Capitolo 25

4K 116 15
                                    

"Gus più o meno dov'è hai detto che si trovava questo negozio?" Dico rallentando. È più di un ora che stiamo camminando per il centro di South Beach.

Stamattina mi ha fatto saltare le lezioni per trovare questo negozio. Esatto, mio fratello mi ha chiesto anzi, obbligato a non entrare a scuola. In realtà non credevo fosse serio finché in cortile non mi ha trascinato, tirandomi per un braccio, dal mio nuovo nascondiglio. Le scale antincendio.
Da chi mi sto nascondendo? Da nessuno, più che altro cerco di evitare in ogni forma e modo di parlare con Savanna. Sono passati giorni da quando ho avuto quell' attacco di panico e si è arrabbiata molto quando non le ho voluto dire assolutamente nulla di quella mattinata. Si è arrabbiata anzi infuriata con me. In realtà non mi viene molto difficile evitarla visto che non mi rivolge minimamente la parola. Sembrava ferita e delusa nel salotto di casa sua, il giorno seguente, quando mi ha scongiurato di parlarle per poi cacciarmi via. Esatto mi ha cacciata via di casa. Ma come biasimarla. Mi manca terribilmente ma non mi perdonerà finché non le racconterò tutto e io ancora non mi sento pronta. Le ho già detto una parte di me molto importante ma sembra, che per funzionare, un rapporto debba essere basato sulla totale fiducia e sincerità.

"Controlla di nuovo l'indirizzo." Dice sbuffando.

Sollevo gli occhi al cielo prima di guardare lo schermo. Mi ha inviato un messaggio poco fa con via perché aveva paura di perderla senza averla salvata.

"1620 Washington Ave." Leggo ad alta voce.

"1620." Ripeté lui tra se e se.

Improvvisamente sembra illuminarsi, mi afferra la mano e iniziamo a muoverci a passo veloce sul marciapiede, in realtà sembra più una corsa che una tranquilla camminata la nostra e non sono mica al pieno Delle mie forze per poterla sostenere tra la mia debolezza, causata dai tranquillanti che sto assumendo in questi giorni, e la borsa piena di libri, direi che se non rallenta subito finirò col muso spiaccitaco per terra!

"Gus, rallenta!" Dico ma lui sembra proprio non sentirmi.

Attraversiamo la strada beccandoci anche qualche clacson di auto a cui abbiamo tagliato il passaggio.

"August Mitch Rogers se non ti fermi subito giuro che.." non ho il tempo di terminare la frase. Finisco per sbattere contro le sue eormi spalle. Si è fermato improvvisamente facendomi finire addosso a lui.

"Ahii." Mi lamento massaggiandomi una guancia.

Finalmente si gira e con un malizioso sorriso mi dice che siamo arrivati.
Okay, quando mio fratello fa questo sguardo non porta nulla di buono.

Spinge la porta ed entriamo nel negozio.

Mi guardo attorno subito e sono più che confusa, perché siamo ad un negozio di skate?!

Ci sono diversi articoli sportivi certo, ma il principale tema del negozio e senz'altro skateboarding.

Mi acciglio. Strattono la camicia di moro di fronte a me. Deve darmi Delle spiegazione sul perché siamo qui.

"Gus, che ci facciamo qui?" Gli domando a bassa voce. Il venditore come siamo entrati si è fastidiosamente appicicato a noi.

Lui avvolge un braccio attorno alle mie spalle avvicinandomi a sé.

"Siamo venuti a comprare il tuo nuovo Skate, mi sembra ovvio."

È impazzito?! Scuoto subito il capo e provo ad allontanarmi da lui con scarsissimi risultati.

"No." Dico ferma.

Lui sbuffa.

"Allison non te lo stavo chiedendo e in realtà volevo farti un regalo con effetto sorpresa, ma ho pensato fosse più giusto lo scegliessi tu visto tutte quelle cose strambe che mi hai raccontato sulle loro differenze." Dice tranquillo.

Back To YouWhere stories live. Discover now