due

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Louis parcheggiò l'auto vicino a quello stupido ponte in quella stupida zona fuori Londra di cui nessuno mai si ricordava, durante il viaggio per raggiungere quel posto non aveva incontrato nè altre automobili nè esseri umani che sembravano andare nella sua stessa direzione, ad eccezione di un vecchio che sparì velocemente tra gli alberi appassiti che costituivano un piccolo boschetto triste.

Scese imprecando tra sè e sè e chiuse la portiera con un tonfo sordo, attorno a lui era buio e il posto dove si trovava non era sicuramente piacevole.

Si fermò un momento e guardò in alto, al cielo, mordendosi le labbra e strizzando gli occhi per cercare di ignorare l'aria maleodorante di quel posto e per sbollire la rabbia che stava crescendo dentro di lui. Quando li riaprì vide una breve scia luminosa, fu solamente un attimo, ma quella era una stella cadente, la prima che avesse mai visto nella sua vita.

Non poteva crederci, sembrava che il mondo intero lo stesse prendendo in giro.

Saltò il cancello che lo separava dalla sponda erbosa del fiume, l'aria puzzava di stantio e il prato era fangoso, le scarpe affondavano producendo un rumore fastidioso, Louis era certo che si sarebbero subito sporcate.

Si strinse nella giacca scura che portava, l'aveva trovata nel retro dell'auto e se l'era infilata velocemente sopra la polo scura che usava al lavoro, non avrebbe immaginato che ci sarebbe stato un tal freddo quella sera, in realtà non avrebbe nemmeno immaginato di doversi recare in quel posto puzzolente e sperduto.

Tastò le tasche anteriori dei jeans alla ricerca del cellulare con cui voleva fare luce per cercare la diavolo di strada che avrebbe dovuto seguire, ma non lo trovò.
Nella foga gli era rotolato dalla tasca ed era rimasto sul sedile anteriore della sua auto.

Quella giornata non era stata delle migliori, in realtà l'intera settimana non lo era stata, al lavoro doveva sorbirsi continuamente i commenti sgradevoli del suo capo riguardo a qualsiasi cosa facesse, compreso il vestiario, la sua ragazza continuava a pretendere attenzioni che non aveva la minima voglia di dedicarle e i suoi due coinquilini avevano deciso di diventare più insopportabilo del solito proprio in quel periodo.
In più si ritrovava al buio in una sera gelida solo per uno stupido scherzo, e minacciava anche di piovere.
Desiderava tornare a casa al più presto e chiudersi in stanza con una bella bottiglia di vodka, possibilmente alla pesca.

Imprecò di nuovo a voce alta mentre un tuono spezzo l'aria, Louis alzò gli occhi al cielo.
Il vecchio ponte si scagliava in tutta la sua non-imponenza sul fiume sottostante che correva gorgogliando, ma sopra a questo vide una figura scura che sembrava avere le braccia tese all'infuori.

-Non puo' essere...-

Perchè in quel posto non c'era nemmeno la più fioca delle luci? Non avrebbe mai desiderato tornarvici in piena notte, non sembrava un luogo raccomandabile in cui stare.

La sagoma scura che si trovava in piedi sul bordo del ponte apparteneva proprio ad un ragazzo, la camicia che portava slacciata fino a metà petto svolazzava per colpa del vento, così come i capelli ricci, scompigliati e ribelli.
Stava guardando al cielo.

Dubitava che fossi lì per uno scopo diverso da quello di suicidarsi, eppure non sembrava triste.

Il ragazzo iniziò a ridere sguaiatamente, nella sua voce solo un accenno di disperazione, poi guardò in basso e fece un passo avanti.

Louis scosse la testa, proprio quel giorno quell'imbecille doveva decidere di buttarsi? Proprio davanti ai suoi occhi?

-Ma che cazzo fai, ma scendi deficiente !-

Gridò con quanta voce aveva in corpo, sperando di essere riuscito a farsi sentire, probabilmente le sue parole avevano raggiunto le orecchie di quel ragazzo perchè abbassò le braccia e volse il viso in sua direzione.

Shooting Star; Larry StylinsonWhere stories live. Discover now