Capitolo 11

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Un enorme sotterraneo faceva da scenario a quella che sarebbe stata la serata più importante di Ian. Per più di venti anni dal primo esperimento, ora in quell'enorme sotterraneo pieno di macchinari di alta tecnologia, decine degli uomini più potenti del mondo erano venuti ad ascoltarlo. 

L'intero mondo era però ignaro di quello che sarebbe accaduto quella sera in quel sotterraneo... Era una scoperta troppo scomoda da far sapere alla gente, eppure non vedeva l'ora che l'intero mondo la scoprisse. E, dopo un intera vita di studi, era ad un passo dal farlo.

Ormai mancava solo la cravatta da aggiungere all'outfit più importante della sua vita. Mentre se la inseriva nel colletto, si guardava allo specchio e mentalmente si ripeteva di calmarsi... di non stressarsi troppo: "Ok Ian, mi raccomando. Devi essere il più disinvolto e tranquillo possibile. Non pensare che davanti hai gli uomini più potenti della terra, dei tizi che volendo ti disintegrerebbero all'istante. Davanti a te hai i soliti quattro gatti che fino ad ora ti hanno prestato i soldi per questa cafonata. Ora sono venuti a riscuotere, ma io i soldi da ridare ce li ho..."

La porta bussò: "Professor Ian?" 

"S-si?" chiese lui girandosi di scatto verso la porta 

"I signori l'attendono..." comunicò in modo molto professionale una delle tante persone che l'avevano aiutato in tutti quegli anni di duro lavoro.

"Comunicagli che il Professor Ian sta per arrivare..." ripose Ian sempre più teso 

"E' ora!"

Mentre usciva dalla calda stanza, il corridoio gli sembrò più freddo di quanto fosse stato in tutti quegli anni. Per di più, forse per l'ansia, un sassolino fece capolino dal suo intestino...

"Non ora Ian!" si disse lui al suo corpo

Poi fece un respiro e si incamminò. Affianco a lui, lunghi tubi di aerazione lo accompagnavano in sala conferenze, la sala probabilmente meno utilizzata di tutto il laboratorio. Eppure, oggi quella stanza aveva un ruolo fondamentale per quanto riguardava il suo proseguimento come scienziato. Per lavorare in quel progetto ormai aveva tralasciato sia la famiglia che le relazioni sociali, perciò provarlo di quel piccolo che gli rimaneva sarebbe stato come ucciderlo.

Ora era ad un passo dalla maniglia della sala conferenze. La porta vetrata permetteva di vedere le persone all'interno della sala. Tutta gente che aveva visto in televisione o al massimo in videochiamata, ma mai faccia a faccia. E ora erano tutti li in quel posto segretissimo solo per lui.
Deglutì ed entrò

Tutti gli uomini della terra si alzarono al suo cospetto in segno di rispetto, come se fosse il dio della terra. Questa cosa lo innervosì ancora di più. Si sedette subito, non voleva continuare quella farsa ancora per molto.
Tutti si lo imitarono e si sedettero a loro volta e per qualche istante, cadde in quella stanza un silenzio colossale...

"Professor Ian - a rompere il silenzio fu Johnson, il presidente degli Stati Uniti - Come ben sa tutte le persone qui presenti su questo tavolo, trent'anni fa hanno aderito a quella sua richiesta di fondi per il bene della scienza e dell'umanità, e per trent'anni abbiamo continuato a finanziare il suo progetto con ingenti somme... Ora per noi la domanda sporge spontanea... Lei ci ha riferito che il suo progetto era finalmente terminato e che lo strumento che tanto adirava a creare è ora pronto... Quindi le faccio questa domanda... Il portale ultra-dimensionale è pronto?"

Ricadde il silenzio

"Illustrissimo Johnson, - iniziò Ian - vedo che lei è andato dritto al sodo e sinceramente me ne compiaccio. Questo sta a significare che in questi anni il mio progetto ha avuto un lavoro molto più che di semplice carattere scientifico, ma anche oltre. So che in questo colossale esperimento durato più di trent'anni di lavoro, diverse sono le migliaia di dollari che sono state investite, ma son felice di comunicare che finalmente quello che tanto volevamo e qui nelle nostre mani. Recentemente siamo riusciti a collegarci finalmente ad uno dei tanti universi paralleli a cui ci accostiamo. Per l'esperimento abbiamo scelto di collegarci con il pianeta che più è simile al nostro... Ovvero la nostra stessa terra. E ci siamo riusciti."

Un fragoroso applauso esplose. Ian aspettò la fine di quel battito di mani per poi proseguire con il suo discorso:
"Ora, non voglio annoiarvi con lunghe e complicate espressioni matematiche con annesse spiegazioni alle modifiche necessarie sullo spazio tempo, che spiegano il come e il quando ci siamo riusciti, ma voglio darvi i fatti concreti e le nostre scoperte. Ora, molti di voi quando immaginano un pianeta parallelo al nostro, si immagina un pianeta in tutto e per tutto uguale, abitato da esseri uguali a noi... Beh, a quanto è sembrato dalle nostre indagini, così non è. Infatti nel nostro pianeta corrispettivo vivono delle creature che hanno dell'incredibile, talmente potenti che alcune riescono addirittura a creare il fuoco dal nulla per usarlo come difesa..."

"Wow, ma è incredibile" si sentiva sussurrare per la stanza. Sentendo queste inutili affermazioni Ian cessò la spiegazione e la riprese quando la calma fu tornata padrona

"...stavo dicendo, queste creature sono veramente affascinanti e, per la gioia dell'umanità, siamo riusciti a catturarne e a studiarne una. L'abbiamo poi rilasciata per ovvi motivi, ma tecnicamente è stato il nostro primo contatto con gli alieni."

Al sentire queste parole "il pubblico" presente, invece di applaudire rabbrividì al sol pensiero, ma nonostante ciò Ian continuò la sua spiegazione. Per farlo dovette premere un bottone che fece scendere dall'alto un grosso televisore con il quale avrebbe fatto vedere delle slide. Una volta che la corsa del televisore fu cessata, esso si accese, mostrando la foto del terribile essere. 

Dopo aver visto la foto, i più grandi uomini del mondo andarono letteralmente in pallone e solo alcuni rimasero lucidi, uno di questo era guarda caso il freddo Johnosn: "E così gli esseri dell'altro mondo sono dei cosi rosa con dei fiocchi? Però, ...

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Dopo aver visto la foto, i più grandi uomini del mondo andarono letteralmente in pallone e solo alcuni rimasero lucidi, uno di questo era guarda caso il freddo Johnosn:
"E così gli esseri dell'altro mondo sono dei cosi rosa con dei fiocchi? Però, molto paurosi... Ho visto di peggio nei materiali confidenziali della Nasa..."

"Illustre Johnson - si intromise Ian - mi permetta di dirle che comunque non tutti gli esseri di quel pianeta hanno questo aspetto. Come sulla terra ci sono diverse specie di viventi e alcune sono ben più spaventose di questo essere. Il nostro tecnico per esempio, durante il deposito dell'essere nel suo pianeta natale, ha rilevato una specie che utilizza la aura proveniente dallo spazio tempo per difendersi e attaccare. Neanche vi dico che durante il trasferimento per colpa del portale, i suoi poteri si sono praticamente azzerati e sinceramente neanche sappiamo se sia ancora vivo."

"Ok ma... - iniziò a confabulare Rossi, presidente della repubblica Italiana, visibilmente intimorito - Ma quali poteri così terribili nascondono questi esseri?"

Ian riprese: "Ebbene, secondo le nostre analisi questo essere in particolare ha l'abilità di lanciare attacchi magici contro l'avversario per stordirlo, ferirlo, o talvolta ucciderlo..."

"Molto bene... - disse Dmitriy, presidente Russo" E da questo punto la ricerca come proseguirà?"

Ian rispose: "Cerchiamo volontari per andare a studiare sul campo gli esseri in questione e il loro pianeta. In poche parole, cerchiamo persone che si suicidino per il bene della scienza... Posso contare su di voi per cercare le cavie necessarie al nostro esperimento?"

"Certo, - rispose Johnson - qui la cosa inizia a farsi interessante..."

Pokémon Mystery Dungeon: Le Chiavi Della PaceDonde viven las historias. Descúbrelo ahora