2. Un cane mi indica la via

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Quella sera facevo fatica a dormire, ero tornato a casa mia, ma sentivo il bisogno di parlare con Marco, presi il bracciale e mi teletrasportai al quartier generale.

Sentii una voce metallica, cominciai a sperare che non fosse lui, ma in realtà lo era:L'incappucciato. Era davanti a Marco, con due dei suoi scagnozzi a suo fianco: Francesco e qualcuno che mi ricordava vagamente una persona, ma non mi ricordo dove io lo possa aver visto. Marco sembrava calmo in loro presenza, anche se so che era agitato, forse, suppongo.

-Il ragazzo non è interessato, potete anche andare via.- gli incitò Marco, ma loro non ne volevano sentire:- Caro Marco, o per meglio dire Marcus Voyer, il ragazzo deve venire con noi e lo sai. Marcus, sai che deve, noi sappiamo chi sei, non ti ricordi? Io sono il tuo insegnante. Io ti ho trasformato in quello che sei ora: uno dei migliori combattenti del mondo, se non fosse che sei un bouxas.

Un bouxas? Sarà la nostra "fazione"? E la loro come si chiama? Avevo tante domande da fare, che quasi non mi resi conto che Marco in realtà, da quello che aveva detto L'incappucciato, si chiamava Marcus, e che aveva appreso da lui! Non so se essere felice o triste di questa cosa, so solo che mi cominciò a scorrere il sangue più velocemente, mi misi a quattro zampe, non sapevo cosa stesse succedendo, era come se lo avessi fatto già mille volte. I vestiti si squarciarono e dalla mia pelle cominciarono ad uscire peli bianchi. I miei denti divennero più aguzzi, e capii immediatamente cosa era successo, le parole di Marcus (aka Marco) mi rimbombarono nella testa: "tu sei un mutaforma", mi ero trasformato, ero diventato un lupo bianco!

Corsi verso L'incappucciato e gli saltai addosso, facendogli cadere la maschera. Lo guardai in faccia. Non ci credo. Francesco mi prese e mi disse:- Cattivo cane, non ti hanno addestrato a stare buono?

Mosse il braccio sinistro in avanti e mi scaraventò contro il muro.

Ero ancora stupito dal vedere chi si celasse sotto la maschera dell'Incappucciato e penso che vi stupirete voi altrettanto appena vi dirò chi era: L'incappucciato era Pietro!

Mi rialzai subito e saltai addosso a Francesco, azzannandolo al braccio sinistro, così che non mi potesse più scaraventare contro il muro. IL suo braccio destro si trasformò in una spada e, in quel momento, scappai e andai da Marco. Pietro era davanti a lui, tese il braccio destro in avanti, e una spada gli volò in mano.

Guardai Pietro come pensavo che non lo avrei mai guardato: una persona meschina e malvagia, mentre a scuola fa tanto il buono e sembra che non possa fare del male neanche a una formica.

Forse pensava già che io fosse il prescelto, e quando gli ho chiesto se mi faceva da spalla per "fregare" i miei genitori, lui aveva capito che io ero il prescelto. L'altro suo scagnozzo schioccò le dita e la corrente andò via, e allora capii chi era: il motociclista che avevo visto nel video.

Francesco mosse il avanti il suo braccio sinistro, ma fortunatamente non successe nulla giusto che lo avevo morso e quindi ferito.

Una porta si aprì ed entrò di corsa un goblin, ma di colore rosso, mentre solitamente sono verdi.

–Signor Marcus,- cominciò il goblin – energia elettrica andata via, non abbiamo luce,- credo che notò i nostri tre "ospiti", e chiese subito a Marco – Signor Marcus, chi sono questi tre?- e li salutò con la mano.

Penso che a Pietro non gli piacque molto l'entrata in scena del goblin, poiché gli lanciò addosso la sua spada. Il goblin, furbo e veloce, schioccò subito le dita così da sparire nel nulla, e la spada colpì il vuoto.

Si sentì un tuono provenire al di fuori della reggia, e Carlo si materializzò all'interno del Quartier Generale. Rimasi shockato nel vedere Carlo, lui era... morto!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 18, 2017 ⏰

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Riccardo Scipione e il mistero del'incappucciatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora