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"Vieni, andiamo in cortile." Dice Shawn mentre giriamo per i corridoi.

Annuisco e lo seguo. Non so se sarò in grado di memorizzare i corridoi di questa scuola nemmeno tra due mesi.

Arriviamo nel retro della struttura e apre la porta di vetro che porta in un enorme prato.

Ci sediamo a gambe incrociate su un muretto faccia a faccia, Shawn è davvero un bel ragazzo.

I suoi occhi sono profondamente marroni e i capelli dello stesso colore, noto che le sue labbra sono molto carnose. Il fisico non è per niente male, le sue spalle sono davvero grosse e possiede delle braccia muscolose, temo che se sfiorasse qualcuno lo stenderebbe a terra senza farlo di proposito.

"Allora, da dove vieni?" Chiedo con l'intenzione di conoscerlo meglio.

"Mio padre era portoghese, io e mia madre siamo canadesi."

"Era..?" Chiedo sperando che non sia come penso.

"Si, è morto durante un incidente d'auto."

Sento il cuore in gola e mi sento in colpa. Perché non so stare mai zitta?

"Mi... mi dispiace io non volevo-"
non mi fa finire la frase.

"Tranquilla, sto bene davvero. Ci sono passato sopra."

Sfoggia un tenero sorriso.
E che sorriso...

Cerco di parlare ma rimango sconvolta quanto dalla taca dei jeans tira fuori un pacco di sigarette.

"Hei! Non ti facevo il tipo che fuma!" Sorrido.

Ne prende una dal pacco e la mette in bocca, me ne offre una.

"L'apparenza inganna signorina."

Sorrido e rabbrividisco per il freddo, sento il vento che oltrepassa la felpa leggera che indosso.
Lui sembra essersene accorto e mi chiede di tenergli la sigaretta.

Si toglie il felpone che ha addosso e me lo passa.

"Togli la felpa, la mia è più pesante."

Sorrido di nuovo e lo faccio, tolgo la felpa che ho addosso e infilo subito la sua. Ha ragione, la sua è molto più pesante. Ispiro il buon profumo invade le mie narici e lo riconosco immediatamente: Blue de Chanel, uno dei miei preferiti anche se da uomo.

Mi guarda e accenna una risata, che ha da ridere?

"Che c'è?" domando, mentre sento il suono della campanella che annuncia la fine della prima ora.

"Nulla, ti sta davvero bene, un po' fuori taglia ma sei fantastica." Sorride e io ricambio.

"Che corso hai ora?" mi chiede mentre ci dirigiamo verso l'entrata.

"Filosofia, tu?"

"Matematica, ci vediamo in mensa?"

"Penso che farò fatica a trovarla ma si, ci vediamo in mensa." Dico con l'intento di andare via ma il mio corpo va in fiamme appena sento le sue labbra posarsi sulla mia guancia.

Un po' troppa confidenza per i miei gusti...

Prende lo zaino ed entra nella scuola.

Non ho ancora realizzato ciò che è successo... ma so che ci metterò un eternità a trovare la classe giusta perciò mi devo muovere.

Quando trovo l'aula di filosofia entro e mi scuso per il leggero ritardo. Sono già tutti seduti e rimane solo un posto vuoto, vicino ad una ragazza bionda.

Mentre mi avvio verso il banco mi arrivano diverse occhiate da parte di alcuni ragazzi, due in particolare fischiano e sperano che io mi giri, cosa che non faccio.

Noto che in terza fila c'è Brendan vicino a Nash, si scambiano un occhiata e Nash sussurra qualcosa che non odo data la lontananza.

L'ora passa in fretta e il professore di filosofia è molto particolare, si fa rispettare, è molto divertente e calmo ma allo stesso tempo rigido e freddo.

Quando sento il suono della campanella mi affretto ad andare verso l'uscita della classe e cercare la mensa.

Stranamente non ci metto molto a trovarla e quando in lontananza vedo un tavolo occupato da Brendan e tutto il gruppetto mi avvio verso di loro. Mi stupisco quando noto che Shawn è seduto allo stesso tavolo. Si conoscono?

"Mady! Qua! Siamo qui!" Nash agita il braccio per farsi notare.

Gli sorrido e prendo posto insieme a loro.
Iniziamo a parlare del più e del meno e Brendan nemmeno mi degna di uno sguardo, ancora.
Che diavolo avrò fatto di male? Forse non mi vuole qui...

"Ehi perché hai addosso la felpa di Shaw?" Chiede Taylor con un sorriso malizioso.

"Cosa? No io non..." Mi affretto a spiegare ma vengo interrotta da Matthew.

"Quindi la nostra piccola Madison ci va giù pesante eh? Sei qui da un solo giorno e hai già trovato un sacco di gente." continua con sguardo malizioso.

Tutti scoppiano in una fragorosa risata, io invece alzo gli occhi al cielo facendo un piccolo sorriso.

"Ragazzi fermi. Aveva freddo non è successo nulla."

Shawn mi salva e io sollevata, lo ringrazio con uno sguardo.

Brendan incrocia le braccia al petto e si stravacca sulla sedia mentre borbotta qualcosa di veramente incomprensibile.

Noto che fulmina Shawn con lo sguardo, perché se la prende tanto? Qual'è il suo problema?

Dopo aver pranzato mi alzo e torno in classe e per mia sfortuna, nell'ora di attività fisica mi ritrovo sprovvista del materiale. A quanto pare non sono l'unica...

My Personal Drug| L'inizio Di Un Amore Tossico Where stories live. Discover now