Oggi ti amo

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“ E se arriva uno tsunami?”
“ Moriremo abbracciate” .
Era il primo appuntamento, erano emozionate. Si erano conosciute su internet, come la maggior parte delle persone di quest'epoca.
Sarah viveva in una cittadina in riva al mare, si svegliava tutte le mattine
alle sette per andare a scuola. Miriam era più grande di lei, andava già
all'università, in un'altra regione.
Era strano per loro vedersi di persona. Miriam era in stazione sempre trenta minuti prima dell'annuncio del suo treno, e non perchè per fare il biglietto ci volesse tanto, ma perchè l'emozione era tanta.
Vivevano due realtà parallele, lontane, e l'amore le aveva unite ancor prima di guardarsi negli occhi.
Come possano due persone innamorarsi col solo mezzo tecnologico me lo chiedo anche io, sembra impossibile. Eppure loro si amavano, follemente.
Quel giorno il cielo era grigio e minacciava pioggia. Il viaggio in treno sembrava infinito. Sarah era in stazione già venti minuti prima. Aspettava Miriam con la sua bici che emetteva versi di vecchiaia e la sacca sulle spalle. Inseparabili.
Inutile descrivere il casino che facevano i loro cuori e i loro sguardi al primo incontro.
Sembravano essersi perfettamente trovate, in quei timidi silenzi e quegli
abbracci senza fine.
Miriam voleva laurearsi in Lingue, e diventare fotografa. Sarah... beh lei
pensava ad essere promossa e per ora bastava. Entrambe avrebbero voluto
vivere viaggiando, inseguendo il tempo in una corsa senza fine in giro per il mondo. Magari insieme.
Nella città di Sarah c'è un molo, bello, infinito e una statua dedicato a
Jonathan, il gabbiano. Decise di portare Miriam in quel posto.
Il mare era agitato ma quel primo abbraccio sembrava potesse calmare anche lui.
Ho sempre pensato che in un abbraccio si possano dire tante di quelle cose che le parole non sarebbero all'altezza per raccontare.
Tre ore passate in fretta e quel bacio, su quella panchina, in quel parco.
Miriam aveva paura, ma la voglia era tanta, incolmabile. Sarah la precedette e in men che non si dica le loro labbra erano diventate un tutt'uno.
Quel bacio fu il sigillo di un amore tenuto dentro a lungo, pronto ad esplodere.
Miriam tornava a casa col profumo di Sarah addosso, come un souvenir.
Era difficile spiegare quanto sentissero la mancanza l'una dell'altra mentre erano lontane.
I giorni si susseguivano monotoni in attesa del nuovo incontro.
A guardarle da fuori probabilmente non ci si sarebbe aspettato niente di così travolgente tra di loro, eppure, erano decisamente fatte l'una per l'altra.
Strano ma vero.
Non ci credevo prima di conoscerle, credetemi sembravano davvero un'unica cosa.
Eppure vivevano lontane. Eppure non si vedevano tutti i giorni. Miriam
spesso aspettava Sarah all'uscita da scuola, poi mangiavano insieme una
pizzetta al volo nel centro commerciale nei paraggi e poi dritte al mare, in bici o in autobus non importava. Il mare era lì che le aspettava e componeva dolci melodie mentre le due ragazze si amavano, più di sempre.
Sempre più forte.
Le stagioni passavano, diventavano una coppia e come da prassi iniziavano gli alti e i bassi. Ma loro sapevano come affrontarli, si amavano e si rispettavano.
Mai un tono alto, mai uno sguardo cattivo. Finivano sempre per abbracciarsi e poi fare l'amore.
Un giorno una nube più scura del solito si appoggiò sul loro amore,
coprendolo, senza sotterrarlo. Sarah era adolescente, e amava una donna.
I dubbi non tardarono ad arrivare. Si era formata una crepa, nonostante
entrambe si impegnavano a ricucire tutto giorno dopo giorno, notte dopo
notte.
Paura, amore, dubbi e ancora paura.
Inverno, primavera, estate, autunno e di nuovo. Sempre. Ripetutamente, si
amavano. Ogni giorno sempre di più ma un giorno quella nube esplose in
una tempesta dalla quale né Sarah né tanto meno Miriam sapevano come
uscire.
Ci si arrende a volte, lo si fa per codardia. Lo si fa per paura o forse per troppo amore. È assurdo, quelle due erano fatte per stare insieme eppure non c'era ago e filo che potessero resistere allo strappo che la loro storia stava subendo.
Passarono anni. Miriam aveva avuto altre storie, Sarah anche. Una, ma
fondamentale. Eppure sono certa che i loro cuori non abbiano smesso un
attimo di darsi appuntamento su quegli scogli, o in stazione.
Non si sa cosa accade realmente quando una storia finisce. C'è chi prova a incollare i cocci, chi invece archivia facendo finta di nulla.
Sarah finiva la scuola e Miriam lasciava l'università. D'altronde si era sempre saputo. Una più forte, l'altra meno. Mancava qualcosa. Manca sempre qualcosa quando il cuore vede strapparsi dalle braccia la sua metà.
Rimaneva un vuoto, seppur entrambe cercavano di rifarsi una vita.
Sarah non si dava pace, non capiva. Miriam l'amava più della sua vita e si è allontanata così, da un giorno all'altro.
Spesso prima di fare ordine bisogna creare disordine.
Il problema era che Miriam non solo aveva fatto un gran casino, ma non è stata nemmeno in grado di fare ordine poi. Si lasciava andare alle situazioni, credendo di amare altre donne, andandoci anche a letto. Ma non erano Sarah.
Nessuna era lei.
La distanza aiutava le due ragazze: la probabilità di incontrarsi era davvero bassa.
Eppure, si incontravano ovunque senza volerlo. E i cuori esplodevano
ad ogni incontro casuale. Miriam aveva cominciato a capire cosa fare,
magari dopo anni avrebbe potuto rischiare un bel cazzotto in faccia, o un bacio mozzafiato.
Voleva Sarah, più di ogni altra cosa.
Gli anni passati senza lei avevano perso senso.
Il destino a volte è bastardo, e se una cosa è destinata a non essere,
fidatevi, non sarà.
Il tempismo non era il loro forte.
Sarah un giorno arrivò fin sotto casa di Miriam, la voleva. Doveva essere sua.
I mesi passati senza di lei erano stati assurdi, tremendi. Entrambe sapevano come riempire i vuoti, come far sentire importante qualcuno e quando questa vita manca, non esiste più nulla.

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⏰ Last updated: Jan 14, 2017 ⏰

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