Capitolo 5

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Smisi di piangere.

Però adesso, arrivò il momento più bello, quello che aspettavo da molto! 

Il momento di andare a danza!  

Mi alzai e sorrisi.

Preparai il borsone, mi preparai io, misi il giubbotto e pronta! 

Scesi le scale.

"Vado papà, a dopo" dissi tranquilla, continuando a camminare verso la porta

"Dove vai?" mi chiese mio padre

Mi fermai e guardai mio padre, seduto nel divano, intento a guardare la televisione.

"A danza, mi pare ovvio" dissi con un sorriso in faccia

"Mi pare ovvio che tu non ci vai!
Abbiamo già parlato tante volte di questo fatto, non voglio che tu continua ad andare a danza.
Abbiamo anche preso la decisione" mi disse alzandosi dal divano.

"ABBIAMO PRESO LA DECISONE? TU HAI PRESO LA DECISONE, SOLAMENTE TU." dissi io alzando la voce.

"SÌ LA PRENDO IO, PERCHÈ SONO IL PADRE E HO TUTTO IL DIRITTO"
"Mah ..."

Non mi fece finire la frase.

"Non mi interessa niente, vai in camera tua." mi disse, con il viso serio!

Avevo le lacrime.

No Alison, non piangere.

Non farlo di nuovo.

"Non hai sentito? Vai in camera tua" replicò mio padre

In silenzio, senza dire niente, salii le scale.

Sapevo che non l'avrei convinto.

"Fanculo, fanculo, fanculo!" pensai nella mia mente.

Arrivai in camera mia.

Più nervosa che mai.

Tolsi il giubbotto.

Presi subito la foto di mia madre.

"Tranquilla mamma, continuerò il mio unico grande sogno. Continuerò a danzare. Lo farò, prima di tutto per me stessa, perché amo farlo. Poi lo farò per te, in modo che tu possa essere fiera di me, fiera di una figlia con la tua stessa passione.
Diventerò un vera danzatrice.
Te lo prometto, fosse l'ultima cosa che faccio" dissi io a mia madre, con le lacrime che accarezzavano il mio viso.

Posai la foto e mi sdrai nel letto.

Odiavo pensare quello che era successo.

Non avevo voglia di fare niente.

Rimasi nel mio letto, e passarono le ore.

Arrivo l'ora di cenare, ma non avevo fame.

Dite che sono patetica? per me no, per niente.
Non essere andata a danza è bruttissimo.

Ero persa nei miei pensieri quando mi arrivò un messaggio.

Presi il cellulare dal comodino!

"Eii, tutto bene? Come mai non sei venuta a danza? Fammi sapere!"

Silvi, me l'aveva scritto Silvi.

Lei è l'unica mia amica, che condivide la mia stessa passione.

Non mi piace molto avere tanti amici, mi basta solo lei.

Lei era un'amica vera, sincera, un'amica di cui ti potevi fidare sempre, l'unica amica che volevo con me.

Ci conoscevamo da un bel pò ti tempo. 

Quando mi sono iscritta all'accademia di danza, lei era già lá, abbiamo legato subito!

Decisi di rispondere.

"Secondo te? Per mio padre" risposi io.

E divenni nervosa.

Si, lei sapeva tutto di mio padre, mi fido solo di lei.

Sapeva ogni singola cosa su di me.

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