Una nuova vita

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Dopo la morte di Lisa, al pensiero mi veniva ancora da piangere a dirotto, prendemmo le nostre poche cose e partimmo per Esglay, la capitale del regno. Paul diceva che lì saremmo stati al sicuro, potevamo vivere una vita tranquilla. In quella città, inoltre, lui aveva già una casa. Grande, quindi abbastanza per due persone. Vi arrivammo circa in un'ora e mezza di viaggio. Non l'avevo mai vista con i miei occhi, ma era enorme e soprattutto diversa dal mio villaggio. Qui tutto era così avanzato, c'erano moltissime persone. La città si divideva in quattro grandi quartieri, che prendevano il nome dei punti cardinali, e la "mia" nuova casa si trovava nel Quartiere Nord. Le case erano identiche, separate da spaziosi giardini. A quanto pare questo era il quartiere dei ricchi. La cosa, sinceramente, non mi interessava. Non ero mai stata ricca, né lo sarei mai diventata.
Una volta aperta la porta, Paul mi fece entrare e mi mostrò la mia camera al secondo piano.

<<Ecco, puoi pure prendere questa camera se ti piace, Melisandre>> disse lui.

<<Grazie mille Paul...>> incominciai io, e mi voltai verso di lui. <<Grazie davvero per tutto, per avermi adottata e protetta>>

<<Mel, sai, a dire la verità non ho mai avuto una figlia perché mia moglie, incinta, morì a causa di un vampiro tanto tempo fa...>>

Quest'ultima affermazione mi lasciò a bocca aperta. Anche lui allora sapeva cosa significasse perdere un caro parente? In dieci anni, non me lo aveva mai rivelato. Forse perché ero piccola e ingenua, e una notizia simile non mi avrebbe consolata affatto.

<<Ah, Mel, sistema le tue cose e poi scendi in soggiorno. Dobbiamo parlare di una cosa importante>> concluse, per poi uscire e chiudere la porta.
La camera era abbastanza spaziosa, forse un po' troppo per una sola persona. Le pareti erano color nocciola, come il tetto. Sulla destra vi era il letto e accanto un comodino, mentre opposti ad essi vi era, nell'altra parete, un'enorme finestra. Sotto ad essa, inoltre, vi era una scrivania con una sedia e accanto un armadio. Non vi era poi nient'altro, ma mi andava benissimo così. Sistemai i pochi miei vestiti nel piccolo armadio. Toccai, subito dopo, la collana che portavo al collo. Mamma, papà, Lisa...
Scesi in fretta le scale e trovai quasi subito il soggiorno. Paul siedeva in un divano e, quando arrivai, mi fece segno di sedermi nella poltrona davanti a lui, e così feci.

<<Allora Melisandre...>> incominciò lui. Quando mi chiamava per nome, vuol dire che c'era qualcosa di veramente serio. <<Ti starai chiedendo perché non ti ho portata dieci anni fa qui, insieme a tua sorella Lisa>>

Solo al sentire il nome di Lisa, iniziai a irrigidirmi. Lo guardai fisso negli occhi, in attesa della risposta.

<<E bene, allora non potevo farlo purtroppo. Non avevo ancora ereditato la casa qui. Mio nonno è morto solo un mese fa>>

<<Condoglianze, mi dispiace...>>

<<Non sei arrabbiata, vero?>> chiese, guardandomi preoccupato.

<<Assolutamente no! Da quando mi hai salvata, mi sono affezionata molto a te. Sei, per me, come un secondo padre>> dissi, alzandomi per abbracciarlo.

<<E tu sei, per me, la figlia che non ho mai avuto>> rispose, sorridendo. <<Torniamo alle cose serie. Dovresti iscriverti in una nuova scuola, lo sai?>>

Da piccola, i miei genitori, nonostante fossimo poveri, hanno fatto di tutto per fare istruire me e Lisa. Poi, durante quei dieci anni, a Emnuk, Paul ci fece proseguire gli studi. Adesso, a causa dell'improvvisa partenza, avevo dovuto lasciare anche quella scuola.

<<Sì, lo so. Dove andrò adesso?>>

<<Nella mia scuola>> esclamò.

<<Cosa? Tua?>>

<<Sì, sono diventato preside, sempre in seguito alla morte di mio nonno>> rispose, con un tono rammaricato. <<La Lore High School ti aspetta a braccia aperte. È l'ora che tu conduca una vita normale...>>

<<Paul, posso chiederti una cosa?>> dissi, cambiando discorso. Lui mi fece un cenno affermativo. <<Ma quella boccetta...Ci penso sin da allora... Sei quello che chiamano esorcista?>>

<<L'hai capito da sola, allora. Bene, allora posso dirti anche questo...La mia scuola non è normale. Ci sono due corsi, chiamati Sole e Luna. Il primo corso è frequentato da alunni normali, come te, mentre il secondo da ragazzi che sono vampiri>>

Vampiri?! Mi alzai furiosamente. <<Tu fai frequentare quegli esseri la tua scuola?!>>

<<Calmati Melisandre. Non sono cattivi, come quelli che hai visto al tuo villaggio. Sono ragazzi che hanno la tua età, vorebbero vivere una "normale" esistenza, ma devono convivere con questa loro parte soprannaturale. Sono tutti vampiri nobili, ovvero che hanno entrambi i genitori vampiri, ma sono delle brave persone. Però, rimangono pur sempre vampiri con istinti pericolosi. Per questo si sono creati due corsi, distinti e separati. Tu frequenterai di giorno la scuola, mentre loro di notte>>

<<Ci starò alla larga con piacere!>> sbottai.

<<Dato che è ancora mezzogiorno, ci andremo più tardi per iscriverti. Ora riposati, dai. Ti chiamo io quando è pronto il pranzo>> concluse, accarezzandomi la guancia.

<<Va bene...>>, non potevo fare altro che obbedire. Mi fidavo di Paul, mi aveva comunque messo in guardia di stare lontana da quel corso.
Salì in fretta e mi sedetti davanti la finestra, nella scrivania. Paul mi aveva regalato, per un mio compleanno, un diario. Non lo avevo mai utilizzato, però decisi di scrivervi qualcosa.

3 Ottobre

Caro diario,

mi presento. Mi chiamo Melisandre Elyen e ho 17 anni. La mia vita è stata un inferno e spero che non lo continui ad essere tutt'ora. Con il tempo, ti racconterò la mia storia. Se ti avesse visto anche Lisa, sicuramente avrebbe sbirciato, era una curiosona. "Era", esattamente. Lei è morta per i "vampiri". Mi manca così tanto, se solo fossi stata capace di sconfiggerli da sola forse lei sarebbe ancora qui...

Mi fermai, alcune lacrime stavano bagnando la pagina. Perché mi era capitato tutto ciò? Me lo meritavo, avevo fatto qualcosa di sbagliato?
Mi asciugai il viso, e ripresi a scrivere.

Devo però andare avanti, per lei e la mia famiglia. Li porto sempre con me, dentro il mio cuore, e ho una loro foto nella collana, che indosso costantemente. Non la tolgo neanche per farmi il bagno, pensa! E poi, il giorno della prima Luna di Sangue, giurai vendetta contro quegli esseri. Prima o poi, l'avrei avuta. Adesso devo condurre la mia vita, studiando, soprattutto quello strano fenomeno, e semplicemente vivendo, insieme a Paul. Lo considero come un secondo padre, perché salvò me e Lisa e ci adottò, ma non sostituirà mai il mio vero padre e mia madre, Esral e Liliana.
Più tardi andrò insieme a lui alla Lore High School per iscrivermi. Già disprezzo gli studenti del corso Luna. Perché mi chiedi? Sono appunto vampiri. Per fortuna frequentano la scuola di notte, quindi mi sarà facile evitarli. Almeno, mi sforzerò di farlo.
Ti saluto, vado a riposarmi.

Melisandre.

Chiusi il diario, lo riposi nel cassetto della scrivania e mi diressi in bagno. Mi guardai allo specchio: i miei capelli neri, lunghi e lisci, avevano bisogno di essere sistemati, erano rovinati. I miei occhi, di un verde brillante, erano rossi per la stanchezza. Mi sciacquai il viso e mi buttai nel letto, per dormire almeno una mezz'ora.

Blood MoonWhere stories live. Discover now