Fate mpo' come cazzo ve pare!

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N.B. Questa storia è stata scritta verso fine Agosto dell'anno scorso.

Ragazzi com'è andata l'estate? Preso il sole? Qui a Ladispoli, sotto gli ombrelloni, si parla sempre delle stesse cose: morte, sangue e politica, soprattutto politica.
"Nzomma che ne pensi daa' Raggi?"
"Che du' botte gliele darebbi!"
Risate generali.
"Ahahahah! Dai, seriamente, dimme che ne pensi!"
"Eh, io seriamente du' botte, ma pure tre che è nber numero, gliele darebbi!"
Altre risate sguaiate.
Io, sinceramente, non riesco a riderne. Sarà che sono fermo alla comicità di Mai dire Martedì, sarà che la calura estiva mi rende insofferente e sarà anche il fatto che ancora nessuno si è degnato di piazzare 30 chili di tritolo nello studio di pomeriggio cinque. Li osservo con lo sguardo di chi, nella vita, l'unico ruolo attivo che abbia mai avuto è quello di spettatore passivo. I discorsi iniziano a prendere una piega differente: qualcuno si lamenta del capo troppo oppressivo, un altro della moglie che non lo lascia più uscire con gli amici del calcetto per la solita birretta mentre l'ultimo fa vedere agli astanti le foto del nipotino di due anni. "Guarda mpo' quanto è bello!". Non passano neanche 5 minuti che sento una frase che mi fa gelare il sangue nelle vene: "Oh, ma er referendum?". Gli animi si agitano. Le persone si lanciano in astruse e controverse riflessioni sulla politica interna pur ignorando completamente chi sia, tanto per fare un esempio, il loro consigliere comunale. Le loro affermazioni, riportate in maniera arrogante e sprezzante, sono basate su di una conoscenza ottenuta dall'avida lettura di riviste trattanti gossip e scandali. Gridano:
"Nun possono fa come cazzo je pare e piace a loro"
"Bisognerebbe ammazzalli tutti a 'sti quattro nfami"
"È tempo di agire! Nun potemo rimanè co' le mani nmano"
Silenzio. Si avvicinano.
"Tu che ne pensi?"
Alzo lo sguardo. Io fisso loro, loro fissano me. Vorrei dribblare la conversazione come Mancini ai tempi daa' Maggica (prima di essere indagato per molestie sessuali per intenderci) ma finisco per fare come Ronaldinho all'ottavo Cuba Libre. Balbetto.
"I-i-io cosa??"
Continuano a fissarmi. Faccio una profonda inspirazione e sospiro. Preso coraggio, mi alzo dal telo mare.
"Che ne penso io? Penso che siete tutti delle teste di cazzo fomentate. Poi tu, cicciobastardo, col tappetino erboso dietro la schiena e la piazzola di sosta in testa! È inutile che ti giri. Non c'è sulla spiaggia un altro coglione che corrisponda alla tua descrizione. Proprio tu mi vieni a dire 'de fa a rivoluzzzione' che l'unica volta che hai cacciato le palle era durante una videochat erotica? Per non parlare dell'allampanato minchione amico tuo che, in questo preciso istante, si sta scialando come un matto. Cazzo ridi che probabilmente sei il genere di persona che si informa su studio aperto e non si perde una rubrica culinaria di Benedetta Parodi?"
Un silenzio surreale mi avvolge.
"Ora, tornando un attimo seri ed abbandonando per un momento il mio greve turpiloquio, vorrei davvero star qui a perdere mezz'ora della mia vita ed essere inebriato dai vostri giochini dialettici da quinta elementare, basati su sillogismi errati, ma, non essendo la pazienza la mia virtù cardine, meglio chiudere qui la chiacchierata con un onesto e sincero vaffanculo!"
Ancora silenzio.
Penso: "Grande Marco! Gli hai rotto il culo!"
Uno di loro raccoglie una bottiglia di Ceres mezza insabbiata da terra, un altro si riempie le tasche di sassi mentre il cicciobastardo strappa un'ombrellone lì vicino, impugnandolo a mo' di mazza ed osservandomi con lo sguardo di chi considera l'umanità divisibile in due categorie: quelli da stuprare ed uccidere e quelli da uccidere e poi stuprare.
"Cazzo"
Inizio a correre per un tempo imprecisato (sicuramente meno di 5 minuti visto che la mia atleticità durante le vacanze è scarsa, se non inesistente). Mi fermo. Mani poggiate sulle ginocchia, schiena inarcata, testa bassa e fiatone. Faccio un profondo respiro e mi giro. Nessuno mi segue. Eppure la spiaggia mi sembra diversa. Stranamente deserta. Per non parlare della sabbia che adesso ha assunto una colorazione tendente all'ambrato e quasi non scotta più. Volgo lo sguardo in avanti. Una fiorente vegetazione, costituita da palme e piccoli arbusti, si estende a perdita d'occhio. All'orizzonte vedo stagliarsi una figura tremolante che sembra dirigersi verso di me. Dopo 5 minuti buoni passati a strabuzzare gli occhi, mi sembra di riconoscere la silhouette un tempo tremolante.
"No, vabbè, non ce credo"
Era Ygritte, completa di pelliccione ed arco. Cioè. Una pelliccia. In estate. Con 35 gradi all'ombra e soprattutto in spiaggia. L'avesse vista un integralista islamico si sarebbe emozionato come un bambino mentre scarta i regali di Natale. Si ferma a due metri di distanza da me, alza la mano e fa: "Ao bella cì".
Rimango interdetto.
"A Leslie ma te non eri tipo scozzese?"
"Ma che stai a dì oh! Io so' de Bastoggi! So quegli nfami della HBO che dicono così pe' tirassela, pe' fa vede' che loro so' internesciònal ma soprattutto pe' fa alza' lo share!"
"Tralasciando per il momento l'HBO e il tuo astio nei loro confronti, non stai schiumando con quell'orso polare che ti porti addosso a mo' di scialle?"
"Lascia perde che è meglio! Pe' contratto devo anda in giro co 'sto coso altrimenti nun me pagano!"
"Che stronzi.. Comunque, scusa la domanda ed il francesismo ma: ndo' cazzo me trovo? È quindi questo il famoso aldilà?"
"Naaaaa l'aldilà non esiste! È n'invezione dei mass media! Questo, amico caro, è l'aldiqua!"
"Nessuno mi ha mai chiamato caro"
"Se è per questo, con quella faccia da stronzo che te ritrovi, so' quasi sicura che nessuno ti abbia mai chiamato amico!"
"Bastarda!"
"Ce sarai!"
"Vabbè, io però c'ho un sacco di domande da farti! È vero che Elvis Presley non è morto ma solo tornato su Marte? Tra quanto tempo vinceremo un altro mondiale di calcio? Ma soprattutto qui a che ora si mangia?"
"Ao ma pe' chi m'hai preso? Pe' il grande libro delle risposte?"
"Acidella eh? Almeno puoi dirmi se sono vivo, morto oppure uno zombie? No, sai com'è, essendo che i non morti, nella tradizione cinematografica, si nutrono di cervelli, ho paura di fare la fame, considerando i tempi e le persone che mi circondano."
"A furbo! Stai su na spiaggia da sogno, il mare è na tavola e na diva der cinema se degna de parlatte. È ovvio che sei morto! In pratica, eri talmente lento e fiacco che te sei fatto raggiunge e saccagnare di mazzate! Per la cronaca, bello quel colpo di naso sul ginocchio! Giusto una curiosità ma te fai davvero pugilato? No, sai com'è, me sei sembrato più portato ad essere un sacco da allenamento che un pugile!"
"Ah. Ah. Ah. Simpaticona lei. Comunque ho un'altra domanda da porti, però prima una piccola premessa: seguivo il trono di spade sui Rai4 e sono arrivato fino alla terza stagione. Le successive puntate non sono riuscito a vederle, visto che quei bastardi della Rai hanno cambiato programmazione e spostato lo show in orari per me improponibili. Ora, considerando che in questa serie tv tutti i personaggi tendono a morire in malo modo, ti volevo chiedere: Tyrion Lannister e Jon Snow sopravvivono?"
"Nun te dico proprio ncazzo! Smettila de fa lo straccione e fatte n'abbonamento a Sky!"
"Preferisco rimanere col dubbio a vita piuttosto che dare i miei soldi a quei sciacalli!"
"Sei proprio nporaccio..."
"Ce sarai te!"
"Ao, senti mpo', Alvaro Soler con così tanti complessi ntesta da fa invidia a n'orchestra, me stai a fa perde na cifra de tempo con le tue ciance!"
"Alvaro cosa?"
"Ao, zitto e ascolta! Pe' falla breve hai fatto tajà tarmente tanto er padreterno, con tutte le botte che hai preso, che ha deciso de datte na seconda vita! Fosse stato pe' me, t'avrei dato solo na doppia razione de ceffoni nfaccia!"
"Faccio finta di non aver sentito la tua ultima villana affermazione. In ogni caso, forte! Come nei videogiochi! Posso ricominciare tutto daccapo e non commettere gli stessi errori! Mai più figure di merda! A me gloria, potere e ricchezze!"
"Bella pe' te! Tornerai in vita uguale identico a come eri prima di morire, ossia stronzo e cagacazzi!"
"Ma gli amici come ti chiamano? Principessina? Bocca di rose?"
"Ah, un'ultima cosa, la più importante di tutte..."
Deglutisco a vuoto e stringo le mani così forte da sentire le unghie entrare nella pelle. L'aria sembra cambiata, si percepisce una strana elettricità nell'ambiente che mi circonda, mascherata da un'anomala calma... Che sia questa la famosa quiete prima della tempesta? Ormai preparato al peggio, dalla mia bocca escono due sole parole, lentamente cadenzate: "Dimmi tutto".
"Che c'hai mica du' euri appresso pe' er biglietto der Cotral? Me so data na punta a Torbella co' Giovanni Neve e du' spicci me farebbero comodo! Prima che m'ho chiedi, lo chiamano neve perché pe' quelle narici c'è passata più coca che aria."
Rimango allibito. Anche Jon Snow è di Roma?
Frugo entrambe le tasche. Dalla destra tiro fuori un po' di monete ed un accendino. Conto il tutto.
"Ho un euro e venti, ti bastano?"
"Certo che sei proprio npurciaro!"
Con la finezza che la contraddistingue mi toglie tutto quello che prima avevo in mano.
"Pure l'accendino ti fotti?"
"Certo, se no come l'accendo la ciospa?"
"Sei un'inguaribile bastarda approfittatrice!"
Mi osserva. Sul suo volto si dipinge un sorriso. Le vedo caricare una cinquina col braccio destro, di quelle che partono direttamente dalle viscere dell'inferno. Preparandomi al peggio chiudo gli occhi, mentre sento le ultime parole di Leslie: "Nun sai popo ncazzo Marco La Sa'..."
Riapro gli occhi e mi ritrovo in cucina. Sento un bruciore che si irradia per tutta la guancia sinistra.
"Guarda un po' te 'sta stronza!" penso.
Volgo lo sguardo a destra e sinistra.
Lo scenario che mi si presenta è un classico. Tavolo pieno di tazzine di caffè vuote, fogli sottolineati e libri aperti mentre il lavandino straripa di piatti da lavare. Mi dirigo verso il frigo e lo apro. La desolazione. Se non fosse per qualche vasetto di yogurt greco, l'acqua e gli affettati, non sbaglierei di certo a definirlo completamente vuoto. Mi lascio cadere su di una sedia, indeciso sul da farsi. Guardo i libri e li fisso così intensamente da essere certo di una cosa: anche loro mi stanno scrutando e non gli piaccio neanche un po'. Arrivati a questo punto osservo il lavandino. Per fortuna, la pigrizia mi impedisce di fare un errore madornale: svolgere le faccende di casa. Ormai rassegnato ad una blanda giornata, buttato su di una sedia a pensare al nulla più totale, vengo infine folgorato da una splendida idea. Mi alzo di scatto, con sguardo sornione e mani che si sfregano tra di loro con ritrovata vitalità.
"Sti gran cazzi di tutto e di tutti! Vedemose nber film!"
Nella mia mente si delineano i possibili scenari:

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⏰ Last updated: Mar 26, 2017 ⏰

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