Capitolo 38

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              "Caro e cornuto paparino."

                        38.♥

Zayn's POV:
-Mi serve un biglietto andata per l'Italia il più presto possibile e due per il ritorno.-
-Un attimo che controllo.-
Abbassai istintivamente lo sguardo sul 'balcone' della ragazza, sembrò farci pure caso, ma fece come se niente fosse.
Lì pensai a Kate, a come si sarebbe imbestialita e avrebbe incominciato a dire cose del tipo: "Hai intenzione di metterti a guardare le tette delle altre mentre sei con me?" sarebbe diventata rossa come un pomodoro e magari avrebbe provato anche ad andarsene e ritornare dopo neanche aver superato il cancello.
Mi venne da ridere e abbassai la testa per non farmi vedere.
-Che c'è?- mi chiese la ragazza imbarazzata, credendo stessi sorridendo per lei.
-Eh?- sembrai cadere dalle nuvole e diventai improvvisamente serio.
-Perchè ride?-
-I biglietti?-
-Non ce n'è neanche uno. Mi dispiace.-
-Ma è impazzita? Io devo andare in Italia!-
-Non se la prenda con me, siamo in pieno periodo festivo, l'unico aereo con posti liberi è Londra/Africa-
-Cazzo ci vado a fare in Africa? Coltivare patate? Senta, a me quel biglietto serve, quindi o me lo fá avere, o me lo fà avere.-
-Ma io...-
-O me lo fà avere, o me lo fà avere.- ripetei.
La ragazza si guardò intorno e poi si avvicinò di più a me: -Forse posso fare qualcosa... Lei finga che sua moglie le ha lasciato un bambino e questo adesso ha la leucemia ed ha un urgente bisogno del sangue della madre e lei siccome non ha nessun contatto con sua moglie ha bisogno di andare direttamente da lei. Okay?-
Restai a pensarci qualche minuto: -Okay... -
Le lanciai un'occhiata di intesa che ricambiò.
-E... un'ultima cosa... non è che percaso... due biglietti per New York? Sai com'è... un padre ci tiene al proprio figlio... e un- mi bloccó: -Per quando?-
-Il giorno di Capodanno.-


Alla fine non me la pasai così male, andai a finire nei posti riservati alle Hostess... e che posti. Me ne andai persino in giro a rompere i coglioni alla gente che voleva dormire o farsi le proprie cose.
Arrivai a Piazza Barberini come quel giorno e feci lo stesso percorso raggiuggendo una casa rosa, che fino ad un paio di anni prima era gialla.
Suonai il campanello e al citofono mi finsi il poesdino. Più che postino sembrai un emigrato che di italiano non capisse un cazzo.
Era la voce del padre, e nel sentirla quasi mi tremarono le gambe...
...
sto scherzando, quando sentii la sua voce mi venne voglia di pestarlo di botte nonostante fosse il padre della ragazza che amo.
Una volta arrivato davanti alla porta mi mostrai con un sorrisino tipo quelli da neonato senza denti.
I denti però io ce li avevo.
E che denti!
Bianchi, perfetti, delica... -Tu.-
-Dice a me?- chiesi come un imbecille.
-Cosa sei venuto a fare quì? Cosa le hai fatto?-
-L'ho messa incinta di tre gemelli, un caso eccezionale, no? Mentre era già incinta di uno l'abbiamo fatto senza usare il preservativo ed è rimasta incinta di altri due, quindi sono tre. Non è contento? Se lo è, si rattrista pure perchè le sto per dire una brutta notizia. Adesso ha il tumore al cuore.
I medici presumono sia per colpa mia e per le troppe sigarette di cui ne faccio uso. Il fumo le è penertrato talmente tanto nei polmoni che... chissá perchè io no. Quindi niente figli, e per lei niente nipoti. Forse partorirà e poi morirà, o forse morirà anche prima di partorire e potremo tagliarle la pancia cosicchè i bambini non muoiano.-
-Si crede divertente?-
-Io? No, per niente. E lei sì?-
-Sà che io posso chiuderla in un carcere anche adesso?-
-E per aver fatto cosa? Per essermi messo con una ragazza che ha un padre a cui sto sui coglioni? Che tra l'altro è un affetto ricambiato?-
-Cosa cavolo sei venuto a fare quì?- scandì bene parola per parola ed io salii un altro gradino.
-Per Kate.-
-Ha mandato il suo amichetto? Non aveva il coraggio di venirci da sola?-
-La smetta con lo spettacolino, dov'è?-
Mi intrufolai in casa e cominciai a cercare dappertutto.
-Esca fuori immediatamente.-
-Cosa nasconde in casa, puttane? Senza di Kate non andró da nessuna parte.-
Mi prese per un braccio e mi fermai. Guardai la sua mano e poi lo fissai in viso.
-Esci immediatamente da casa mia.- tuonò con durezza e rigidità.
-Kate viene con me.-
-Kate quì non c'é, non voglio sapere dov'é, cosa le hai fatto e cosa hai intenzione di fare. Vai via immediatamente e non farti vedere mai più.-
-Mi dica dove cazzo sta Kate!- urlai.
Neanche due secondi dopo mi ritrovai con cinque pesanti dita stampate sulla guancia destra. La pelle incominciò a bruciarmi dal dolore talmente forte che non riuscii a muovere la mascella per qualche istante.
-Trova immediatamente Kate. Altrimenti ti spezzo le gambe con le mie mani.-

Kate's POV:
Spalancai gli occhi e per l'ennesima volta sprofondai nel buio.
Sentivo dalla porta un gruppo di bambini che in coro cantavano canzoni natalizie.
Non avevo idea di che giorno fosse, in che ora e in che anno fossimo.
Avevo vomitato 4 volte, e continuavo a bere l'acqua del rubinetto di tanto in tanto.
Appoggiai una mano al muro e feci un movimento come se volessi alzarmi, immediatamente sbattei a terra e soffocai un urlo.
Mi sembrava di essere all'inferno.
Afferrai da terra il cellulare con una debolezza capace di rallentare ogni mia movenza.
Lo accesi e subito mi ritrovai 106 chiamate di Zayn, 21 chiamate di mio padre, 54 numeri sconosciuti e 75 messaggi.
Il telefono vibró in quell'istante e il nome di Zayn si illuminò sullo schermo.
Accettai la chiamata e misi il telefono vicino all'orecchio.
-Zayn-
-Eh? Adesso anche la segreteria ha deciso di prendermi per il culo?-
-Zayn...-
-Kate?- chiese incredulo: -Kate sei tu? Kate dove cazzo sei?- urlò.
-Zayn...- fu l'ultima cosa che riuscii a dire.


Zayn's POV:
-Mi spiega che cazzo succede?-
-Succede che il suo biglietto è fissato per domani alle 18:00-
-Ma io non posso partire domani, questa è un urgenza, cavolo!-
-Si calmi. Noi non possiamo fare assolutamente nulla.-
-Quanto vuole? Posso pagare una qualunque cifra, ma lei deve farmi partire oggi stesso.-
-La smetta. Ho altro da fare che perdere tempo con ragazzini immaturi.-
-Immaturo è tuo padre che quella notte non usò il preservativo.- e me ne andai lasciandolo ammutolito.
C'era un via-vai di gente spaventoso, era la vigilia della vigilia di Natale, e pensare che io a quest'ora potevo starmene con la mia Kate e invece mi ritrovai in una aeroporto in Italia come un imbecille considerando l'idea che Kate fosse tornata in Italia dal suo caro e cornuto paparino.
Parli del diavolo e spuntano le corna, o magari il diavolo in persona.
-Caro e cornuto paparino!- esclamai rispondendo alla chiamata, usando un tono che fece girare tutti coloro che si trovavano attorno a me.
-...-
-Le dà fastidio se la chiamo così? Paparino? O forse è il caro che lo ha turbato? Oh no aspetta... Fammi indovinare... É stato il cornuto il punto debole.-
-Dove sei?-
-Paparino sono così contento che tu provi questo costante interesse su di me.- smisi di dargli del lei che mi aveva fatto già girare fin troppo i coglioni.
Ma una delle cose più belle al mondo era prenderlo per il culo.
-Kate è con te?-
-Sì.-
-Stai scherzando?-
-No.-
-Davvero?-
-No.-
-E che cavolo Miguel, è lì sì o no?!-
Miguel.
Per rendere più divertente l'omicidio credo avrei usato una mazza da baseball.
-Miguel no, Brad Pitt sì... Te lo passo?-
-Sto perdendo la pazienza.-
-Sul serio? Se vuoi posso aiutarti a cercarla.-
-Zayan il gioco è bello quando dura poco.-
Zayan.
Altro che mazza da baseball, quì avrei usato un'ascetta.
Staccai la chiamata.
Che si fotta.


-Zayna? Zayan o come cazzo ti chiami... sveglia!-
-Avanti! Ti prenderà una broncopolmonite se resti ancora quì!-
-Oh, guarda chi c'è con me! ... -
- ... KATE! Che sorpresa vederti quì!-
Sobbalzai e mi ritrovai il il caro e cornuto paparino davanti agli occhi.
-Dov'è?-
-Chi?-
-Sto ca........-te, dov'è?-
-Ah e lo chiedi a me?-
-Ma tu che cazzo ci fai quì?-
-E tu? E' la vigilia di Natale, sono le 4 di notte e ti trovi in un aeroporto addormentato su delle panchine...-
-Mi sono semplicemente addormentato.-
Mi strofinai gli occhi e mi alzai in piedi cacciando il telefono fuori dalla tasca.
Era iper scarico.
-Tu hai un paio di cose da spiegarmi. Kate che fine ha fatto?-
-Non lo so. Credevo fosse quì.-
-Che significa "non lo so"?-
-Che non lo so. Verbo sapere. Io no sapere. Ek weet nie. Yo no sè. Je ne sais pas. Mi ne scias. Ti è chiaro il concetto adesso?-
-Che le hai fatto?-
-Cristo Santo ma cosa pretendi che le abbia fatto?-
-Abbassa i toni.-
-Ma abbassa i toni un cavolo. Non ti meno solo perchè sei vecchio e se ti colpirei le parti basse ci rimarresti secco.-
Sospirò esausto e andò a sedersi.
Gli lanciai un paio di occhiate e poi incominciai a ridere.
-Cosa ti fà ridere adesso, sentiamo.-
-Vederti quì non fà ridere. Fà scompisciarsi dal ridere.-
-Io non ci vedo niente di divertente. Ho bisogno di vedere mia figlia, e non c'è un cavolo di biglietto disponibile neanche se me lo sognassi.-
-Ah, ok.-
Che situazione del cavolo.
Io un biglietto in più ce l'avevo.
Era quello che mi ero procurato con la speranza di riportare Kate con me.
Ma adesso Kate con me non c'era.
-Ci tieni proprio ad andare a Londra?-
-Sì.-
-Sicuro?-
-Ti ho detto di sì.-
-La soluzione ce l'ho io. Ma mi devi un favore.-
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Zayn Malik sei un fottuto stronzoWhere stories live. Discover now