Arrivo a scuola con dieci minuti di ritardo e ho il fiatone per la corsa che mi sono fatta. Entro in classe affaticata e vedo il professore seduto dietro la cattedra con la sua solita ventiquattro ore nera.

Indossa una polo bianca con dei pantaloni larghi scuri e converse bianche. Oggi è vestito molto giovanile, per far impazzire i miei ormoni.
Lui si è accorto che lo sto guardando un po' troppo, come il resto della classe.
"Se vuoi rimanere sulla soglia della porta per me non c'è problema, basta che non disturbi la lezione" dice scontroso.

Entro ignorando la sua frase dirigendomi verso il mio posto dove accanto trovo la mia migliore amica che mi guarda in modo strano. Mi siedo e ascolto la lezione.

"Ma che combini? Te lo stavi mangiando con gli occhi!" mi dice Lynda.

"Secondo te se n'è accorto?" domando in imbarazzo

"Non ci vuole la laurea in chissà che cosa per capirlo!" dice ovvia

"Io mi sotterro...." dico coprendomi la testa con le braccia

E Lynda scoppia a ridere fragorosamente nel bel mezzo della lezione facendo girare tutti compreso il professore che ci guarda con un sopracciglio alzato.

"Potreste smettere di rompermi?"-alza la voce lui- "Dovrei continuare la lezione, se a voi non interessa li c'è la porta" dice indicandola

La mia migliore amica sapendo la situazione si scusa per tutti e due.

"Ci scuse professore" dice e lui annuisce continuando la lezione

Poco dopo il suo sguardo si posa su di me con un sorriso non affatto rassicurante.

"Smith di cosa mi parli oggi?" domandqa

"Eh? Cosa?" domando istintivamente

Non ho ripassato. Da quando ho conosciuto lui non mi sono impegnata per niente.

"Vorrei sentirti esporre qualche argomento. Sai, fra qualche mese dovrai sostenere gli esami di maturità." mi dice

"Oh... si, giusto... ecco prof io non ho potuto studiare..." rispondo fingendo una faccia dispiaciuta.

"Spero solo che il motivo per cui non hai studiato sia valido" dice con quella voce da stronzo

"Le assicuro che è un motivo valido" rispondo subito

Lui forse credendo alla mia bugia non mi fa più domande, continuando la lezione sempre con il suo sguardo su di me.

2 ore dopo

"Bene ragazzi, potete cominciare a uscire!" Dice lui

Queste due ore sono state un' inferno. Mi ha stuzzicato per tutta la lezione mettendomi in imbarazzo davanti ai miei compagni. Uscendo dalla classe incontro Hayes che mi abbraccia.

"Nanetta miaaa!! Come stai??"

"Oh bene... sai quanto odio essere chiamata nanetta!" Rispondo infastidita

"Ma se sei nanetta!" Rispendo con il suo sorriso.

"Smettila" rispondo fredda staccandomi da lui

"Daii lo sai che ti voglio bene!!" mi dice abbracciandomi

A quel contatto scoppio a piangere. Forse per il nervosismo accumulato.

"Cry? Cos'è che non va? Perché piangi?" Domanda lui preoccupato

"No niente... È tutto ok..." rispondo sighiozzando

"Cry lo sappiamo tutti e due che non va per niente bene!" Risponde lui

"Dai vado a sciacquarmi la faccia" mi stacco

Prima di andare verso il bagno gli do un bacio sulla guancia. Cammino con la testa bassa sovrastata dai pensieri. Essendo sopra pensiero vado a battere contro qualcuno, alzo la testa ed è proprio lui Bryan O'Connell.

Lo guardo con gli occhi lucidi, per il pianto di prima, lui mi osserva preoccupato. Poco dopo mi tira per un braccio andando verso un corridoio appartato.

"Perché piangi?" Mi domanda

"E me lo chiedi pure?" Vorrei rispondere ma mi limito a dire

"Non sono cose che le riguardano" continuo per poi incominciare a camminare verso l'uscita.

Come sempre però lui mi tira il braccio e mi porta davanti a se.

"La deve smettere di tirarmi per il braccio, cazzo!" rispondo infuriata

"La devi smettere di evitarmi, cazzo!" Risponde lui con lo stesso tono

"Mi lasci in pace, la prego!" lo supplico con le lacrime che solcano le mie guance.

"Vieni con me, dobbiamo parlare in un posto più sicuro e non qui davanti a tutti" dice lui

Lo seguo in silenzio, non ho voglia di litigare. Ci incamminiamo verso la prima aula vuota che troviamo. Io entro e lui chiude a chiave la porta.

"Crystal, che succede?" Mi domanda guardandomi intesamente

" Non le importa" rispondo fredda

"La smetti di fare la stronza?"

"La smette di torturarmi?" Rispondo con un'altra domanda

"La smetti di rispondere alle mie domande con altre domande?" Risponde lui

"Sta facendo la stessa identica cosa lei" rispondo

"Okay basta... cosa succede?"

"Me lo chiede anche??? Con quale coraggio??? Prima mi bacia e due secondi dopo avventa le labbra di quella troia di Jessica??" Domando incazzata nera, con le lacrime che scendono sul mio volto.

"Ah era questo il motivo?"

"È inutile parlare con lei" non può capire il mio stato d'animo

Non voglio stare in una stanza da sola con lui, cercando di risolvere dei problemi che lui neanche vuole prendere in considerazione. Vado verso la porta aprendola. Ma lui mi blocca.

"Ti giuro che un giorno capirai tutto... Non ora, ma un giorno la verità verrà a galla...fidati"

IO E IL PROFESSORE DI GEOGRAFIAWhere stories live. Discover now