lo schermo ma non apparve nulla.

«Buongiorno, benvenuta alla stazione di Grollows. Io sono il capostazione e non l'ho mai vista qui, deduco che il suo viaggio sia appena iniziato». Cassandra sobbalzò e si guardò alle spalle iniziando a sudare freddo, quella era l'allucinazione più realistica che avesse mai avuto.

Un uomo poco più alto di un metro con una divisa giallo sgargiante, le stava sorridendo «La prego, non si deve preoccupare. Questo è del tutto normale qui a Grollows, sa ai binari piace il cambiamento e, ogni tanto, ci portano delle persone nuove, dipende che viaggio hanno deciso di intraprendere.»

«Ma io non ho deciso di fare nessun viaggio diverso da quello che faccio ogni giorno! Poi hanno iniziato a brillare e ... sono morta?»

Il capo stazione iniziò a ridere «Oh no, assolutamente no! È più semplice di così, lei è nel mezzo. Una volta che avrà trovato quello che brilla davvero andrà tutto bene. Deve solo abituarsi alla vita a Grollows.»

«Grollows? E dove sarebbe di preciso? Che cos'è quello che brilla davvero?» Cassandra si girò verso il treno, sperando di poterci risalire velocemente, ma alle sue spalle non c'era più nulla.

« Grollows è un ponte tra le dimensioni, tra il viaggio e lo stare fermi. Questo spazio è stato creato delle nostre divinità e ci permette di esser sempre al posto giusto, nel momento giusto.»

Cassandra iniziò a ridere a crepapelle, «Mi faccia capire: gli dei del trasporto ferrato hanno creato un posto dove la stazione è fatta d'oro e i treni sono sempre in orario?!»

Il capo stazione la guardò stranito, «Non riesco a capire come questo possa sembrarle così incredibile, - estrasse dalla giacca un orologio tascabile, - vede - riprese indicando un vagone alle sue spalle, - il suo treno è in perfetto orario. Le auguro buon viaggio.»

Raynor's Hall Challenge Novembre 2017 GrollowsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora