La settima faccia del cubo: terza parte- capitolo 29

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Tutto tace. Tutto finalmente tace e posso riposare la mia stanca mente. Appoggio il fardello che già da tempo mi piega la schiena. Il caos sembra essere svanito. Ne sento ancora l'eco che sparisce con molta lentezza. È terrificante. Esseri scuri volteggiano lontano, seguono l'eco. Sono simili a macchie, a ombre. Urlano. Un grido straziante che fa male ai timpani. Puzzano. Il loro olezzo è ancora nell'aria. Io ero in quel caos, vi ho trascorso molto tempo. Non sembrava cosi terribile, ma ora che lo guardo da fuori mi accorgo che lo è. Vi era tutto là dentro: conoscenza, magia, logica, religione, filosofia, amore, odio, sofferenza, vita, morte, umiltà, gioia, dolore, pazienza, semplicità, fantasia ma, soprattutto, caos. Chiunque sia entrato là sa cosa intendo dire, sa che era l'unica strada da fare, il solo percorso valido, ineguagliabile. Io ero lì. Volevo mettere ordine nel caos. Stavo cercando qualcosa. Non sapevo cosa fosse, l'ho capito quando l'ho trovato. L'ho scovato ma non l'ho preso, non me ne facevo nulla. Però l'ho raggiunto ed è quello che conta, che ci sia riuscito. Era buttato per terra come un oggetto insignificante, per le ombre lo era. Non l'ho visto subito, non ci facevo caso. Tutti lo scartavano e allora lo scartavo anch'io. Giravo, giravo come un criceto sulla sua bella ruota colorata e, se gli apri la gabbia, non ci bada, ma continua a muoversi. Poi, col tempo, noterà che la gabbia è aperta e allora uscirà. Io ero un criceto che girava nella sua bella ruota.

Bella!Si fa per dire!

Non potevo andarmene prima, dovevo cercare l'oggetto misterioso. È incredibile come non notavo ciò che di più m'interessava, pur avendolo a portata di mano. Ho trascorso anni inseguendo e forse è giusto così, come quando si cercano gli occhiali e ci si accorge di averli sul naso. È da stupidi, lo so, eppure è accaduto.

...

Ho bussato alla porta della Logica per trovarlo. Mi ha anche aperto, mi ha fatto accomodare e mi ha offerto un caffè. Ero convintissimo che fosse a casa sua sospettavo quando fingeva di non capire. Poi, però, mi sono reso conto che non ne sapeva nulla.

Sono stato accolto a braccia aperte dalla Filosofia, mi ha trattato veramente bene. Siamo grandi amici. Pensavo ce l'avesse lei, avrei messo la mano sul fuoco. Tutti i giorni andavo a controllare. Oddio!  A controllare non proprio, più che altro a speculare. Comunque, alla fine neanche lei ne sapeva niente, ma ne aveva sentito parlare, e mi disse di rivolgermi alla Sofferenza. Per poco non arrivavo alle mani con la Sofferenza, ero certo che lo possedesse. Mi diceva che ero fuori strada, ma io non le credevo. La spiavo giorno e notte, aspettando che facesse una mossa falsa. Vivevo come lei per capirne la mentalità. Dopo un lungo periodo di pedinamento compresi che non ne sapeva proprio nulla. Chiesi alla Conoscenza, ormai ero convinto di essere sulla strada giusta.

"Che dici? Cosa vai a chiedermi? Si vede che mi conosci poco! Sono io che faccio le domande, tu dovresti rispondere. Ciò che cerchi io so dov'è, ma non posso dirtelo. Metteresti una pistola carica nelle mani di un bambino? Credo proprio di no. Non posso dirti dove trovarlo, ma posso dirti dove cercarlo. Prova con la Morte."

Non mi sbagliavo, ero sulla strada giusta. Mi accingevo a chiederlo alla Morte, come mi era stato consigliato, ma, dopo una lunga riflessione, mi resi conto che mi era momentaneamente impossibile trovarla, sarei dovuto decedere e se dopo non ci fosse stato nulla? Avrei sprecato la mia vita. Se, invece, vi fosse stato il proseguimento della vita? Allora sì, avrei avuto notizie su ciò che cercavo. Decisi così d'incontrare la Morte il più tardi possibile. In entrambi i casi era meglio sfruttare questa vita finché si poteva. Se c'era l'aldilà allora, ci sarebbe stato anche dopo, non sarebbe scappato. Una volta provai a chiedere alla Magia, così, per curiosità, se sapeva dove trovarlo. Lei mi disse subito che ero dalla persona più qualificata per quel genere di cose. Non so come mi trattenni dal riderle in faccia, sembrava che stessi parlando con una pazza ubriacona. Non si reggeva in piedi, non riusciva a parlare, pareva un incubo. A dire la verità, un po' mi spaventò, ma fu solo per il suo aspetto. La lasciai a continuare i suoi vaneggiamenti, non faceva per me. Mi venne un lampo di genio e mi recai dall'Amore, certo che uno così doveva saperlo. Spiegai nei minimi particolari che cosa, pressappoco, cercavo. Mi guardò con perplessità e disse:

"Tu vuoi avere a che fare con me? Mi sa che ti stai confondendo assai. Guarda che io non sono uno da prendere in giro. Io pretendo serietà."

"Io son serio!" esclamai "Non voglio prendere in giro nessuno. Desidero solamente trovare ciò che cerco, poi me ne andrò."

"Tu cerchi un'utopia, non posso accontentarti. Vorrei, ma non sono in grado. Vedi, se ti do ciò che vuoi, puoi scavalcarmi e diventare l'Amore. Non posso permettere che accada. Mi dispiace ma devi trovarlo tu. Devi avere pazienza."

Andai a chiedere alla Pazienza. Sentivo di essere sempre più vicino al mio obbiettivo. La trovai che prendeva il sole distesa su un prato. Si capiva benissimo che si stava godendo quel momento, perché, benché stesse dormendo, aveva un sorriso stampato sul viso. Non potevo aspettare, così, la svegliai. Mi fissò con i suoi grandi occhi verdi ancora assonnati, sorrise e mi disse:

"Ah!Sei tu! Sei quello che va in giro a fare mille domande? Il tipo che sta cercando quella cosa?"

Feci di sì con la testa e aspettai. La Pazienza parlò:

"Mi chiedo perché le persone abbiano tutta questa fretta! Perché tutti corrono? Per fare presto! Per quale motivo? Se il tempo che abbiamo è sufficiente perché dicono che non c'è tempo? Il brutto è che quando si corre lo si fa per motivi superficiali che danneggiano la mente e il corpo. Bisogna andare adagio, ogni cosa ha il suo tempo. Tu, per esempio, perché hai tutta questa premura di trovare l'oggetto misterioso?"

"Beh... devo dare un senso alla mia vita, altrimenti cosa ci faccio in questo mondo?"

"Bella risposta, ma troppo scontata. Ribattono tutti così. Non devi avere fretta, essa ti ucciderà. La calma è la virtù dei forti. Non ti sto dicendo di non cercare, ma di fermarti ogni tanto a prendere il sole come sto facendo io."

Io, un po' disperatamente, esclamai:

"Hai ragione, la fretta distrugge, però devi capire che la mia è una lotta per la sopravvivenza. Mi devi dire dove si trova in questo momento... per favore!"

"Ti preme davvero tanto trovarlo! Sai quanta gente l'ha cercato, lo cerca e lo cercherà in futuro? Neanche lo immagini. Tu vorresti sapere da me dove si trova... non è lontano, è molto più vicino di quanto credi. Sii più paziente, sii attento al mondo che ti circonda, abbine cura, sii più felice possibile, vedrai che prima o poi qualcosa affiorerà."

Mi sembrava d'impazzire, ma non accadde e andai avanti con la mia ricerca. Cercavo di capire i miei interlocutori, scrutavo le loro espressioni per sottrarre un qualche segreto e da come mi aveva parlato la Pazienza intuii che dovevo recarmi dalla Felicità.

VIAGGIO SENZA METATempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang