«Zhur, prendi l'auto con noi oggi?» chiese Ace mentre uscivo da scuola con Hebe che mi guardava in modo strano. La mia amica lo trafisse al posto mio, distogliendolo da me.
Ace si stava comportando come se niente fosse successo. Mi circondò le spalle con un braccio come faceva sempre e aggiunse con l'occhiolino:«Ti lascio guidare.»
Mi limitai ad annuire e sorridergli.
«Quindi avete risolto?» intervenne Hebe.
«Certamente. Siamo fratello e sorella, non possiamo stare arrabbiati l'uno con l'altro a lungo, vero Zhur?» replicò Ace impicciandosi nella mia domanda. Rimasi in silenzio.
«Quindi ti sei scusato.» fece Hebe impassibile fissando Ace senza timore. Il ragazzo perse improvvisamente il sorriso radioso sul volto e tacque.
«Ti aspettiamo in auto, sorellina.» disse Ace prima di allontanarsi.
«Io...» provai a spiegare a Hebe. Non volevo che pensasse che fossi troppo debole per affrontare qualsiasi tipo di situazione.
«Non mi devi alcuna spiegazione.» si affrettò a dire Hebe. «So che essere arrabbiata con tuo fratello ti fa star male, no? È ovvio che tu ci sorvoli. Chi ci perde è lui.» mi disse forzando uno dei suoi rari sorrisi.
«Hai ragione. Ci perdono tutti. Se mio fratello e Lance non mi vogliono ci perdono loro.» mi dissi per niente convinta.
«Davvero, Azura. Senza offesa, ma che ha di speciale Lance?» chiese lei raggiungendo la sua auto.
«È un bravo ragazzo.» dissi.
«Di bravi ragazzi ce ne sono tanti al mondo, non è certo un buon motivo.» affermò sistemandosi i capelli davanti lo specchietto.
«Ma perché dev'esserci un motivo? Mi fa stare bene.»
Hebe mi guardò e poi disse:«Non mi sembra.»
La mia amica spostò lo sguardo dietro di me, proprio mentre le mie orecchie udirono una risata familiare. Mi voltai per vedere Lance che stringeva le spalle alla sua ragazza, intenti a dirigersi verso di noi.
«Ciao, ragazze.» ci salutò Lance con un sorriso splendente. Distolsi lo sguardo per non espormi troppo. Mi serviva un ombrellone per non scottarmi.
«Ciao.» disse dolcemente Iris accanto a lui.
Hebe fece un cenno con la testa, era tipico di lei. Ma io avrei dovuto salutare per educazione. Avrei dovuto farlo. Ma non ci riuscii.
«Dunque, siccome Iris resterà qui per un po' ho pensato che fosse bello farle vedere un po' Londra, perché non ci accompagnate?» chiese Lance.
Sta scherzando?
«Perché non chiedi ai tuoi amici?» replicò acidamente la mia amica appoggiandosi contro l'auto e mettendo a disagio Iris.
«Perché sono dei coglioni e non voglio che ci provino con la mia ragazza o mi prendano in giro.» borbottò Lance con un'espressione imbronciata carina.
«Non fare il geloso.» si lamentò Iris dandogli una gomitata tra le costole.
«Comunque mi spiace disturbarvi. Ho detto a Lance che potevamo anche rimanere a casa, ma lui voleva farmi vedere la capitale. Solo siccome anche lui non è qui da molto, avevamo qualche difficoltà...» ci disse con un tono di scuse.
«E comunque l'invito era per Azura, Cercei» vece Lance alzando il mento.
«Dio Lance, non hai appena chiamato tua sorella Cercei Lannister» sbottò ad un tratto Iris.
«Cosa?» Lance parve confuso dall'improvviso attacco d'ira.
«Non fare il finto tonto, Lancelot Chanders» affermò Iris liberandosi dall'abbraccio e incrociando le braccia sotto il seno.
«Abbiamo visto assieme Game of Thrones ed entrambi sappiamo che Cercei Lannister era una pazza peccatrice incestuosa. E lei...» indicò Hebe. «È tua sorella acquisita. Se non è una chiara avvisaglia di tradimento allora che cos'è?» esclamò.
«Stai scherzando, spero?! Non posso credere che ti stia incavolando per una cosa tanto scema! Intendevo... Cavolo! La prendevo in giro per il suo essere una stronza!» replicò Lance arrabbiato.
«Davvero, ragazzi, fate come se non steste parlando di me.» borbottò Hebe alzando gli occhi al cielo. La stava prendendo con molta tranquillità.
«È inutile che mi urli contro anche tu! Come posso stare tranquilla se vivi sotto lo stesso tetto con una ragazza?» sbottò Iris.
«Quindi alla fine è questo il problema? Non ti fidi di me?» esclamò Lance allargando le braccia.
«Fermatevi, voi due.» interviene Hebe separandoli.
«Primo, non date spettacolo davanti alla mia auto parlando di me come se non esistessi.» disse fissando la coppia infelice.
«Secondo, moretta, se ti può consolare trovo piuttosto ripugnate il tuo ragazzo.»
«Oh, ma grazie. Senti chi parla.» borbottò Lance offeso.
«Frequento ragazzi di tutt'altra portata, non puoi essere gelosa di me per lui, capisci?» il tono di Hebe aveva un che di meschino e lo sguardo incuteva un certo timore. Lo leggevo sul volto di Iris.
«E terzo, se volete farvi una fottuta visita turistica, potete benissimo farla da soli con le vostre gambette. Londra è abbastanza famosa che anche gli stupidi potrebbero trovare i luoghi d'interesse.» aprì lo sportello della macchina.
«Sali?» chiese poi rivolta a me. Guardai le espressioni scioccate e infastidite dei due e mi affrettai a seguire Hebe.
«In realtà dovevo andare con Ace e Arn...»
«Che si fottano anche loro.» replicò la ragazza sgommando le ruote della sua auto. Sorrisi per la prima volta in giornata.

Insicura (COMPLETA)Where stories live. Discover now