CAPITOLO 2

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Siamo qui sedute da un po', e stiamo in silenzio a guardare le stelle, ognuna immersa nei suoi pensieri. Potrei restare qui anche fino a domattina, non sarebbe la prima volta infondo.

Lei si sta mangiando le unghie nervosamente, se continua così non le resteranno neanche le dita, e sembra una di quelle ragazze che piangono al solo pensiero di avere un unghia spezzata, così decido di distrarla un po'.

«Come mai sei scappata a quest'ora da casa?» mi guarda, e rendendosi forse conto di sembrare una psicopatica sul filo del rasoio, cerca di risistemarsi un po', di darsi quell'aria sicura di sé che sicuramente non ha, e mi sorride falsamente.

«Non sono scappata, avevo solo voglia di fare due passi.» mi dice, cercando di convincere sia me che lei. Non so se per lei funziona, ma con me non di certo.

«Si certo, e a me piace dormire qui perché amo la natura. Senti se non vuoi dirmelo va bene, non ti obbligo mica, ma non prendermi per il culo.» con l'accendino comincio a bruciare i fili di cotone che escono dagli strappi sulle ginocchia. Sento il suo sguardo su di me, ma non mi volto verso di lei.

«Non ti sto prendendo per il culo.» sembra quasi offesa mentre lo dice.

«Lo riconosco da lontano quello sguardo.» le dico mentre mi accendo una sigaretta, prima che finisca col dare fuoco ai miei jeans.

«Quale sguardo?» mi chiede incuriosita, e forse anche un po' sorpresa.

«Lo sguardo di una persona che ha perso qualcosa, o forse tutto. Che vorrebbe tornare indietro nel tempo, che vorrebbe rivivere quegli istanti felici che le invadono la mente ogni volta che si ferma a pensare. Che vorrebbe solo vivere una vita tranquilla come tutti gli altri, ma non le è possibile. Che fa di tutto per nasconderlo al resto del mondl perché sa che nessuno la comprenderebbe. Uno sguardo come il mio.» dico tutto d'un fiato guardandola negli occhi. Lei mi guarda per un istante, poi china il capo e ricomincia a dondolarsi.

Non so cosa mi sia passato per la mente, non mi interesso mai dei cazzi degli altri, tanto meno mi metto a parlare dei miei. Ma le parole mi sono uscite così, senza che avessi il tempo di pensarci.

Non mi piace stare al centro dell'attenzione, non mi piace quando si parla di me, non mi piace essere notata ecco. Faccio di tutto per essere invisibile al mondo, e devo dire che mi riesce abbastanza bene.

Lei al contrario di me, sembra essere nata per stare al centro di tutto. Lo vedo da come si veste, da come si muove. Eppure per qualche strana ragione, a me sembra solo una ragazzina impaurita. Credo che qui stasera stia mostrando una parte di sé che nasconde a tutti gli altri.

Dopo qualche minuto la sua voce mi distrae dai miei pensieri.

«I miei stanno litigando da ore. Ho provato a calmarli, ma non ci sono riuscita. Mi sono chiusa in camera mia, ma li sentivo anche da lì. E così ho deciso di uscire, non li sopportavo più.» dice in un sussurro.

«Stanno divorziando?» non le do neanche il tempo di rispondere.
«Tranquilla, quando non vivranno più insieme sarete tutti più sereni. Mio padre è andato via quando avevo 6anni, e da allora sono finite tutte le discussioni.» probabilmente sembro matta, tutti i figli vivono la separazione dei propri genitori come un incubo. Io invece credo sia la soluzione del problema.

«A dire il vero anche loro sono divorziati da molto. Avevo 9anni quando mio padre ci ha lasciato per la sua amante, e non si è mai interessato di me e mio fratello. Però mio padre continua ad incolpare mia madre per lo stile di vita che ha mio fratello, e per il modo in cui lo ha educato. Mia madre a quel punto gli rinfaccia di non essere mai stato presente, e che quindi la colpa è sua. Insomma è una storia senza fine.»

«Quanti anni ha tuo fratello?» magari è il solito adolescente viziato, che si ribella alla separazione mettendo ancora più in crisi i genitori. Adolescenti idioti.

«Ne ha 27.» mh, no. Non è di certo un'adolescente. Sempre che non sia uno di quegli idioti, che anche a 40 anni si comportano come se ne avessero 15. Ancora più idioti degli adolescenti idioti.

«E non potevi chiamare tuo fratello per farlo venire a casa? Magari avrebbe detto a tuo padre di non rompere i coglioni, e di andar via da lì.»

«Ehm, certo..lo avrebbe fatto senz'altro. Ma..ecco..mio fratello si trova fuori città, e non poteva venire qui. E quindi non l'ho neanche chiamato, sarebbe stato inutile.»

Sta mentendo, di sicuro ci sarà un motivo ben diverso per non aver chiamato suo fratello, ma lascio correre. Sono la prima a tenere le cose per me, non posso pretendere che lei invece sia sincera con me come se fossi sua sorella, e che cominci a raccontarmi la sua vita solo perché sono io. Già ho esagerato prima, non voglio farlo ancora.

«Ho capito.» prendo il telefono e guardo l'orario.
«Senti è davvero tardissimo, sono le due del mattino, e se non dormirò entro un'ora domani farò tardi a lavoro. Che ne dici di tornare a casa?» le chiedo, alzandomi.

«Io non ho voglia di tornare a casa, ma tu va' pure. Io resto qui ancora un po'.»

La osservo, e si vede perfettamente che ha paura di stare qui da sola. Ma comprendo anche che non voglia tornare a casa. Però io sono davvero stanca, e domani devo alzarmi presto. Non posso rimanere qui tutta la notte.

«Dai andiamo.» le dico sospirando.

«Dove?» non so se sembra più sorpresa o impaurita, in ogni caso è buffa.

«A casa mia. Tu non vuoi tornare dai tuoi, ed io non posso lasciarti qui da sola. Però ho davvero bisogno di dormire. Quindi sbrigati.» se entro due minuti non sarà in piedi, la trascinerò.

«Non voglio disturbare, tua madre starà dormendo, e poi sono un'estranea.» certo, lo dice solo perché non conosce mia madre.

«Non la sveglieremo tranquilla, e mia madre sarà felicissima di vedere che parlo con qualcuno che non sia lei. Ora però andiamo.»

Mi guarda stranita, ma non mi fa domande, per fortuna aggiungerei. Ci dirigiamo verso casa mia in assoluto silenzio, quando mi rendo conto di non sapere neanche come si chiama.

«Comunque io sono Jo!» le dico mentre camminiamo per le strade deserte.

«Io mi chiamo Jennifer, ma puoi chiamarmi Jen. Piacere! E grazie per tutto.»

🐨 ciao a tutti!
Ann2600 questo capitolo lo dedico a te!
Te lo dedico perché probabilmente lo aspetti più di tutti, perché me lo hai chiesto dopo due secondi dalla pubblicazione di quello precedente, perché in questa avventura con me ci sei anche tu!
All'inizio non ci avrei mai scommesso, ma ho trovato in te una buona amica, spesso migliore di quanto possa esserlo io. Sei davvero una bella persona, per chi ha l'opportunità di conoscerti come me. Ti voglio bene.
Ah, per il prossimo ti dico già che non ci sarà né oggi, né domani. 😂
Hola chica ❤❤❤

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⏰ Last updated: Jun 23, 2018 ⏰

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