Voodoo Love, Epilogo

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Leggete lo spazio autrice a fine capitolo, per favore :) buona lettura.



Il tour era quasi finito e Benjamin si sentiva esausto, come se il suo fosse il lavoro più difficile al mondo.

E okay, rispetto a tanti mestieri, questo è uno dei migliori per una persona che ha una grande passione, ma ha anch'esso i suoi lati negativi.

Si buttò letteralmente sul divano intenzionato a non far nulla per tutta la giornata, dato che era stato buona parte della serata a festeggiare.

Quando poco dopo sentì uno stridulo "driiin" proveniente dall'ingresso sbuffò sonoramente e decise di ignorarlo. Il campanello, però, suonò una, due, tre volte fin quando un "va bene, cazzo, sto arrivando!" di Benjamin si udì in quelle pareti e la persona stante al di fuori smise di insistere, pazientando l'arrivo del moro.

Quando Benjamin girò le chiavi nella serratura della sua porta e abbassò la maniglia, nella stanza fece capolino una testa, una testa fin troppo... bianca?

"Fe che cazzo hai fatto? Oddio non ci credo" Benjamin scoppiò in una risata mentre Federico si passava fiero una mano tra i suoi capelli.

Continuò a fissare l'amico mentre indietreggiava nuovamente verso il divano stendendosi come in precedenza non smettendo di pensare che fosse bellissimo.

"Come sto?" Chiese, già sapendo la risposta.
Federico aveva compreso col tempo di essere bello e ne era convinto, non che fosse antipatico agli occhi degli altri, solo, sicuro di sé stesso. E per lui non c'era nessun problema nell'amare se stessi. Era stato difficile, ma lo aveva imparato; sopratutto grazie a Benjamin.

"Bene! Sono solo sorpreso"

Dopo avergli dedicato un piccolo sorriso con uno sguardo che si fermò sul viso del più grande forse troppo, si girò per guardarsi allo specchio del salotto di Benjamin.

"Ben, voglio andare a fare delle foto"
"Fede è mattina e io devo ancora superare la sbronza di ieri" piagnucolò.
"Mattina? Amore sono le due di pomeriggio"

Amore.

Sapeva con quale tono scherzoso lo stava dicendo, ma lo fece impazzire ugualmente, come sempre.

Benjamin arrossì e sperò con tutto il cuore che l'altro non se ne accorse.
Ma dato il sorrisetto e la lingua che Federico si fece passare tra le labbra, capì che in realtà se ne fosse accorto.

"È già così tardi?"
"Sì e tu verrai con me a far delle foto"
"Ma sono ancora in pigiama!"
"Vai a cambiarti! E poi perché non sei sul letto a dormire?"
"Lo ero, però volevo fare colazione pensando fosse mattina, ma il divano mi ha distratto"

Federico scoppiò in una risata che a Benjamin fece scaldare il cuore e dopodiché il biondo si inclinò verso quest'ultimo e lo guardò da vicino.

Benjamin aveva gli occhi chiusi che tremavano, facendogli capire fosse agitato. Le labbra screpolate gli mettevano voglia di baciarlo, e sue guance rosse gli mettevano voglia di baciarlo, persino il suo ciuffo spettinato gli metteva voglia di baciarlo.

"So che mi ami" disse, realizzando dopo quanto detto.

Il più grande spalancò gli occhi notando con stupore la vicinanza del ragazzo, concentrandosi poi nel cercare le giuste maniere per dirgli una bugia: ovvero che non era affatto vero.

C'era voluto tanto tempo prima che Benjamin capisse che quella che si raccontava tutti i giorni fosse una bugia.
Benjamin amava Federico; amava Federico in tutto.

Amava quando Federico metteva tre cucchiaini di zucchero nel caffè, mentre lui trovava normale metterne solo uno. Amava quando Federico tirava troppo il lenzuolo quando dormivano insieme, amava quando Federico esaminava i biscotti perché per lui erano più buoni quelli con più gocce di cioccolato. Amava quando sorrideva mentre scattava fotografie, amava quando si impegnava a scrivere canzoni e cancellare sempre le frasi perché "voglio scrivere qualcosa di bello, cazzo, non voglio essere banale. Voglio creare una cazzo di rivoluzione" diceva tutte le volte mordicchiando una penna e sì, amava anche quel suo gesto. Amava il suo rapporto con la scrittura, la musica, l'arte, la fotografia.
Amava tutto di Federico, tutte le sue piccole cose, tutte le sue mille sfumature e lui compreso.

"Ma tu non sai che ti amo anche io" - "E tanto"

Questa frase lasciò il moro interdetto, assolutamente incapace di muoversi o persino di respirare.
Anche se Benjamin quasi credette di non sentire quelle parole poiché i battiti del suo cuore erano così forti che li sentiva rimbombare nelle orecchie.

Federico senza proferire un'altra parola lasciò un lieve bacio sulle labbra di Benjamin, un lieve bacio che però sembrava urlare tutto ciò che avevano dentro.
Un sentimento immenso.

"Mi ci è voluto scrivere una canzone prima per dirti che ti amo, questa è la mia rivoluzione" sussurrò convinto.

Da lì, iniziò la storia tra Benjamin e Federico.
Due cuori e nessuna distanza, beh, non più.

Fine.



Spazio Autrice
Mi scuso tantissimo per non aver aggiornato per tutti questi mesi, ma qualcosa è cambiato: non avevo più ispirazione e non volevo scrivere qualcosa che non mi sentivo, così, ho preferito non farlo.
Però poi ho capito che dovevo portarvi un seguito, perché io sono una persona che quando inizia qualcosa deve anche finirla.
Per trovare un equilibrio tra il non scrivere e lo scrivere, ho deciso di sì, scrivere per voi, ma anche di finirla qui, questa storia.
È diventata una specie di one shot, direi, e mi è piaciuto molto scriverla.
È a finale aperto, cosicché ognuna possa immaginare il continuo come più le piace; spero di cuore che vi sia piaciuta e se voleste leggere altre mie storie ce n'è un'altra Fenji: Past or Future?, e una su Federico: Weird.
Fatemi sapere!
Un bacio,
Ale

Lies | Fenji Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora