39. Problemi di comunicazione

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Il mattino dopo ci misi un po' a capire che non mi trovavo nella mia stanza. Ci misi altrettanto tempo a capire che la sveglia che mi aveva destata dal mio sonno non fosse la mia, bensì quella di mio fratello.
Ero tra le sue braccia ed entrambi indossavamo ancora i vestiti della sera prima.
Anche Ace si svegliò e fece uno sbadiglio record.
Poi mi guardò, mezzo addormentato.
Io lo guardai, mezza addormentata.
Piano piano ci svegliammo entrambi. Poi allo stesso istante esclamammo:«Il bagno è mio!»
Ci spingemmo a vicenda, tentando di scavalcarci l'un l'altro, cadendo, rotolando e raggiungendo difficoltosamente la porta. Poi anche in corridoio ci spingevamo, quando Arn entrò tranquillamente in bagno, chiudendoci fuori.
Io e Ace ci guardammo per poi scoppiare nuovamente a ridere.

Decisi di dimenticare l'accaduto della sera precedente e far finta che non fosse successo niente. Mi sarei comportata normalmente con Lance perché infondo non era tutta questa tragedia. Già... Non lo era.
Quando il ragazzo mi venne a prendere, lasciai a metà la colazione e baciai in fretta mia madre sulla guancia, prima di uscire e salutare allegramente con la mano il mio ragazzo.
Poi salii in macchina e gli scoccai un lungo bacio.
«Bella giornata oggi. Non c'è neppure tanta nebbia.» esclamai mentre Lance mi guardava di sottecchi. Dubbioso.
«Sai che ieri sera mio fratello ha dato buca a Beth?» continuai senza attendere la sua risposta. Non gli dissi che lo aveva fatto per me. Perché sua sorella era rimasta sconvolta per non essere stata ricambiata dal suo ragazzo.
«Penso che oggi mi correrà incontro in lacrime, chiedendomi cosa abbia fatto che non va. Che stupida ragazza non trovi? Come fa a pensare che sia lei il problema?» esclamai fingendo di essere scandalizzata. Probabilmente sarei stata io quella a correre in lacrime verso Hebe per chiedere cosa ci fosse che non andasse in me.
«Tutto okay, Zhur?» mi chiese lui.
Niente è mai okay.
«Certo! Metti in moto e partiamo che siamo in ritardo!» sbuffai con tanta esagerazione. Speravo di essere credibile. Dopotutto ero stata protagonista di un'opera teatrale.
Lance non mi chiese nient'altro e mise in moto. Non accennò nemmeno per sbaglio alla sera pretendente. Alle mie parole. Semplicemente, ignorò l'accaduto.

Quasi dimenticai di quel momento imbarazzante, ma non potevo evitare di pensarci. Non potevo evitare di riprovare la sensazione nel momento in cui lo dissi. Dell'espressione raggelata di Lance.
Dovevo distrarmi.
Hebe al mio fianco continuava a ricevere messaggi a raffica che continuava ad ignorare. Mi dava fastidio che non li leggesse. Non era curiosa? Io lo ero!
«Perché non rispondi?» chiesi facendo un cenno al telefono dentro l'astuccio.
Hebe fece un'alzata di spalle.
«Perché so chi sono e so che cosa dicono.» mormorò scorrendo gli occhi sul libro tascabile che teneva sotto quello scolastico.
«E cosa dicono?» chiesi completamente disinteressata alla lezione. Ma davanti ad una supplente e infondo all'aula, era praticamente d'obbligo infischiarsene della lezione.
«"Auguri Hebe!", "Sei invecchiata!", "Buon Compleanno!"» recitò apatica.
«È il tuo compleanno?» chiesi sconvolta.
«Ma non me l'hai detto!» esclamai offesa e piena di sensi di colpa, dimenticando Lance nelle retrovie della mia mente.
Le iridi azzurre di Hebe guizzarono verso il cielo.
«È solo un normale giorno come tutti gli altri.» commentò.
«E poi ho già Theo che mi porterà in giro oggi. Quindi non ti preoccupare.» disse con noncuranza.
«Ma... Non ti ho nemmeno preso un regalo!» mi lamentai.
«Non è importate. A meno che tu non lo dica soltanto perché vorrai un regalo al tuo.»
«Ehi!» protestai offesa.
Mi misi in testa di uscire quel giorno. Avrei obbligato a Lance di uscire per prenderlo assieme. Ci tenevo a rendere felice la mia amica, anche se aveva detto di non avere bisogno di regali.
Mi stupii che si fosse data tanto da fare per preparare assieme a Xavier il regalo di Wren, quando per il suo non si era disturbata di muovere un solo dito.
Bisognava fare qualcosa.
Presi il telefono e chiesi aiuto all'esperto.

Io:
Non sapevo che oggi fosse il compleanno di Hebe! Cosa le regalo?!

La risposta arrivò immediatamente. Sicuramente aveva il telefono sottomano.

Insicura (COMPLETA)Where stories live. Discover now