"Dove credi di andare?" disse il demone, piazzandosi di fronte a lui, nascondendo Will dalla sua vista.

"Togliti" ordinò ma il demone scosse la testa. Lo attaccò con tutta la forza che aveva, senza dagli la possibilità di difendersi, attaccando ogni parte di lui che la sua spada incontrasse. Con un colpo netto gli fece volare di mano i pugnali e lo tramortì con l'elsa della spada, facendolo cadere da trenta metri di altezza sul tetto del palazzo. Quando alzò lo sguardo per vedere dov'era Will si accorse che ormai se n'erano andati. L'aveva perso ed era solo colpa sua.

Furente, atterrò insieme agli altri, ma la gamba ferita non resse il suo peso. Perse la presa sulla spada, ma le braccia forti di Ruben e Percy lo sorressero, evitandogli di cadere. Alexandra gli pose la spada e lui la prese, utilizzandola come un bastone, cercando di non pesare troppo sulla gamba ferita. Quando alzò lo sguardo vide il demone con il quale aveva combattuto immobilizzato da Victor e Jason, i quali lo avevano tirato in piedi senza cerimonie, senza curarsi delle sue ferite. Si fece avanti zoppicando, la spada che ticchettava contro il cemento, posizionandosi di fronte il suo avversario. Ora che era fermo riusciva a riconoscerlo, nonostante il volto tumefatto: era Abraxas, uno dei demoni fidati di Lucifero.

"Tu" disse sprezzante, guardandolo con disgusto.

"Vedo che mi riconosci ancora" ridacchiò piano il demone, alzando lo sguardo su di lui.

"Già, ho buona memoria. Dimmi dov'era diretto Belial" ordinò senza mezzi termini.

"Perché pensi che te lo dirò?" lo sbeffeggiò Abraxas.

"Tu me lo dirai, volente o nolente lo farai" ringhiò Nico, prendendo uno dei pugnali di Alexandra dal pavimento, premendolo contro la gola del demone, alcune gocce di sangue stillarono dalla ferita.

"Allora uccidimi perché da me non otterrai nulla" rispose Abraxas, scoprendo i denti, la testa reclinata all'indietro a causa del pugnale.

"Credimi non desidero altro" confessò Nico, premendo ancora più a fondo il pugnale, facendo boccheggiare Abraxas.

"Nico" lo chiamò Victor, preoccupato.

"Zitto!" lo ammonì l'arcangelo imperioso, fulminandolo con lo sguardo. L'angelo della Bilancia tacque, ma continuò a fissare Nico, preoccupato per le sue prossime mosse "Parla. Dov'erano diretti?"

"Non ti dirò nulla, dovrai uccidermi" ripeté testardamente Abraxas, digrignando i denti per la ferita.

"Nico, non farlo" disse Alexandra, affiancando l'arcangelo, cercando di persuaderlo. Nico non rispose, assottigliò lo sguardo e strinse la mascella. Se quel demone non voleva collaborare, dandogli le informazioni che bramava, era superfluo. Udì indistintamente le urla degli altri angeli quando, con un gesto fulmineo, tolse il pugnale dalla gola di Abraxas e lo piantò nel centro esatto della sua schiena, tra le due ali, il punto mortale per demoni e angeli. Il demone spalancò gli occhi, sorpreso, un rivolo di sangue gli uscì dalle labbra. Victor e Jason lasciarono il corpo privo di vita di Abraxas, il quale cadde con un tonfo sordo sul pavimento.

"Ma che ti è preso?" ringhiò Victor, avvicinandosi furente a Nico.

"Non era di alcuna utilità, sarebbe stato solo un peso" rispose calmo l'arcangelo.

"Potevamo convincerlo a parlare in qualche altro modo!" esclamò l'angelo della Bilancia, incredulo.

"No, e lo sai. Era fedele a Lucifero e i suoi più fedeli servitori sono legati a lui con un legame indissolubile. Se solo avesse provato a svelare qualcosa inerente alla missione il potere del legame lo avrebbe ucciso sul colpo. Era l'unica cosa che potevo fare" ribatté Nico, sostenendo lo sguardo di Victor.

Angel with a shotgun (Solangelo)Where stories live. Discover now