3. La lettera scarlatta

24 9 0
                                    

Justine è a Roma e sembra iniziato tutto per il meglio, almeno fino a che...


Justine Franco aveva raggiunto il corridoio giusto senza perdersi ed era entrata nella suite 345 senza nemmeno dover litigare con la chiave magnetica. Peccato che una volta dentro non avesse la minima idea di dove infilarla e di come, quindi, accendere le luci. Scoperto l'arcano (che in realtà non era poi così arcano trovandosi a dieci centimetri sulla sinistra appena oltre la porta), aveva esplorato la camera, le finestre, la vista e strappandosi i vestiti si era poi fiondata in bagno.

Prima di entrare nella vasca circolare, di marmo nero con i rubinetti dorati, aveva - per pochi pochissimi secondi - pensato di mandare un WhatsApp a Robert ma poi si era detta che avrebbe potuto farlo più tardi. Appena immersa, il telefono fisso si era messo a squillare. La legge di Murphy, evidentemente, l'aveva seguita. Convinta che fosse un altro tentativo di Robert l'aveva ignorato e si era immersa nella schiuma profumata.

Pochi minuti prima delle sette aveva lasciato la camera decisa a cenare in hotel. Appena raggiunta la hall, Justin era stata intercettata da Jamal, quella meraviglia di ragazzo che l'aveva accolta al suo arrivo, il quale le aveva poi consegnato una busta chiusa, più grande di una busta normale e dello stesso color amaranto dell'insegna di Palazzo Cesi.

Una specie di lettera scarlatta, solo un filo più scura.

Era del Camerlengo.

Gentilissima Signorina Franco, non mi è stato possibile raggiungerla telefonicamente per informarla che l'incontro di domani con Sua Santità si terrà alle 3.00 del pomeriggio, anziché alle 11.00 del mattino come già programmato. Nella speranza che non le comporti alcuna complicanza, Le porgo il nostro benvenuto nella città Santa.

Cardinale GianLuigi Fontana

Camerlengo di Sua Santità

«Ah, ecco, Santità. Almeno ho scoperto come devo chiamarlo» - si era detta poi, ripiegando in quattro la busta color sangue per riuscire a infilarla nella sua pochette da lillipuziana e imprecando mentalmente per il disguido.

Abel &  Cain: Fratelli di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora