Capitolo 6 (parte seconda)

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Erano appena le 15:30 e Harry, Liam e Danielle erano venuti a far visita da poco dopo il pranzo. L'avevano passata a parlare tranquillamente di cazzate e a guardare il Wimbledon. Sentendo di nuovo i crampi ai polpacci, Louis decise di fare per tutti una tazza di tè (decaffeinato) per sgranchirsi le gambe.

Si era appena alzato quando fu improvvisamente colpito da un'ondata impressionante di vertigini. Liam lo prese subito e fermamente gli ordinò di andare a sdraiarsi - mettendogli un braccio attorno alla vita per tenerlo fermo mentre lo guidava verso il letto. Louis sentì letteralmente lo sfregare delle lenzuola contro il palmo quando un'ondata nauseante si arrotolò nel suo stomaco e tutto divenne nero. A sua insaputa, Liam imprecò a voce alta quando Louis cadde a peso morto e riuscì appena a prenderlo prima che il mento di Louis colpisse il bordo del letto. "Harry, aiutami!"

Harry fu lì in un attimo e aiutò Liam a stendere Louis sul letto. Non era così pesante come avevano previsto e delicatamente lo distesero su un fianco in posizione di recupero - ricordandosi incredibilmente nel loro panico che era una cattiva idea far distendere una persona incinta sulla schiena. "Louis?!" Harry esclamò con ansia, toccando la guancia pallida di Louis. Louis non rispose - la pelle pallida e senza vita. "Louis amore, parla con me. Puoi aprire gli occhi?"

Danielle, intanto, stava premendo verso il basso il pulsante di chiamata di emergenza, imprecando in lacrime per la mancanza di azione istantanea del personale.

Improvvisamente la porta si spalancò ed entrambe Tracey e Christine corsero dentro. Guardarono rapidamente la scena e si affrettarono verso il letto. "Cosa è successo?" Christine chiese con urgenza mentre Tracey controllava gli occhi e gli impulsi di Louis.

"Si è alzato e si è sentito debole", le disse Liam, facendo subito un passo indietro. "L'ho aiutato allora ed è crollato - di colpo."

"Il polso è elevato, " Tracey mormorò a Christine.

Christine si chinò su di Louis, "Louis? Louis puoi sentirmi?" Chiese ad alta voce. Louis non rispose, "Louis? Se riesci a sentirmi puoi provare a stringermi la mano?"

Niente. "Louis, se mi puoi sentire, puoi cercare di aprire gli occhi per me?" Ancora niente. Christine guardò Tracey , "Chiama il dottor Hayle." Poi si rivolse ai tre spettatori preoccupati. "Mi dispiace, ragazzi, ho bisogno che vi spostiate subito e ci diate un po' di spazio per favore."

Liam trascinò Harry all'indietro verso il divano e si sedette e osservò Tracey e Christine piegare la testata del letto e portare Louis in posizione seduta. Poi incominciarono ad attaccarlo ad alcune macchine che sembravano piuttosto spaventose che erano, finora, rimaste in gran parte dormienti. Harry si morse le unghie nervosamente fino a quando un basso gemito segnalò che Louis aveva ripreso conoscenza. Harry balzò immediatamente in piedi, ma Tracey gli fece cenno di restare.

"Louis?" Christine chiese severamente, "Puoi sentirmi?"

"S... si," mormorò, "c... cosa è suc... cesso?" Harry si lasciò sfuggire una risatina acquosa di sollievo nel sentire la voce di Louis.

"Sai dove ti trovi?" Continuò Christine.

"Earlswell... Private Hospital... ma... che cosa... è successo? Perché... la mia testa è così... dolorante?"

"Sei svenuto," Christine rispose, un po' più dolcemente questa volta, "mi puoi dire la tua data di nascita, Louis?"

"24... dicembre... 1991."

"E qual è l'ultima cosa che ricordi?"

Louis aggrottò la fronte, "Io... Mi sono alzato e sentivo le... vertigini. Liam mi ha portato verso il letto e... ecco tutto. Mi sono solo svegliato con un mal di testa martellante."

Una Sanzione Non Comune (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora