My bedsheets smell like you

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"Conosco i miei polli."

Questa volta si lasciò scappare un risata, valutando ciò che sarebbe stato meglio dirle e cosa no.

"Ho invitato Tarjei a cena."

Silenzio.

"Mamma smettila, percepisco il tuo sorrisetto sornione da qui. Volevo conoscerlo meglio prima di iniziare le riprese, non è come pensi."

"Io non penso niente."

"Tu pensi anche troppo."

"Portalo al ristorante uno di questi giorni, così mangerà qualcosa di meglio di una pizza surgelata."

"Non abbiamo mangiato una pizza surgelata, io so cucinare benissimo."

"Venite di mercoledì, c'è meno gente. Ciao tesoro, e ricordati di fare la spesa!"

Prima che avesse il tempo di dirle che era un po' tardi per quello ormai, sua madre aveva chiuso la chiamata. Alzò gli occhi al cielo, pronto a mandare un messaggio di scuse a suo zio, quando sentì il rumore di una porta che si apriva, e pochi attimi dopo Tarjei apparve sulla soglia della cucina, capelli arruffati e una mano a stropicciarsi un occhio.

"Buongiorno."

"Buonasera semmai."

Tarjei gli rispose con un'alzata di spalle e gli si avvicinò con passo incerto fino a posare la fronte contro la sua spalla. Henrik sorrise: dopo ciò che si erano detti quello stesso pomeriggio, la fiducia che avevano dimostrato l'uno nei confronti dell'altro, sapeva che avevano raggiunto il passo successivo e un livello totalmente nuovo di confidenza, e non poteva fare a meno di sentirsi più rilassato e anche compiaciuto, ora che poteva essere sé stesso appieno con Tarjei.

"Sto morendo di fame."

"Effetti collaterali, baby boy."

Tarjei alzò il viso e gli sorrise, le guance che si tingevano di un rosso adorabile, per poi posare il mento sulla sua spalla e rivolgere lo sguardo al telefono su cui aveva già iniziato a cercare una pizzeria che facesse consegne a domicilio a quell'ora della sera.

"Pizza?"

"Sì, ti prego."

-

Doveva essere la pizza più buona che avessero mai mangiato, o forse erano semplicemente troppo affamati. In ogni caso, i cartoni furono presto puliti fino all'ultima briciola, un film su Netflix fatto partire e con un po' di fortuna riuscirono anche a trovare una vaschetta di gelato nel refrigeratore.

Henrik distolse lo sguardo dallo schermo per posarlo su Tarjei e incontrare i suoi occhi che già lo osservavano. Il ragazzo arrossì ed abbassò il viso: era almeno la terza volta che lo beccava da quando era iniziato il film e avevano abbandonato la vaschetta semivuota sul tavolino di fronte al divano. Henrik sorrise, sentendo l'ormai familiare sensazione di calore fargli venire la pelle d'oca, e gli sollevò il viso con una mano, pulendogli l'angolo delle labbra sporco di gelato al pistacchio e facendolo sorridere.

"Mia madre vuole che ti porti a cena al ristorante mercoledì."

"Uh?"

Henrik annuì, abbassando il volume della tv ormai dimenticata.

"Credo che voglia sottoporti ad un interrogatorio e rimpinzarti di cibo. Ha questa malsana idea che io non sappia cucinare."

"Per quanto ne so potrebbe avere ragione."

"Si può sapere da che parte stai?"

"Da quella di chi cucina del cibo apposta per me e non ordina da asporto."

Only fools fall for youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora