Mi imposi di alzare lo sguardo. Tutti avevano la stessa espressione di incredibilità dipinta in volto che mi fece sentire a disagio. Era difficile capire cosa stessero pensando. Mi imposi come obiettivo quello di arrivare il prima possibile al tavolo da picnic sotto agli alberi. Gli altri non si mossero e mi guardarono mentre mi spostavo prima di unirsi a me.

"Abbiamo intenzione di ignorare ciò che è appena successo?" disse Tony in un tono arrogante.

"Non è veramente un problema" dissi.

"Penso che dovremmo parlarle, giusto? Sono confuso, qualcun altro?"

Natasha rispose con una scrollata di spalle ed annuii appena mentre si infilava in bocca delle patatine. Le sopracciglia di Steve rimasero in un'espressione corrucciata.

"Tutto ciò che so riguardo a me stessa l'ho dovuto capire da sola. Ma ciò che avete appena visto" mi fermai cercando di trovare il modo giusto per spiegarlo. "Rimane ancora un mistero per me".

"Lo senti sulla pelle?" chiese Natasha dopo aver ingoiato il boccone.

"No, non sento niente. È solo un'altra parte di me che non comprendo"

Era stranamente bello aprirsi con lui, non l'avevo fatto con qualcuno da molto. Più tempo stavo con loro meno mi sentivo fuori luogo. Continuai a parlare presa da questa sensazione.

"L'ho usato in mio vantaggio anni fa" confessai. "Per attirare le vittima, prima di...beh" mozzai la frase. Non volevo scendere nei dettagli, non sapevo come avrebbero reagito.

"Capisco perché abbia funzionato" ammise Tony. "All'inizio ero curioso, ma ora sono proprio affascinato. Per favore non prenderla nel modo sbagliato, ma potrei studiarti?"

Feci una faccia strana ma poi realizzai che stava parlando sul serio.

"Non capisco se stai facendo un'altra delle tue battute a doppio senso o se sei veramente interessato nella mia anatomia da immortale"

"Un po' di entrambe le cose" ammise.

Steve posò il suo caffè ed inalò profondamente ottenendo la nostra attenzione. "Ho un'idea" disse. Ci girammo verso di lui con espressioni confuse.

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Mi trovavo a distanza da Steve e lo guardavo, a lui era venuta in mente l'idea che avremmo dovuto combattere per testare le mie capacità. Stavo cercando di mascherare la mia avidità, ma non ero mai stata più emozionata di combattere. Volevo provare il mio valore a loro, nonostante ciò significasse combattere Captain America in persona. Tony e Natasha erano seduti al tavolo e ci guardavano con della patatine in mano.

"Attento Cap, probabilmente punterà al tuo collo per primo" esclamò Tony.

Strinsi le labbra e mantenni il contatto visivo con Steve. Ci scambiammo occhiate minacciose per gioco prima di metterci in posizione.

"Non giocare sporco" mormorò.

"C'è un altro modo di giocare?" lo stuzzicai.

Correvo uno verso l'altra nello stesso momento, la mia velocità era il triplo della sua. Circondai il suo collo con le mie gambe e sentii le sue mani che mi catapultarono in avanti. Caddi a terra perfettamente su entrambi i piedi e corsi nuovo verso di lui. Lui iniziò a prendermi a pugni ed io mi difesi dall'ultimo abbassandomi. Allungai la gamba facendolo cadere per terra e cadere sulla schiena. Lui si alzò e guardò nella mia direzione ma io ero già dietro di lui ed avevo il collo tra le mie braccia.

"Stai bene Cap? Vuoi arrenderti?" lo derisi.

"Non oggi" grugnì catapultandomi nuovamente in avanti. Io mi alzai in piedi colpendolo così velocemente e lui non riuscì a schivare e parare tutti i miei colpi. Mi bloccò il braccio e mi girò sulla schiena immobilizzandomi.

"E tu?" chiese.

"Stai scherzando? Mi sto divertendo troppo!" grugnii colpendolo allo stomaco e facendolo volare in aria e facendolo cadere a terra con un tonfo.

Lui barcollò alzandosi in piedi e mi attaccò ancora. Io lo circondai con le gambe all'altezza dei fianchi in modo da fermargli le braccia. Lui si girò e mi forzò a terra, le sue mani erano strette attorno al mio collo.

"Non male, vecchietto" dissi a voce roca, ero veramente impressionata.

"Anche tu non sei male, nonna" le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie, il suo respiro caldo sventolava sul mio viso. Lui mollò la stretta sul mio collo e l'odioso esultare di Tony interruppe il nostro scambio di sguardi.

"Hai trovato un tuo simile, Vedova?" sentii Tony chiedere a Natasha.

"Penso che l'abbiamo trovato tutti" rispose lei.

"Bel combattimento" commentò Steve mentre mi porse una mano in modo che io gliela stringessi.

"Si, anche per me" risposi con un ghigno stringendogli la mano, i nostri occhi rimasero gli uni in quelli dell'altra. Mi sentivo così liberata dopo aver combattuto con lui, era come se un qualche tipo di barriera fosse stata abbattuta tra me ed il team, specialmente con Steve. Notai che lui mi guardava più come guardare un'amica rispetto ad una minaccia.

Improvvisamente il risuonare delle sirene squarciò l'aria facendoci allarmare istantaneamente.

"Stark?" chiese Steve.

Tony stava armeggiando con il suo orologio, "Jarvis, localizzami la violazione"

"Sottolivello 5 Signore" rispose una voce maschile.

Steve sgranò gli occhi, "Bucky".


Eyes on Fire ★ |ITA|Where stories live. Discover now