"Sei abbastanza forte per combattere ciò che provi, Alaska. Dobbiamo finire il lavoro" mi sussurrò all'orecchio.

Il mio ringhio si trasformò in un respiri affannosi e Bucky si diresse verso di me. il dolore dalla scossa elettrica stava iniziando a placarsi lasciandomi in uno stato di debolezza e facendomi cadere in ginocchio.

"Mi dispiace" dissi in un respiro. "Mi dispiace"

"Tranquilla" disse Natasha.

Bucky mi alzò tirandomi su dai fianchi con il suo braccio di metallo, la morbidezza inaspettata del suo tocco mi fece venire i brividi lungo la spina dorsale. Mi appoggiai addosso a lui fino a quando ripresi le forze necessarie per rimettermi in piedi.

"Alaska" mi chiamò Steve correndo verso di noi.

"Come posso combattere se perdo il controllo tutte le volte che vedo il sangue" mormorai.

"Avremmo dovuto nutrirti prima di venire qui" disse Natasha.

Smisi di sostenermi a Bucky ringraziandolo con un sussurro. Lui era immobile e non disse nulla.

"Pensi che te la caverai?" chiese Steve.

"Si" dissi premendo sull'auricolate. "Tony, come va lì?"

"L'edificio è pulito però mi servirebbe una mano per portare fuori la spazzatura"

"D'accordo, arrivo" disse Steve sistemandosi l'elmetto ed impugnando lo scudo.

"Vengo con te" insistette Bucky a bassa voce. Steve annuì appena prima di guardarmi.

"Ce la caveremo" rispose Natasha per entrambe. "Andiamo, quando avremo finito ti prenderemo qualcosa da bere"

Io e Natasha corremmo verso un altro camion che era appena arrivato ed era colmo di mercenari. Appena aprirono il portellone io e Natasha ci posizionammo di fronte a loro e la loro prima reazione fu quella di puntarci le pistole addosso.

"Hey ragazzi" disse Natasha in modo dolce.

Gli uomini esitarono per un secondo prima di calciare via le armi di mano a tutti i soldati. Appena emersero dal camion sbattemmo la porta neutralizzando la maggior parte degli occupanti. Colpii un mercenario che uscì dal camion e poi mi abbassai su di lui e lo colpii in viso. Feci lo stesso con gli altri. Natasha stava combattendo contro gli ultimi due: il modo in cui combatteva era impressionante, combinava velocità e precisione in modo che nessuno degli obbiettivi riuscisse a colpirla. Fu colta però di sorpresa da uno che la colpì allo stomaco facendole avere difficoltà respiratorie; fu in quel momento che intervenni colpendo l'uomo così forte che coinvolse anche l'altro soldato facendoli cadere entrambi a terra.

"Non colpire mai una donna allo stomaco" soffiai.

"Rumlow ha l'arma biologica" disse Steve senza fiato nell'auricolare.

"L'hai individuato?" chiesi.

"Negativo, stiamo ancora-" si fermò "combattendo"

Un grosso tonfo ci allertò di una nuova presenza, una protetta da un'armatura molto più pesante ed attrezzata degli altri combattenti, sul viso aveva una maschera di un teschio bianco. Capii che si trattava di Rumlow. Natasha lo attaccò immediatamente ma lui la tirò per i capelli lanciandola sopra al camion. Io corsi verso di lui e mi gettai sulle sue spalle strozzandolo il più forte possibile prima che lui mi tirò e mi lanciò in avanti facendomi rompere una porta di vetro dell'Istituto.

Natasha lo stava attaccando con diversi pugni e poi tentò di usare uno dei suoi dispositivi elettronici contro di lui. Mi alzai e corsi verso di loro più velocemente che potevo.

Eyes on Fire ★ |ITA|Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum