Pillole

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Ero dentro una stanza tutta bianca illuminata da una luce accecante,non vedevo ne porte ne finestre. Non potevo muovermi ,ma sapevo che ero sopra un letto identico a quello in cui mi sdraiai per prendere sonno. Ero certa  che non era camera mia, ma non ero assolutamente spaventata forse perché mi capitava tutte le volte. Ero dentro un mio sogno o in un incubo ma speravo fosse un sogno, gli incubi non mi piacciono e quando succede bhe...non riesco a risvegliarmi forse perché ho paura che sia la realtà. "Spero finisca subito" pensai,ma quello che c'è vedevo era solo bianco su bianco.

Mi svegliai più presto del solito e non so neanch'io come sia possibile,ma meglio così. Era un lunedì,i miei genitori non erano a casa "come al solito" mi disse la mia vocine interiore ed era vero: si svegliavano presto e correvano al lavoro. Mi alzai dal letto e andai  in cucina per fare colazione , cucinare non era il mio forte e non mi piaceva neanche, controllai in frigo poi in forno per vedere se mamma mi aveva lasciato qualcosa ma non trovai nulla di commestibile,quindi rimasi a digiuno. Non sapevo cosa fare,non avevo sorelle o fratelli quindi non potevo parlare con nessuno, alcune volte parlavo ma da sola. L'unica opzione era uscire ma per andare dove? Non conoscevo benissimo il mio quartiere e non sapevo dove andare ma  decisi comunque di fare una passeggiata e respirare un po' di aria genuina. Mi vestii con una semplice maglietta e dei pantaloni di tuta, mi guardai allo specchio e non stavo malissimo anzi ero carina,dovevo avere un po' di autostima no? Mi misi la sciarpa e poi la giacca ma nel momento in cui la presi qualcosa cadde,era un bigliettino, lo aprì è c'era scritto qualcosa " Ciao tesoro sono la mamma, ricorda di prendere  le pillole che ti ho lasciato sopra il comodino,sono per la tua salute" SALUTE??? Non stavo così male,soffrivo di qualche problema ma non così gravi da prendere medicine. Dopo cinque minuti mi ritrovai  a camminare in una piccola è deserta via, ovviamente prima di uscire presi le pillole anche se sapevo che non né avevo bisogno. A pensare troppo quasi cascai in un gradino, per fortuna che non persi l'equilibrio sennò ero già con la faccia per terra. Mi derisi da sola. Ripresi a camminare fino ad arrivare in un campo, mi preoccupai un po' quando pensai di come sarei ritornata indietro visto che non avevo prestato attenzione né ai cartelli né alle strade,avrei chiesto sicuramente indicazioni. Non c'era nessuno e mi andava bene così,non sono una persona che parla molto anzi una di quelle che sa la sua e che vive nel suo di mondo. Qualcosa vibrò nella mia tasca era sicuramente il telefono, chi sarà mai? Presi il telefono in mano e spinsi il verde ma prima che potessi sapere chi c'era dall'altra parte del capo qualcuno mi spinse facendo cadere sia me che il mio telefono,mi rialzi molto velocemente e volevo prendere a pugni la persona che mi aveva fatto questo, ma quando ero ormai in piedi non c'era nessuno, "come è possibile?" Mi chiesi, con lo sguardo controllai l'orizzonte per vedere se era scappato ma non c'era nessuno,la cosa si fece inquietante. Raccolsi il telefono che per fortuna non si era spaccato e ritornai a casa un po' con fatica ma si ci ritornai. Appena entrata mi accolse un'odore buonissimo che proveniva dalla cucina e  mia mamma che mi salutò con un abbraccio e un "ben tornata" sciolsi l'abbraccio e mi recai in camera forse perché ero stanca o forse perché non volevo parlare mi sdraiai sul letto e subito mi ricordai di una cosa "mamma puoi venire un'attimo?" Dissi urlando "ok tesoro, dammi un minuto" e come aveva detto lei ora era sopra il mio letto per sapere cosa volessi "perché oggi mi hai scritto un bigliettino con su scritto prendi le pillole?" Lei rimase muta come se pensava che me lo dimenticassi e cominciò "senti, io e tuo padre ci siamo solamente preoccupati per te,abbiamo chiesto aiuto ad un dottore chi ci ha consigliato queste pillole" disse mettendomi una mano sul ginocchio,ricominciai "perché non mi avete detto nulla?" "Pensavo che non servisse" disse infine, che cosa significava era un mio problema dovevo dire io a loro se potevano è non fare di testa loro, ma sapevo che non potevo dirgli così quindi annui solamente,mia madre si alzò da dove era seduta e si incamminò verso l'uscita ma prima che potesse chiudere la porta disse "tu prendile e basta ok?" Rimasi ammutolita ma poi  risposi con un calmo si è chiuse finalmente la porta. Non avevo fame e quindi andai subito a dormine anche se sapevo che era presto ma non mi importava. Chiusi  gli occhi e mi feci accoccolare dalle coperte calde e soffici.

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⏰ Last updated: Jan 12, 2017 ⏰

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