Capitolo 2

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La sveglia suona e inizia un altro giorno di scuola... 
Mi alzo, scendo a fare colazione e noto subito che qualcosa non va.
- Buongiorno mamma, perchè hai preparato solo per me? Tu non mangi?
- No, non ho fame.
- Lo sai che..
- Sì lo so, ma non ho fame - e qualcosa nel suo tono mi spinge a tacere. 
Mangio in silenzio e salgo per prepararmi ma non trovo le cuffiette.
- Mamma, hai visto le mie cuffie? - urlo entrando in camera sua ma lei non c'è: c'è solo un foglio piegato sul letto. Lo prendo e comincio a leggerlo.

Ciao Deep,
non mi permetto di scriverti "cara" perchè, ormai, per me non lo sei più. Sì, hai capito bene: non sono più felice con te come lo eravamo all'inizio, per questo ho deciso di andarmene. Lo sai che ho sempre voluto un figlio maschio, desiderio che non sei riuscita a soddisfare perchè mi hai dato Preet, alla quale non ho mai voluto veramente bene, e che non riuscirai a soddisfare nemmeno in futuro: ci abbiamo provato ma non è servito a niente. Non provare a cercarmi: non serve. Ti ho lasciato i documenti del divorzio firmati. Auguro buona fortuna a te e a tua figlia.
Addio.
Ormai non più tuo, Jeet.

Non mi reggo in piedi, perciò mi siedo sul letto: lui ci ha lasciate sole, se n'è andato, non mi ha mai voluto bene, non mi voleva, non ci vuole. Comincio a piangere e non riesco ad alzarmi: quando mi sono sfogata prendo il cellulare e scrivo un messaggio a Vittoria.
A Vittoria: <<Mi vieni a prendere? Non ce la faccio ad andare a piedi>>
Da Vittoria: <<Arrivo>>
Dopo nemmeno cinque minuti sono con Vittoria e le sto raccontando tutto. Alla fine comincio a piangere di nuovo.
- Tesoro! Meglio vivere senza padre piuttosto che stare con un genitore che non ti vuole bene. Si sistemerà tutto e sarai felice come prima - e finalmente mi calmo. Nel frattempo siamo arrivate a scuola ed entriamo in classe.
- Povera bambina, piange ancora perchè la verità fa male? - indovinate chi è?
- Raiyan, stai zitto! - interviene Vittoria.
- Ha anche bisogno di essere difesa? Non è capace di gestire la situazione da sola?
Ora non ci vedo più niente: vado da lui e gli tiro una sberla abbastanza forte.
- Allora? Ho ancora bisogno di essere difesa? Sono ancora bambina? Chiudi quella fogna che ti ritrovi la prossima volta e impara a farti i cavoli tuoi! - ed esco per andare in bagno fra lo stupore generale. Io stessa sono sorpresa: non ho mai reagito così, non è facile provocarmi ma, probabilmente, ero ancora arrabbiata per la faccenda di mio padre. 
Mi guardo allo specchio e noto che ho un aspetto orrendo: il mascara è colato. Allora decido di lavarmi la faccia e di togliere tutto. Alla fine guardo il risultato e cerco di convincermi che non è poi così penoso. Torno in classe e, dopo aver chiesto scusa velocemente alla prof, vado a sedermi al mio posto.
- Non pensavo che tirassi anche sberle così forti! Devo stare attenta? - Vittoria è la solita scema.
- Stupida - non ho voglia di parlare e lei lo capisce. 
Passo il resto della mattinata a prendere appunti e, alla fine, Marta, una mia compagna di classe, mi corre incontro e m'invita alla sua festa di compleanno.
- Ho già invitato anche Vittoria e lei ha acconsentito, e da te non accetto un no come risposta!
- Va bene, per che ora?
- Ti farò sapere venerdì a scuola. 
- Okay, ciao Marta.
- Ciao Preet.

Sto tornando a casa quando vedo una macchina blu notte che si ferma di fianco a me.
- Sali - è Raiyan. Cosa vuole? Io continuo per la mia strada facendo finta di non averlo sentito. Ad un certo punto mi sento prendere di peso e vengo letteralmente scaraventata sul sedile.
- Tu non mi ignori, capito? - ma non lo cago di striscio.
- Adesso mi spieghi cosa ti succede? Da quello che ho sentito, tu non picchi la gente se vieni provocata?
- E da quando mister perfettino s'interessa alle bambine sfigate che non vuole nessuno come me?
- Sei la mia compagna di classe, devo passarci tre anni insieme, vorrò sapere chi diavolo sei, non credi?
- E cosa mi succede non è una faccenda che riguarda il conoscermi per riuscire a passare tre anni assieme non credi?
- Ascolta Preet, io non sono quello che tu credi che io sia.
- Ma da ieri mi stai dimostrando di essere uno stronzo bastardo! - lui ammutolisce.
- Mi dispiace...
- Ok.
- Scusa.
- Ok.
- Adesso mi dici cos'avevi?
- No.
- Allora è vero che non ti apri facilmente! Almeno una cosa l'hanno detta giusta - non rispondo.
- Allora, dove abiti?
- Perchè vuoi portarmi a casa?
- Perchè mi sentivo in colpa - gl indico la strada e in meno di due minuti siamo davanti al mio cancello.
- 3884061210. Il mio numero: quando te la sentirai, dimmi cosa ti è successo, d'accordo?
- Okay - ma non gli scriverò mai. Lui se ne va e io entro in casa: è vuota. Sopra il tavolo trovo un biglietto: "Tesoro, mi dispiace, non sono riuscita a prepararti qualcosa prima di andare a lavoro. Se vuoi, ordina una pizza. I soldi li ho lasciati al solito posto. A stasera".
So già che non mangierò: non ho fame. Salgo in camera e vado a dormire.

Il sabato sera

- Preet, sono dimagritaaaa! Ora il vestito mi sta benissimo! 
Ci stiamo preparando per andare alla festa di Marta.
- Sì, sei bellissima con questo vestito - io ho messo un semplice vestito verde con tacchi neri.
- Anche tu, ma il merito è tutto mio! - poco modesta... sono le 8 e mezza e perciò scendiamo: mia mamma non sa niente del fatto che io so quello che è successo fra lei e mio padre: lei mi ha detto che lui è partito per andare a trovare un amico e io ho fatto finta di essermela bevuta.
- Raiyan impazzirà quando ti vedrà così.
- Per l'ennesima volta, Vittoria, io non piaccio a lui! - è da quando lui mi ha accompagnato a casa che lei è fissata con questa storia.
- Preet, perchè non lo ammetti! Se non ti mette le mani addosso, allora io non mi chiamo più Vittoria!
- Stupida!

Dopo nemmeno mezz'ora siamo arrivati e l'idiota mi nota subito.
- Buonasera bambina.
- Sera mister perfettino.
- Sei carina stasera! Ti dona il verde - e io arrossisco.
- Non dimenticare che il merito è tutto mio! Andiamo a bere qualcosa?- mi chiede Vittoria e io acconsento: oggi voglio dimenticare tutto! Comincio a bere un bicchiere, due bicchieri, tre bicchieri, quattro... e poi perdo il conto. Quando sono ancora leggermente lucida Raiyan mi si avvicina.
- VUOI CONCEDERMI QUESTO BALLO, BAMBINA? - deve urlare per farsi sentire. Io annuisco con la testa e spariamo nella pista da ballo. Cominciamo a ballare e, ad un certo punto, lo sento che mi prende da dietro.
- Vieni con me? Dobbiamo parlare.


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